Capitolo 4

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Sono trascorse tre settimane dal mio primo giorno di scuola. Con l'aiuto di Calum, sono riuscita ad instaurare un buon rapporto con alcune persone che frequentano i miei stessi corsi. La ragazza con cui ho legato maggiormente è Jessica, cugina di Ashton, capitano della squadra delle cheerleader. È semplicemente unica, andiamo molto d'accordo. Ho anche stretto amicizia con un ragazzo che si è offerto di aiutarmi in chimica, Bill. Inoltre, è il mio compagno di laboratorio.

Ho anche avuto modo di conoscere meglio Michael, dato che frequenta i miei stessi corsi. È davvero molto disponibile, sempre presente nei momenti difficili. Sospetta, inoltre, che provi attrazione per Calum, ma continuo a negare qualsiasi sua supposizione.

Calum, dal canto suo, si dimostra sempre più gentile nei miei confronti. È sempre al mio fianco e trascorriamo insieme la maggior parte del tempo. Con lui riesco a sentirmi me stessa e riesco a non pensare a ciò che mi fa stare male.

Osservo l'orologio, e noto che sono le cinque del pomeriggio. Esattamente mezz'ora fa ho accantonato il pensiero di rivedere alcuni appunti di biologia, dato che fa davvero caldo. Come fanno gli Australiani a convivere con quest'afa pazzesca?

Mi concentro sulla canzone che sto ascoltando, pensando che forse, anche questa volta, la musica mi aiuterà a scordarmi di tutto il resto. Vorrei tanto distrarmi, ma non so come. In qualche modo, la musica mi porta sempre a pensare a mia madre. Lei l'adorava. Chissà dove si trova, chissà dov'è stata in tutti questi anni, chissà se pensa ancora a me.

Dopo qualche minuto, spengo una volta per tutte la musica, buttandomi a peso morto sul letto e affondando la testa nel cuscino, trattenendo un urlo. Vivere in questo modo non servirà a nulla. Mio padre è felice con un'altra donna, mia madre non tornerà. Devo rassegnarmi.

Vorrei solo tornare ad essere la ragazza spensierata che ero un tempo. A Bournemouth ero davvero felice, ora sto solo cercando di ambientarmi in un mondo che non mi appartiene, a cui io non appartengo. Potrò mai tornare ad essere felice?

Decido di smettere di riflettere su ciò che mi opprime e continuo ad ascoltare la stessa canzone di prima, sperando che non entri nessuno nella stanza, dal momento che indosso solamente un reggiseno e un paio di pantaloncini. Sarebbe imbarazzante se qualcuno mi vedesse in questo stato.

Osservo la mia figura riflessa nello specchio di fronte a me. Non penso di essere brutta, ma è come se ci fossero molte cose in me che non vanno. È come se non mi sentissi abbastanza.

Senza che nemmeno me ne accorga, la porta si apre improvvisamente e noto Calum fissarmi a bocca aperta. Corro immediatamente a recuperare la mia maglietta, rischiando oltretutto di inciampare nel tappeto, e la indosso.

Mi ricompongo, sorridendo. "Scusa, Calum. Non volevo che mi trovassi in questo stato." Mormoro, visibilmente imbarazzata, provando a nascondere il rossore che si è formato sulle mie guance.

Lui ignora il mio stato d'animo, sorridendo. "Tranquilla. Mi piace rimanere ad osservare una ragazza, specialmente se è bella come te." Lo vedo arrossire, ed è come se il buon senso abbandonasse la mia mente. Dentro di me una voglia immensa di baciarlo si fa strada.

"Grazie." Sorrido innocentemente, continuando ad osservarlo. "Comunque, che ci fai qui?" Gli domando, e lui si gratta nervosamente la nuca, come se si fosse dimenticato il vero motivo per il quale si trova nella mia stanza.

Lo vedo prendere un respiro profondo. "Tra poco dovrebbe arrivare Luke, l'ho invitato a cena." Mormora, e io mi limito ad annuire. Fa per andarsene, ma torna subito indietro. "Stai attenta, Brenda. Luke mette gli occhi addosso ad un sacco di ragazze. Se poi si tratta di te, ancora peggio." Mi punta un dito contro, come se mi stesse avvertendo. "Non voglio sembrare oppressivo, ma ci tengo a fare il fratellastro se serve." Le sue parole mi fanno scoppiare a ridere.

Brother or Boy-Friend? [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora