Capitolo 10

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Pensavo di riuscire a sentirmi meglio, ma non ho nemmeno le forze per andare a scuola. Fortunatamente mio padre ha creduto al fatto che non mi sentissi bene per lasciarmi tranquilla a riposare. Non ho voglia di vedere nessuno e tantomeno di incrociare Calum nei corridoi di casa nostra.

Mi risveglio grazie a dei delicati massaggi alla tempia, e ricordo quando Calum percorreva ogni centimetro del mio viso con le sue dita affusolate. Vorrei davvero avere lui al mio fianco. Non Luke.

Sto male, non posso negarlo. L'unica cosa in grado di farmi sentire meglio sarebbe stata Calum, ma ora non c'è più. Non fa più parte della mia vita. Jessica mi è stata molto vicina e penso che non la ringrazierò mai abbastanza per questo.

Mi volto lentamente verso Luke. "Che ci fai qui, Luke?" Gli domando, e lui si accorge del fatto che mi sono svegliata.

Mi sorride premurosamente. "Perché non sei venuta a scuola in questi giorni?" Mi domanda, continuando ad accarezzarmi il viso.

Per quanto voglia sfogarmi e per quanto ne abbia bisogno, non posso dirgli la verità. Se gli raccontassi che sto soffrendo per colpa di Calum, non so come andrebbe a finire. Scuoto la testa. "Semplicemente non stavo bene." Sorrido. "Non dovresti essere a casa?" Mormoro, cercando di convincerlo a lasciarmi sola. Non sono molto in vena di chiacchiere.

"Qualcuno vuole la sua privacy, quindi." Fa una smorfia. "Sta tranquilla, ti lascio riposare ora. Ma voglio che domani tu venga a scuola." Dice categorico.

Annuisco, in fondo non posso mancare ai miei impegni, nonostante non ne abbia la minima forza. Dovrò soltanto evitare Calum e qualsiasi cosa che lo riguarda.

Prima di andarsene, si china lentamente su di me, lasciandomi un piccolo bacio sulle labbra. Qualsiasi ragazza, a scuola, direbbe che sono molto fortunata, ma in questo momento non riesco a pensare ad altro se non al ragazzo che sta tormentando la mia mente e il mio cuore. Per quanto possa sforzarmi, Luke non è Calum e non lo sarà mai. Tuttavia, devo farmene una ragione. Calum mi ha soltanto usata per rimpiazzare Madison, e per lui non sono mai stata nulla.

Un'altra settimana trascorre, e riesco a distrarmi con i miei impegni scolastici. Jessica non mi ha mai lasciata sola, e Luke non ha mai perso l'occasione per mostrarsi sempre più interessato a me. Se ciò che Jessica mi ha raccontato a proposito della sua ex ragazza è vero, in parte posso comprendere l'atteggiamento quasi arrogante di Luke. In fondo, avere il cuore spezzato non è per niente bello.

Ho cercato di evitare Calum in ogni modo possibile, sia a scuola che a casa. È stato difficile, considerando che vivo con lui, ma posso dire di averci almeno provato.

Sono le otto, e da poco ho ripreso a mangiare completamente. Calum cerca costantemente di far incrociare i nostri sguardi, ma prontamente mi volto in un'altra direzione ogni volta. Non riesco a reggere il suo sguardo, tantomeno riesco a resistergli. Sento che se dovessi abbandonare le poche forze che ho, lo lascerei prendere nuovamente il controllo su di me, e non voglio che succeda.

Ora mio padre mi rivolge normalmente la parola, e in un certo senso è meglio, dato che sto prendendo le distanze da Calum.

Finisco di cenare e mi dirigo nella mia stanza, indossando una felpa molto larga, l'unico ricordo che ho di Calum ora come ora. Come può aver mentito su una cosa così importante per me? Come può avermi solamente usata? Scoppio a piangere, tentando di alleviare un po' il dolore, ma vengo interrotta da qualcuno che bussa alla porta.

Mi asciugo in fretta le lacrime, andando ad aprire, ma quando noto che di fronte a me c'è Calum sussulto. "Ciao." Mormora. Nemmeno lui sa cosa dire. Non so nemmeno cosa ci faccia qui, sulla porta della mia stanza.

"Ciao, Calum." Rispondo, con voce tremante. Non riesco a sostenere la sua presenza qui, accanto alla mia, ma non posso negare che lo amo ancora e averlo qui al mio fianco mi fa ancora credere di valere qualcosa per lui.

"Posso entrare?" Mi domanda, cercando di essere gentile. Non vorrei accettare, ma mi sposto comunque dallo stipite, lasciandogli l'accesso. Avanza di qualche passo, chiudendo la porta alle sue spalle. "Ti devo parlare." Mormora.

Abbasso la testa e decido di non lasciarmi andare del tutto. "Io e te non abbiamo più niente da dirci." Sbotto, e vedo la tristezza nel suo sguardo.

"Ti prego, non comportarti in questo modo." Singhiozza. "Ho cercato di spiegarti ogni cosa in quella lettera." Dice, e non so se si stia inventando una bugia oppure no, perché non ho mai ricevuto nessuna lettera.

Lo guardo negli occhi. "Se mai ne avessi ricevuta una." Incrocio le braccia al petto, e lui continua ad osservarmi sconvolto. "Non ho ricevuto nessuna lettera da parte tua, Calum, è inutile che mi guardi così." Sbuffo.

"Beh, però l'ho scritta." Quasi urla, interrompendomi. "Quindi se ti interessa sapere cosa ho da dirti, te ne parlo, sennò me ne vado e ti lascerò in pace." Serra le labbra. "Per sempre." Quelle due ultime parole mi fanno sussultare, e delle piccole lacrime si formano agli angoli dei miei occhi.

Quando fa per andarsene, lo fermo, afferrandogli il polso. "Mi importa, Cal." Lo vedo sussultare a quel contatto, e fa una piccola smorfia.

"Ho davvero incontrato la mia ex ragazza, ma non è andata come credi." Sospira. "Mi ha ricattato. Se non fossi tornato con lei, lei avrebbe confessato tutto a tuo padre. Non volevo che ti facesse di nuovo del male." Continua. "Non sono mai stato innamorato di lei, tu sei l'unica ragazza che abbia mai amato, e non ho mai smesso di farlo. Mi sono comportato come un idiota soltanto per proteggerti, e non smetterò mai di pentirmene." Prende una delle mie mani tra le sue. "Perdonami, Brenda, ti prego." Mi supplica.

Continuo a guardarlo con le lacrime agli occhi. Non posso non credergli, era troppo assurdo pensare che ciò che c'è stato tra di noi non fosse reale. Lo abbraccio, stringendolo forte a me, e le sue braccia mi avvolgono la schiena.

"Cal." Gli accarezzo una guancia, pizzicandogliela leggermente. Lui inarca un sopracciglio. "Se mi lasci ancora, sei un uomo morto." Scoppio a ridere, per poi far scontrare le nostre labbra. Mi era mancato così tanto.

"Ti amo." Mi sussurra sulle labbra, per poi baciarmi di nuovo.

"Ti amo anch'io, imbecille." Sorrido come non mai.

Sono così felice in questo momento. Niente e nessuno può togliermi questa sensazione. 

Brother or Boy-Friend? [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora