9. When is your birthday?¿

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"Chissà dove ti porterà oggi" Sento dire dalla mia migliore amica mentre io, esasperata, getto l'ennesimo abito sul letto, alla ricerca di qualcosa da mettere. Nel frattempo sono in videochiamata con Hannah che, se proprio devo dirla tutta, non mi sta dando neanche una mano a scegliere cosa indossare. È il terzo giorno della settimana che ho concesso a Calum, tra un'ora passerà a prendermi per andare chissà dove e non so come vestirmi, diamine. Devo andare assolutamente a fare shopping, ma il mio portafoglio piange quindi sono costretta a trattenermi fino al giorno in cui mi daranno il mio stipendio che comunque non potrò spendere in vestiti perché ho delle bollette e un affitto da pagare. Che schifo essere povere.

"Sta piovendo, non credo che mi porterà chissà dove" Alzo le spalle, affrontando la realtà. Sta piovendo a dirotto da questa mattina ormai e non da nessun cenno di smettere, quindi probabilmente Calum si limiterà a portarmi in un luogo chiuso.

"Comunque uhm.. Michael mi ha chiesto di uscire, ieri" Alle sue parole giro di scatto la testa, guardando lo schermo del mio computer dove c'è l'immagine della mia migliore amica con il viso completamente rosso. Sorrido felicemente, iniziando a saltare e a battere le mani, eccitata.

"Oh mio Dio non posso crederci! Cristo Hannah sono così felice per te che potrei piangere" Dico a voce alta, asciugandomi delle finte lacrime da mamma orgogliosa perché diciamocelo, era ora che quella ragazza di mettesse in gioco.

"Dai Rosie finiscila, è solo un'uscita tra amici" Borbotta imbarazzata, facendomi sbuffare una risata divertita.

"Si, certo. Quando uscite?" Continuo a guardarla, questa volta con un sorrisino malizioso sul volto. La vedo arrossire ancora di più, coprendosi il viso con le mani a causa dell'imbarazzo.

"Smettila! Usciamo venerdì, ho chiesto la serata libera a David" Si morde il labbro ed immediatamente sgrano gli occhi. Vuole davvero lasciarmi da sola il giorno della settimana in cui il locale è stra pieno?

"Okay so cosa stai per dire e mi dispiace tantissimo, ma non potevo rifiutare. Prometto che passerò a dare un'occhiata prima di tornare a casa" I miei lineamenti si addolciscono nel vedere la sua espressione da cucciolo bastonato e scuoto leggermente la testa, sorridendole. Alla fine ogni volta che avevo un appuntamento mi ha sempre coperta, poi è la prima volta che la vedo uscire con un ragazzo in due anni che la conosco, chi sono io per metterle i bastoni tra le ruote? Posso sopravvivere ad una serata da sola. Forse.

"Sta tranquilla Hannah, te lo devo. Poi, sai che conosco delle ottime mosse di kung fu da usare contro i maniaci" Ridacchio leggermente, contagiando anche lei. Sembra così felice e se lo merita, è una persona meravigliosa, nonché la mia migliore amica. Spero che tra lei e Michael vada avanti.

"Grazie Rosie, davvero. Ora credo che sia il momento di andare a prepararti, hai solo tre quarti d'ora" Mi fa l'occhiolino, facendomi alzare gli occhi al cielo divertita. La saluto velocemente, cliccando sul tasto rosso di Skype e spegnendo definitivamente il computer, abbandonandolo sulla scrivania. Ritorno velocemente davanti all'armadio, afferrando un jeans a vita alta, una maglia completamente rossa ed un paio di converse alte nere, le uniche cose decenti che riesco a trovare nell'armadio. È normale avere l'ansia per un'uscita con un amico? No perché ne ho molta al momento.

[...]

"Hey" Saluto Calum mentre entro velocemente in macchina, in modo da non bagnarmi troppo a causa della pioggia. Lui mi sorride dolcemente, aspettando che chiudessi la portiera per partire nuovamente verso una meta a me sconosciuta.

"Ciao a te" Ricambia il saluto, senza staccare gli occhi dalla strada.

"Dove mi porti oggi?" Chiedo curiosa, uscire con lui sta diventando piacevole, ma non lo ammetterò ad anima viva.

"Allora, avevo intenzione di portarti in un posto all'aperto inizialmente, però dato che sta piovendo ho pensato che potremmo andare al centro commerciale e poi a casa mia per guardarci un film insieme. Ti riaccompagnerò a casa prima che inizi il tuo turno al Sick Night, in modo che se ne hai bisogno puoi fare una doccia, cambiarti e poi andare al lavoro" Mi spiega con calma, rallentando prima di svoltare a sinistra. È molto prudente, molti, nonostante piova e ci sia il rischio di scivolare e quindi di perdere il controllo della macchina, continuano a guidare come pazzi. Lo apprezzo.

"Si, va bene" Acconsento senza problemi, alzando le spalle. Sposto gli occhi sulla mia destra, osservando le gocce di pioggia scendere lungo il vetro. Da piccola, quando ero in macchina oppure semplicemente a casa davanti alla finestra, quando pioveva, prendevo in considerazione una goccia ed iniziavo a fare il tifo per lei affinché arrivasse a terra prima delle altre. Si, lo so, sono strana. Molto anche.

"Va tutto bene?" La voce di Calum mi distrae, facendomi annuire con un piccolo sorriso sulle labbra.

"Si, certo, tranquillo. Tu invece?" Gli rigiro la domanda, cercando di non fargli capire che sono abbastanza interessata al suo stato d'animo. Non devo fargli capire che mi sta iniziando a stare simpatico perché ho paura che potrebbe interrompere questa settimana e non voglio. Mi piace uscire con lui, è un bello strappo alla normalità, nella quale stavo praticamente annegando prima che arrivasse lui.

"Sto bene, a parte lo stress, sai per il tour e il resto. Stiamo organizzando tutto, la scaletta, le città in cui andare, i posti dove suonare. Devi sapere che non sono soltanto i manager ad occuparsi di queste cose ma anche noi, anche se ci preoccupiamo più della scaletta" Mi spiega in modo vago, lasciandomi confusa su una cosa.

"Non avete appena finito un tour, il 5SOS3 tipo?" Chiedo con un sopracciglio inarcato, facendolo annuire.

"Sì ma era un tour per promuovere alcune canzoni dell'album e anche per far capire alle persone che siamo finalmente tornati dopo due anni. Dopo Sounds Good Feels Good, il nostro secondo album con il rispettivo tour, ci siamo presi una pausa perchè dovevamo capire definitivamente quale strada volessimo prendere, come fare per evolverci come band. Credo che se non avessimo trovato il sound di adesso, saremmo stati costretti a separarci perché non andavamo più d'accordo su nulla. Era una cosa che nessuno voleva, dato che siamo amici da una vita e abbiamo legato di più proprio grazie a questa band. Il tour che faremo adesso è completamente dedicato all'album, infatti ci sono solo quattro canzoni vecchie nella scaletta ed inizierà ad agosto per poi finire a novembre" Il suo tono è sereno, quasi come se gli piacesse parlare di quelle cose. Non lo biasimo, anche io se avessi qualcosa che mi piace fare ne parlerei 24 ore su 24. Ciò che non condivido è il fatto che finito un tour vogliano ricominciarne subito un altro. Giugno è quasi finito ormai e hanno solo Luglio per rilassarsi prima che il tour cominci. Rilassarsi si fa per dire, dato che sicuramente saranno impegnati con l'organizzazione e tutto.

"Qualcosa mi dice che non ci sarai per il mio compleanno" Ridacchio, cercando di non far trasparire quel fino di tristezza che mi ha avvolta quando mi ha detto il periodo in cui saranno in tour. Il ragazzo mi rivolge un'occhiata confusa, prima di ritornare a concentrarsi sulla strada.

"Quand'è il tuo compleanno?" Mi chiede e mi do mentalmente della stupida, dato che non gli ho mai detto la mia data di nascita quando io di lui so praticamente ogni cosa di questo genere.

"Tre ottobre" Sussurro e, con la coda dell'occhio, noto la sua espressione farsi pensierosa, tant'è che cala il silenzio tra di noi per qualche secondo.

"Siamo a San Jose quel giorno credo, potresti venire, non è lontano da San Francisco" Propone, alzando le spalle. Non sarebbe una cattiva idea, ammesso che per ottobre non succeda qualcosa, tipo io che finisco per puro caso sotto una macchina.

"Poi si vedrà, manca ancora tanto" Taglio corto, non volendo approfondire quel discorso. Lo vedo annuire e, senza aggiungere altro, sposto nuovamente lo sguardo sul finestrino, sospirando a bassa voce. Il fatto che il giorno del mio compleanno abbia uno show mi rattrista leggermente, non so neanch'io il motivo in realtà. Potrei iniziare a risparmiare da ora in modo che ad ottobre riesca ad andare a San Jose per il concerto. Se non erro dista circa un'ora da qui, quindi posso prendere un autobus senza troppi problemi. Mi piacerebbe, in realtà, ma anche questo è meglio che rimanga un segreto. Così, nel più totale silenzio, la macchina continua a sfrecciare sull'asfalto bagnato dalla pioggia, diretta verso il centro commerciale. Non ho più nulla da dire e anche per il moro sembra essere lo stesso, quindi mi limito a non tirare fuori argomenti per il momento. A volte, stare in silenzio è meglio che parlare.

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