Corro.
Corro più veloce che posso.
Corro come non ho mai fatto in tutta la mia vita, nonostante io non possa farlo a causa dell'asma.
Le gambe bruciano a causa dello sforzo, il mio respiro si fa sempre più pesante.
Ma non posso fermarmi.
Ho tante cose da dirgli, non posso lasciarlo andare via.
Voglio dirgli che lo amo.
Che nonostante tutto, io lo amo.
Non posso più stare senza di lui, non posso più sopportarlo.
Hannah corre insieme a me, con il pass per il backstage tra le mani, quello che Michael le ha dato prima che tornasse a San Francisco per stare con me. La nostra maratona viene però interrotta da i due bodyguard presenti all'ingresso del backstage, che ci guardano come se fossimo delle fan impazzite."Mi dispiace, non potete entrare" Ci dice uno di loro, con le braccia incrociate al petto. A quel punto, la mia migliore amica mostra il pass ai due, che usano uno di quei macchinari speciali per verificare la sua autenticità. La luce diventa ben presto verde e i due uomini lasciano passare la ragazza senza fare troppe storie. Io provo a seguirla, ma i due mi bloccano.
"Se non hai il pass non entri" Sospiro a quelle parole, guardando dispiaciuta la mora. Lei mi fa l'occhiolino, come per farmi capire che ha in mente qualcosa, e se ne va, alla ricerca dei ragazzi. Rassegnata, mi appoggio al muro, afferrando il mio inalatore dallo zaino, in modo da evitare che mi venga un attacco. Chiudo gli occhi, fissando la parete bianca di fronte a me. Le parole di quella canzone rimbombano ancora nella mia testa ed al solo pensiero mi viene da piangere. Mi manca così tanto, nonostante sia stato un vero bastardo a baciare quella stronza di Nia. Ho voglia di strapparle i capelli uno ad uno, magari riesce a provare almeno un sesto del dolore che ho provato io.
"Rosie?" All'udire quella voce, apro di scatto gli occhi, ritrovandomi Calum davanti con addosso una cannottiera nera aderente e lo stesso paio di pantaloni che indossava al concerto. È ancora più bello di prima, nonostante le borse parecchio accentuate sotto ai suoi occhi e l'aria stanca. I due bodyguard non ci sono più, probabilmente è stato lui a mandarli via.
"Calum" Mormoro, non riuscendo a staccare gli occhi dai suoi.
"Speravo venissi, io-"
"Lascia parlare me, per favore" Lo interrompo, scuotendo la testa. Non voglio che mi mandi via prima che io gli dica ciò che ho intenzione di dirgli. Lui tace all'istante, permettendomi di cominciare.
"Sei stato uno stronzo, un bastardo, ho pianto chissà quante volte nelle ultime settimane per colpa tua. Ho perso la voglia di mangiare, di dormire, di lavorare, di uscire di casa. Quel tuo gesto, seppur piccolo, mi ha distrutta. E mi ha distrutto ancora di più venirne a conoscenza tramite Twitter" Alle mie parole, lui china il capo in avanti, dispiaciuto. Sospiro, afferrando il suo viso tra le mani per riprendere il contatto visivo. Poggio la fronte sulla sua, lasciando poi che le dita delle mie mani si intrecciassero con le sue.
"Eppure, non smettevo di pensare a te, di guardare le tue foto, di stare ore su Instagram sperando che pubblicassi qualcosa. Continuavo a sperare che tu non fossi felice, che tu fossi distrutto quasi quanto me. È egoista, lo so, ma non posso farci niente. Non volevo che andassi avanti, non volevo che mi dimenticassi. Ed è proprio qui che ho realizzato di amarti. Le mie giornate senza di te non avevano più senso, mi mancava il tuo sorriso, le tue battute squallide, le videochiamate ad orari assurdi anche solo per parlare per cinque minuti. Mi mancava tenerti per mano, baciarti, coccolarti e lasciarmi coccolare, passare una giornata intera sul divano con Duke, mi mancavano persino i doppi sensi che inserisci in ogni singola frase che dici. Ho capito di amarti solo dopo che mi hai spezzato il cuore. Ed ora Cal, ti sto dando la possibilità di riaggiustarlo, di rimediare al tuo errore e di non commetterlo mai più. Sono anni che non mi lascio amare, ma adesso sto permettendo a te di farlo. Quindi, per favore, stai con me e non andare più via" Riesco a sentire le lacrime minacciare di uscire e sto lottando con tutta me stessa per non piangere. Lui rimane qualche secondo fermo, immobile a fissarmi, come se volesse assimilare ogni parola che ho pronunciato.
"Quella sera, alla festa di Charles, io non sapevo che ci fosse anche Nia. L'ho scoperto solo dopo, quando sono uscito fuori per fumare una sigaretta. Abbiamo cominciato a parlare ed è saltato fuori che vi siete incontrate ed avete parlato di me. Io non lo sapevo, non me l'avevi detto, ma non ci ho dato peso, non era importante. Poi lei ha iniziato a parlare del fatto che prima o poi saremo tornati insieme, quando in realtà non era cosi, perché ormai c'eri tu. Quando mi ha detto che avrebbe fatto di tutto pur di riavermi, compreso mettere zizzania tra noi due, sono andato in panico e le ho chiesto cosa volesse per smetterla. Mi ha chiesto un bacio. Ed io ho ceduto, come un perfetto idiota. Avrei voluto dirtelo, ma l'hai scoperto prima di me e poi non hai più risposto ai miei messaggi. Non ha significato nulla per me, era solo un modo per togliermela dai coglioni una volta per tutte. Sono stato male, malissimo in questi giorni. Non ho fatto altro che piangere, non riuscivo nemmeno a suonare il mio basso. Durante gli show ho fatto schifo, alcune volte ho persino fatto salire Mitchy sul palco per cantare al posto mio. Nel momento in cui ho scritto quella canzone, ho realizzato per davvero che persona splendida avessi perso a causa della mia stupidità. Prima del soundcheck sono andato su Twitter e ho visto che stavi venendo qui e ho letteralmente pregato i ragazzi di aggiungere San Francisco alla scaletta per fartela ascoltare, per farti capire che ti amo più di qualsiasi altra cosa e che mi dispiace, mi dispiace veramente tanto" Un singhiozzo sfugge al suo controllo ed a quel punto scoppio a piangere, non riuscendo più a trattenermi. Lo abbraccio di slancio, stringendolo forte a me e godendomi il suo profumo, che mi era tanto mancato. Lui mi stringe a sua volta, affondando la testa nell'incavo del mio collo. Restiamo così per chissà quanto tempo, prima che lui si stacchi di poco solo per guardarmi negli occhi.
"E adesso?"
"Adesso baciami, amore mio"
Le sue labbra si incollano alle mie in un bacio disperato, pieno d'amore. Un sorriso si impossessa delle mie labbra, ancora intente a baciarlo, non riuscendo a credere che sia finalmente di nuovo mio.
Dopo il tradimento di Patrick, non avrei mai immaginato di innamorarmi nuovamente di una persona, troppo spaventata al solo pensiero di soffrire di nuovo. Eppure, a distanza di anni, sono riuscita ad aprire ancora una volta il mio cuore ad una persona che, sono sicura, non mi ferirá mai più volontariamente.
Calum Hood è arrivato all'improvviso, quando meno me lo aspettavo. È entrato nella mia vita per caso, insediandosi piano piano nella mia testa e nel mio cuore, senza che neanche me ne rendessi conto.E forse, innamorarmi di lui è stata la cosa migliore che potesse capitarmi.
THE END
Ed anche San Francisco è giunta alla fine.
Non è uno di quei finali strappalacrime, ma a me piace tantissimo 🥺
Voglio ringraziare ogni singola persona che ha letto, commentato e votato questa storia, è solo grazie a voi se ad oggi conta più di 7K visualizzazioni.
Spero vivamente che vi sia piaciuta, nonostante non sia cosi bella, e che vi abbia potuto far ridere, riflettere e chissà, forse anche piangere.
Come sempre, vi lascio il mio account Instagram dedicato a wattpad (@/ghostofcalvm) ed il mio account Twitter (@/ghostofcalvm).Grazie mille di tutto, vi voglio bene.
Ci becchiamo alla prossima storia 🥰Always with love,
Hannah
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San Francisco
Fanfiction"È Calum Hood, Rosie! Uno dei membri della band più famosa del momento è nel nightclub dove lavori, hai parlato lui e ti ha chiesto addirittura di andare via insieme, ti rendi conto?!" "E allora?"