Sabato.
Non credevo di poter essere così triste in un giorno simile, prima di incontrare Calum. Inizialmente, pensavo che sarei stata felice una volta finita la settimana che gli ho concesso, ma in realtà non è così. Non avrei mai pensato di affezionarmi così tanto ad una persona del genere, credevo persino di odiarlo, ma ora gli voglio bene, ho visto la persona splendida che è in tutta questa settimana e adesso credo che meriti davvero tutto l'amore del mondo. Non avrei mai pensato che una rockstar come lui cantasse per i bambini malati, oppure che si prendesse cura dei cani rinchiusi in un canile, o che potesse essere una persona così profonda. Con questo non sto dicendo che mi piace o che sono innamorata di lui, sto solo ammettendo a me stessa che, infondo, avere Calum come amico non è poi così male come pensavo. Domani mattina partirà per Londra e non ho la più pallida idea di quando tornerà. Inoltre, la mia migliore amica partirà con lui, dato che Michael le ha regalato il biglietto. Quei due sono davvero fatti l'uno per l'altra, un po' sdolcinati, ma davvero carini. Non stanno ancora insieme ovviamente, si sono baciati a stento una volta, però sono sicura che entrambi provano le stesse cose e che presto Michael si farà avanti, nonostante si conoscano da poco. Tuttavia, meglio non pensarci adesso, abbiamo tutta la giornata davanti, infondo sono soltanto le 11:00. Io sono ancora a letto a sprecare la mia vita, però quelli sono dettagli. Alla fine, ieri ho lavorato fino alle 4:00 del mattino, credo che un po' di riposo me lo meriti no?
Neanche il tempo di pensarlo, che qualcuno suona il campanello, facendomi sbuffare rumorosamente. Possibile che non posso neanche riposare in santa pace che qualcuno deve rompere i coglioni?
Sono tentata dal non andare ad aprire, ma contando che aspetto ancora il corriere che mi porti la nuova palette di Huda Beauty, infilo i miei calzini e corro al piano di sotto, rischiando addirittura di scivolare per le scale e cadere come un idiota. Fortunatamente, ciò non accade e questo mi fa pensare che per una volta la sfiga voglia darmi una tregua, quindi apro la porta, ritrovandomi davanti Calum, con un sorriso smagliante e un'esagerata voglia di vivere. Ritiro tutto, la sfiga è ancora presente. Vorrei davvero sotterrarmi adesso, dato che sono vestita in maniera alquanto imbarazzante. Non so quale sia la parte peggiore, se la felpa larga il doppio di me oppure i calzini con i coniglietti. Probabilmente i calzini."Buongiorno splendore" Dice con tono felice, facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Buongiorno un cazzo" Dico scorbutica, allontanandomi dalla porta per permettergli di entrare. I miei capelli saranno sicuramente un disastro, ma ormai la figura di merda l'ho fatta, quindi che importanza ha?
"Serata dura ieri?" Ipotizza, entrando in casa e chiudendo la porta, prima di togliersi la giacca. Annuisco stancamente, sedendomi al tavolo della cucina e sbattendoci la testa contro. Odio la mia vita. Lo sento ridacchiare ed avvicinarsi a me, senza però sedersi.
"Carini i calzini"
"Calum!" Piagnucolo, facendolo scoppiare a ridere. Mi rimangio tutto, continuo ad odiarlo con tutta me stessa.
"Possiamo parlare oppure torno più tardi?"
A quelle parole, alzo istintivamente la testa, guardandolo negli occhi. La frase 'dobbiamo parlare' mi ha sempre messo una certa ansia. Me lo diceva sempre mia madre, quando si accorgeva che prendevo brutti voti a scuola, e addirittura io l'ho usato molte volte con il mio ex, soprattutto prima che ci lasciassimo. Ho quasi voglia di fare le valigie e scappare in Alaska, in modo da non sentire cosa ha da dire, ma la mia curiosità è troppa, quindi gli faccio un cenno con la testa, invogliandolo a parlare.
"Allora, come ben sai i ragazzi partiremo per Londra domani" Annuisco confusa, non capendo cosa centrasse questo con noi due.
"Ho pensato che, visto che questa settimana ci siamo divertiti parecchio insieme - oh mio Dio che frase a doppio senso" Mi lascio scappare una risatina e lui mi accenna un sorrisino nervoso, prima di continuare.
"Insomma, dato che abbiamo passato parecchio tempo insieme e comunque siamo stati bene entrambi, o almeno credo, ho pensato di darti questo" La sua mano affonda per qualche istante nella tasca posteriore dei pantaloni e, quando mi mostra l'oggetto, sgrano gli occhi, incredula.
"Sei per caso pazzo?!" Esclamo, alzandomi di scatto dalla sedia, in modo da essere alla sua stessa altezza, più o meno. Quello che ha tra le mani è un fottuto biglietto aereo per Londra, che parte domani. In prima classe.
"No, Rosie. Volevo concludere questa settimana nel migliore dei modi e questo mi sembrava quello più carino. Capirò se mi dirai di no, infondo ci conosciamo da poco e tu hai una tua vit-" Non gli lascio il tempo per completare la frase, poiché gli salto letteralmente in braccio, allacciando le braccia intorno al suo collo e stringendolo forte a me. Mentirei se dicessi che non ho gli occhi lucidi in questo momento. È davvero il gesto più bello che qualcuno abbia mai fatto per me. Le sue mani finiscono sulle mie cosce coperte dai leggings che indosso, in modo da non farmi cadere.
"Certo che voglio venire con te! Cristo Calum grazie, grazie infinite" Affondo la faccia nell'incavo del suo collo, lasciandomi cullare dal profumo della sua colonia. Sento il suo petto vibrare contro il mio ed il rumore della sua risata giunge alle mie orecchie, facendomi sorridere. Pochi secondi dopo però mi rendo davvero conto in che posizione siamo e rialzo la testa, guardandolo. Arrossisco di poco, scendendo dalle sue braccia. Wow, record! Sono sveglia soltanto da un paio di minuti e ho già fatto due figure di merda. Se esistesse il Guinness World Record per il maggior numero di figure di merda, vincerei il titolo ogni volta.
"Scusa" Mormoro imbarazzata, guadagnandomi un sorriso rassicurante da parte sua.
"Ma con il locale? Insomma, non ci saremo né io né Hannah!" David ci avrebbe di sicuro licenziate, cazzo. Non posso permettermi di perdere questo lavoro.
"Tranquilla, a questo penseremo io e Michael. Tu devi solo fare la valigia e partire, con me" Sospiro, annuendo, nonostante non avessi la ben che minima idea di cosa volessero fare per convincere David a non toglierci il lavoro.
"Sei venuto qui solo per questo?"
"Si, in realtà" Ammette, alzando le spalle. A quel punto mi mordo il labbro, indecisa. Lo faccio rimanere qui o semplicemente lo lascio andare via? Alla fine, mi ha praticamente regalato un biglietto per andare a Londra, il minimo che io possa fare è cucinargli il pranzo, no?
"Che ne dici di fermarti per pranzo? Hannah mi ha insegnato a fare la pizza" Propongo, vedendo i suoi occhi illuminarsi alla parola 'pizza'. Ah, i maschi.
"Sai fare la pizza?" Chiede incredulo, facendomi annuire divertita.
"Sei da sposare, diamine!" Esclama senza pensarci ed io, ridendo, mi dirigo verso la credenza dove tengo la farina ed il sale, in modo da prenderli.
"Prendi le uova e metti su della musica, ne avremo di tempo"
[...]
Due ore e mezza dopo, riusciamo finalmente ad infornare le nostre pizze. Siamo completamente sporchi di farina, lui ne ha persino un po' tra i capelli! È stato divertente infondo, abbiamo cantanto e ballato tutto il tempo, mentre cucinavamo. Ora dobbiamo solo aspettare che le pizze si cuociano e non credo manchi molto, il timer del forno tra poco suonerà, a quanto vedo. Una volta finito di lavare le stoviglie, sospiro sonoramente e mi siedo sul piano della cucina. I miei vestiti sono da lavare, ormai.
"Hai della farina tra i capelli" Ridacchio, facendogli cenno di avvicinarsi, in modo da aiutarlo a toglierla. Si mette di fronte a me ed io passo una mano tra i suoi capelli, scuotendoli leggermente per pulirli dalla polvere bianca. Ride, osservandomi.
"Tolta?" Annuisco, sorridendogli. Siamo pericolosamente vicini, le sue mani vanno a poggiarsi ai lati delle mie cosce, mentre il suo respiro caldo si infrange contro il mio viso.
E credo che se non fosse stato per il timer del forno, ci saremmo sicuramente baciati.
Ciò, però, rimarrà un mistero per sempre.
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San Francisco
Fanfic"È Calum Hood, Rosie! Uno dei membri della band più famosa del momento è nel nightclub dove lavori, hai parlato lui e ti ha chiesto addirittura di andare via insieme, ti rendi conto?!" "E allora?"