Capitolo dodici

8.9K 376 17
                                    

Ice on fire

capitolo 12

Continuava a fissare le pareti della mia stanza.

Avevo attaccato quel poster dei Backstreet Boys all'età di dieci anni; una ventina di fotografie riempivano la parete accanto al mio armadio. Foto di quando ero piccola, foto di qualche anno fa. Ricordi vecchi, ricordi nuovi. Sulla scrivania c'era l'album da disegni, la matita e la gomma chiuse nell'astuccio e lasciate sulla mensola accanto. Avevo lasciato la mia camera sempre in quello stato. Non avevo mai cambiato i mobili, il letto, o la televisione. Quella vecchia tv che aveva resistito tutti questi anni. C'era una grande finestra che portava sulla veranda, e dalla mia camera potevo vedere il cielo. Era sera ormai, dicembre era arrivato in punta di piedi, con il suo freddo e con la magia del Natale che a poco a poco si avvicinava. Dovevo concentrarmi su tantissime cose forse, ma l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era il racconto di Harry. Sentivo nella mia testa le urla di Adele, i pugni che per anni Marcus aveva dato al figlio. E la cosa che mi distruggeva di più era non poterlo dire a nessuno. Harry mi aveva fatto promettere di tenere la bocca chiusa. Nessuno poteva sapere di suo padre e che lui era in contatto con l'FBI. E mi sentivo un peso immenso addosso, avrei voluto liberarmene, ma avevo sempre mantenuto le promesse fatte. Non potevamo stare insieme per la mia sicurezza. Come sempre quello che volevo io non contava. Marcus poteva farmi del male, così aveva detto. Ma poteva davvero una persona arrivare a questo per far soffrire il proprio figlio? E poi c'era Liam. Siamo stati così bene in questi mesi e sento davvero qualcosa per lui. Mi sentivo sempre serena al suo fianco.

«Hannah?» Sussultai.

Mi voltai verso la porta e vidi mio padre sbirciare dentro la stanza.

«Ehi.» lo salutai.

Entrò con il suo solito vestito elegante e la sua aria da capo aziendale. Doveva essere tornato dal lavoro.

«Ti vedo un po' silenziosa per ora, - disse – tutto bene?»

«Certo, - mentii – tutto benissimo.»

Ordinai i fogli sparsi sul letto e accesi la lucetta sul comodino.

«E' da un po' che non mi fai vedere qualche nuovo modello..»

Osservò i miei ultimi disegni. Era da un po' che non disegnavo, era vero.

«Si bè, - sorrisi impacciata – diciamo che ho come perso l'ispirazione per ora.»

«Lo sai che ti voglio bene, vero?» mi disse a un tratto.

«Lo so.»

Ed era così. I miei genitori potevano sembrare freddi e sulle loro ma non avevo mai dubitato del loro bene per me e mio fratello. Ho sempre saputo che mio padre ha un sacco di lavorare da sbrigare con l'azienda e tutto il resto, ma nonostante questo non era mai mancato a un compleanno, a un diploma, a una recita scolastica. C'era sempre.

«Bene, - mi scoccò un bacio in fronte – c'è Liam sotto comunque.»

Si alzò dal letto e andò verso la porta.

«Fallo salire pure.» accordai.

Conservai quei vecchi fogli in un cassetto, convinta che ormai l'ispirazione non sarebbe più tornata. Disegnare mi era sempre venuto così naturale, ma per qualche motivo adesso come un blocco. D'altronde, esiste un blocco dello scrittore, perchè non dovrebbe esistere quello per un artista?

«Ehi.» Liam entrò nella stanza.

«Ciao, - si avvicinò e mi mise le braccia attorno ai fianchi – bellissimo e stupendo ragazzo.»

Ice on Fire :: hes  {in correzione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora