N.A. LA STORIA NON E' MIA IO MI LIMITO SOLO A PUBBLICARLA.
p.s. partite dalla pagina 3
Ice on fire
capitolo 29
«Prima di ogni altra cosa ricordati di mantenere la calma e di respirare..» continuava mia madre.
«Certo lo s..»
«..e non ti preoccupare di inciampare sulle scale, basta mettere un piede dietro l'altro.» mi interruppe di nuovo.
Eravamo in macchina già da un pò, io nella mia toga gialla che mi faceva quasi da strascico, mio fratello accanto a me, mio padre che guidava e mia madre che continuava a darmi consigli su come avrei recitato al meglio il mio discorso per l'inizio della cerimonia di diploma.
«Magari prova a immaginarteli tutti nudi.» intervenne Louis.
«Ora si che sto meglio..» dissi nervosa, contorcendomi le dita.
«Louis per piacere, non mettere pressione a tua sorella.» riprese di nuovo lei.
«Hai ragione mamma, - disse Louis – tu ci stai già riuscendo benissimo.»
Mio fratello le diede dei colpetti sulla spalla e poi tornò seduto, con le spalle sullo schienale.
«Genna tesoro, - intervenne mio padre – perchè non cerchi di rilassarti? Sono sicuro che Hanna ha tutto sotto controllo.»
Papà mi sorrise dallo specchietto retrovisore e poi prese la mano a mia madre per tranquillizzarla. Neanche dovesse essere lei a parlare davanti a tutta la scuola, compresi genitori e insegnanti.
«Sai sono un pò offeso mamma, - piagnucolò mio fratello – alla mia cerimonia non eri così tanto ansiosa.»
«No Louis, - rispose mio padre – il giorno della tua cerimonia eravamo terrorizzati al fatto che a un certo punto ci dicessero che avevano sbagliato a considerarti un neo diplomato.»
Scoppiai a ridere, mettendo da parte per un attimo l'ansia.
«Non tutti riescono a dare questi momenti di suspance, modestamente.»
Louis si sistemò la cravatta, ridendo beffardo.
Poi tornò a guardarmi e mi strinse una mano.
«Andrai alla grande.» sussurrò.
Arrivammo a scuola poco dopo. Mio padre posteggiò nel grande parcheggiò e prima di scendere ebbi un piccolo capogiro, ma diedi la colpa all'ansia e non ne parlai con nessuno. I miei mi abbracciarono e mi mandarono l'in bocca al lupo – mia madre più che altro pianse – e andai a sedermi insieme a Liam e ad Aria nei posti avanti riservati agli alunni. I miei amici mi stringevano la mano, mentre ascoltavamo la preside Moore parlare e purtroppo non ho nessun ricordo di quel discorso. Ero troppo nervosa.
«E adesso con mio grande orgoglio, - sentii a un tratto – la studentessa che ha reso perfetta ogni organizzazione scolastica, che sia il ballo o una raccolta di beneficenza, la ragazza con I voti migliori di tutta la scuola e che ha sempre una buona parola per tutti, - mi sorrise – Hanna Tomlinson.»
Ci furono applausi, Liam mi spinse amichevolmente ad alzarmi e andai verso il palchetto. Salutai la preside e mi misi davanti a quell'immenso pubblico. Vidi Louis sorridermi da lontano e, cercando di calmare il tremore della voce, iniziai.
«La preside dice che ho I voti migliori di tutta la scuola, e questo farebbe di me quella con maggiori capacità, ma devo dissentire. - guardai la Moore con un sorriso – In questa scuola c'è un sacco di gente capace, piena di potenzialità, a volte però siamo noi stessi a non vederle. C'è chi è un asso nello sport – guardai Liam – chi è appassionato di letteratura – Aria – chi mi ha dato del filo da torcere in tutti questi anni – sorrisi a Melissa – e tanta altra gente che ha una gran voglia di fare. Quest'anno c'è stato un momento in cui anche io mi sono sentita smarrita, anche io stavo fallendo e poi ho trovato la forza di rialzarmi. Nella vita capiteranno sempre momenti di questo tipo, momenti in cui vorreste mollare, vorreste smettere di fare ciò che amate di più, ma promettetemi che avrete sempre la forza di rialzarvi e di continuare. - mi fermai un attimo a guardare i raggi del sole spiralizzati attraverso gli alberi - Ognuno di noi ha qualcosa di speciale e ognuno di noi è nato per fare qualcosa, quel qualcosa che ci rende felici e.. completi. E' un pò come l'amore, ci sono momenti in cui vorremmo smettere di amare, ma ci accorgiamo che non possiamo farne a meno. Il mio augurio per voi è questo. Trovate sempre la forza di andare avanti.»
Finii con un sorriso e una lacrima che mi rigò una guancia.
I ragazzi, I genitori, gli insegnanti, mi applaudirono e non sapevano neanche che di tutto quello che avevo appena detto, non avevo programmato assolutamente nulla. Era uscito tutto così, all'improvviso.
La preside ci consegnò I diplomi e vidi I sorrisi di tutti I miei compagni. Compagni che avevo sempre disprezzato in quegli anni perchè mi sembravano superficiali, ma forse la superficiale ero io. E ora mi sarebbero mancati. Come mi sarebbe mancato Liam con quella voglia di dare amore al prossimo. Sarebbe stato un ottimo medico. E come mi sarebbe mancata Aria, con la sua spensieratezza di ogni giorno.
«Sono orgogliosa di te.» mio padre mi abbracciò, una volta raggiunti.
«Io non avrei saputo dire meglio.» rise Louis.
«Non avresti saputo dire proprio nulla.» lo corresse mio padre.
Risi a vederli, mentre venivo stritolata da mia madre, in lacrime.
Poi più in là vidi Zayn poggiato su un tronco di albero. Le mani in tasca e gli occhi dritti verso di me, con un sorriso sul viso. Mi avvicinai, dicendo ai miei genitori di aspettarmi al parcheggio.
«Sei la diplomata più bella.» mi disse.
«Non puoi dire queste cose prima che parta per l'Italia.»
«Ma dico sulserio, - ripetè – quel colore orrendo ti dona.»
Scoppiai a ridere, pizzicandolo sui fianchi.
«Stasera vieni con noi a festeggiare il diploma?» gli chiesi.
«E' una cosa tra voi, io non c'entro.» mi accarezzò una guancia.
«Sei sempre il benvenuto.»
«Vai a divertirti con I tuoi amici, - ripetè – ci vediamo presto.»
Mi guardò ancora una volta e poi se ne andò.
Aveva qualcosa di strano, ma non capivo cosa.

STAI LEGGENDO
Ice on Fire :: hes {in correzione}
FanfictionN.B. la storia non è mia, io mi limito solo e unicamente a pubblicarla ---------------------- Il ghiaccio ha bisogno del fuoco per abbandonare il suo stato di paralisi, il fuoco ha bisogno dell'acqua per placare le sue fiamme imponenti. ...