Ice on fire
capitolo 5
Finii in punizione.
Niente uscite, niente shopping e niente Aria.
Mi era concesso uscire di casa solo per andare a scuola.
Non avevo trovato una valida scusa e così i miei si erano giocati la carta della punizione. Carta che con me non era mai stata presa in considerazione, visto che ero la figlia che tutti desideravano. Gli amici dei miei li riempivano di complimenti. Come è bella ed educata vostra figlia, dicevano, con quell'aria da puzza sotto il naso. Vi darà tante soddisfazioni e faranno la fila per la sua mano, aggiungevano. Io non volevo nessuna fila. Non volevo essere un trofeo, un premio da vincere. Ero un essere umano come tutti gli altri e non avevo nessuna intenzione di trovarmi un buon partito e sistemarmi. Volevo essere indipendente, fare carriera. Non volevo finire come mio padre, sommerso di lavoro, tutto in tiro. Né tanto meno volevo finire come mia madre, mantenuta a vita. No io volevo essere di più, volevo mettere un po' di mio in questo mondo, volevo creare qualcosa di nuovo, qualcosa che dicesse “ Hannah Tomlinson”, qualcosa di diverso...
Osservavo le nuvole e le loro forme bizzarre. Quel bianco che si mescolava con l'azzurro intenso del cielo. Gli uccelli volavano spensierati e felici,verso una terra più calda. Mi sarebbe piaciuto essere come loro,senza nessun pensiero,senza nessuna preoccupazione. Senza dei genitori a cui dare delle spiegazioni,senza un fratello scorbutico che tutto faceva tranne che comportarsi da fratello. Mio padre si aspettava che avrei portato avanti l'azienda di famiglia – su mio fratello non ci contava più – e mia madre si aspettava che sposassi un uomo molto ricco,con cui avere dei figli e condividere una lunga vita insieme. L'amore passava in secondo piano. Si aspettava che fossi stata sempre perfetta,in ogni occasione. Che avessi fatto la brava mogliettina,dando a loro dei nipotini a cui lasciare l'azienda in un lontano futuro. E così immaginai quel piccolo uccellino rinchiuso in una gabbia,costretto a vivere per il resto della sua vita in quella gabbietta d'oro.. ma pur sempre una gabbia era. E poi lo spiraglio di luce. Qualcuno che ti offre un'altra possibilità di vita. Qualcuno che vede il mondo in maniera diversa. Qualcuno..
La campanella suona improvvisamente. Tornai alla realtà,alla Bristol Brunel Academy mentre finiva quella che doveva essere un'interessantissima lezione di storia.
«Vi prego non mi lusingate troppo con il vostro smisurato interesse.» Ironizzò la professoressa Dalton, notando l'eccessiva foga che i miei compagni ci mettevano nel lasciare l'aula.
«Tutto bene?» Mi chiese Aria una volta in corridoio.
Non feci in tempo a risponderle che Alex Rider mi piombò davanti.
«Hannah! - seconda fila,terzo banco – Come bene sai i miei rapporti con la storia non sono dei migliori,potresti prestarmi gli appunti di oggi?» Cazzo. Gli appunti.
«Ehm..» Pensa Hannah.
«Ti giuro che questa volta non ci verserò sopra nessun tipo di robaccia!» Continuò lui.
«No Alex il fatto è che non ho potuto portarmi avanti con il programma e quindi mi servirebbero..» Non ho preso appunti,avrei dovuto dire. Ma non potevo.
«Oh, - disse lui dispiaciuto – vorrà dire che mi toccherà arruffianarmi Melissa,a domani.» Melissa era la seconda secchiona della scuola. La seconda secchiona da cui tutti andavano quando non ottenevano nulla da me.
«Non hai potuto portarti avanti con il programma?» Mi chiese Aria,che avevo ignorato completamente fino a quel momento.
«Si bè ho avuto altro da fare.» Dissi.
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Ice on Fire :: hes {in correzione}
FanficN.B. la storia non è mia, io mi limito solo e unicamente a pubblicarla ---------------------- Il ghiaccio ha bisogno del fuoco per abbandonare il suo stato di paralisi, il fuoco ha bisogno dell'acqua per placare le sue fiamme imponenti. ...