Capitolo uno.

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Ice on fire

capitolo 1

La campanella suonò nell'istante in cui misi il punto a quelli che erano risultati i migliori appunti di filosofia di tutta la classe.. Come sempre,del resto. So che potrei sembrare molto vanitosa ma,non era una sorpresa che fossi la secchiona della classe. La cosa non mi preoccupava,amavo studiare e amavo avere una pagella esemplare a fine anno.
«Hannah non puoi essere l'ultima ad uscire dalla classe anche il primo giorno di scuola!» Mi fece osservare la mia migliore amica,fissandomi divertita.
«Aria, - iniziai,alzandomi e infilando i libri nella borsa – quando mi chiederai aiuto in filosofia ne riparleremo.»
La mia amica ci pensò su e si rese conto che non avevo per niente torto. I miei compagni definivano i miei appunti sacri – questo perchè ero l'unica che seguiva le lezioni – e avrebbero fatto di tutto per averli. Il primo giorno di scuola era andato,nel migliore dei modi per fortuna,ma una volta a casa avrei dovuto pensare a un mucchio di cose. C'era un libro che avevo intenzione di iniziare sin dalla fine dell'estate ma non ne avevo avuto mai il tempo. Volevo portarmi avanti con la storia e fare qualche capitolo in più e,come se non bastasse,mi toccava organizzare il ballo di inizio anno.
«Hai pensato a qualche tema,miss comitato del ballo?» Mi domandò Aria,ridendo. Avevamo moltissime cose in comune,lei però era più spirito libero di me.
«Considerando la bassa autostima che ripongo nei nostri compagni di scuola, - dissi guardando in modo schifato le cheerleader che ci passarono accanto – non so proprio cosa proporre per quest'ultimo anno.»
«Non ti affaticare troppo,bocciolo.» Mi prese in giro lei.
«Spenderò ogni energia che ho in corpo per organizzare al meglio questo ballo e nessuno,dico nessuno,manderà in fumo i miei piani.» Una volta uscite dall'edificio,lanciai un'occhiataccia a Zayn Malik,seduto comodamente su quella che – Dio mi aiuti – era la mia bicicletta.
«Ci risiamo.» Sentii bisbigliare ad Aria.
Con passo deciso lo raggiunsi,piazzandomi di fronte a lui.
«Buongiorno principessa! Com'è andata la giornata?» Mi chiese,mentre si accendeva una sigaretta.
«Alla grande,poi ti ho visto.»
«Usiamo gli artigli già di prima mattina eh?»
«Tecnicamente Zayn, - presi il manubrio della bici facendo forza per togliere quel burbero dal mio veicolo – sono le tre passate.»
«Fastidiosamente sexy.» Disse,espirando il fumo.
«Sei disgustoso. - infilai i libri nel cestino e montai sulla bici – Prendo un libro a casa e ci vediamo da te Aria.» Me ne andai,lasciando Malik con la sua stupida sigaretta e il suo ego gigantesco. Era da due anni che mi tormentava,da quando avevo abbandonato l'adolescenza per intraprendere la strada per diventare una donna. Un paio di gambe lunghe,una terza di reggiseno,e guarda come i maschi ti verranno dietro. Vomitevoli. Non avevo tempo da perdere con tipi come Zayn,portavano solo guai. Guai che avrebbero compromesso la mia media scolastica e la possibilità di essere accettata in una buona università. Così gli evitavo e me ne andavo spedita a casa,senza dargli importanza. Ci mettevo pochissimo minuti ad arrivare da scuola e quel giorno,quando arrivai,scesi dalla bici e la portai in garage. Quando mi diressi verso la porta di casa,vidi una moto nera posteggiata nel vialetto della casa di fronte. La moto di Harry. Ricordo ancora quando quella mattina di ottobre di cinque anni fa,i servizi sociali vennero a prenderlo per portarlo in riformatorio. Nessuno seppe mai esattamente il motivo e tutti raccontavano sempre una versione diversa. Alcuni dicevano che si strafaceva,altri che aveva picchiato sua madre – teoria secondo me infondata – e altri ancora che avesse rapinato una gioielleria. Sta di fatto che adesso era tornato e anche questa volta nessuno sapeva il motivo.
«Hannah?» Chiese mia madre quando entrai in casa.
«Si sono io,ho dimenticato un libro.» Buttai la borsa per terra e andai verso la libreria,notando mio fratello sul divano. Era a conoscenza della novità?
«Louis.. - lo richiamai – sai chi è tornato?»
«Nemo?» Disse lui,antipatico come sempre.
«Harry, - dissi incerta – Harry Styles.»
«Harry è tornato?» Mi fece eco mia madre.
Mio fratello rimase per una manciata di secondi in silenzio,a fissare la televisione. Non sapevo se la stesse seriamente guardando o se fosse caduto in una sorta di trance.
«Louis? Hai sentito cos..»
«Si il ragazzo dei tuoi sogni è tornato,quindi?» Disse,di getto.
«Cosa? Non è affatto il ragazzo dei miei sogni!» Protestai.
«Perfavore! - sbuffò,alzandosi dal divano – Mi ricordo benissimo quando mi pregavi di portarti in giro con me solo per poterlo vedere.»
«Devo forse ricordarti che era il tuo migliore amico?!» Urlai,stufa.
«Hannah!» Mi richiamò mia madre. Io e Louis ci guardammo per alcuni secondi,poi lui sorrise nervosamente e prese a salire le scale.
«Idiota!» Presi il libro dallo scaffale – non presi neanche quello che mi serviva tra l'altro – e uscii dalla porta sbattendola contro la faccia incredula di mia madre. Mi voltai scocciata e quando lo feci vidi Harry uscire di casa e avvicinarsi alla sua moto. Aveva la stessa giacca di pelle di stamattina,occhiali da sole e i capelli scombinati. Ci fissammo per un po' di tempo e lo osservai mentre giocava con le chiavi del due ruote. L'ultima volta che ci siamo visti lui aveva 16 anni e io 13. Ero una bimba timida e grassottella. Ero la sorella rompi scatole del suo migliore amico,come poteva mai ricordarsi di me? Adesso ero la metà della bambina di un tempo,come poteva riconoscermi? Mi imposi di smetterla di pensare e così distolsi lo sguardo e mi incamminai verso casa di Aria,mentre lui mi osservava un ultimo istante per poi montare sulla sua moto.

Ice on Fire :: hes  {in correzione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora