Giulietta
49 passi. Dalla finestra alla parete ci sono 49 passi, ed io li ho fatti un infinità di volte.
Avanti e indietro, indietro e avanti. Giorno e notte.
Non ci credo ci stavamo baciando. Al solo ricordo le mie guancie diventano rosse, il mio cuore galoppa, la mia bocca delle stomaco si stringe. E lo volevo, lo volevo con tutta me stessa.
Ma non può succedere, io sono ebrea lui tedesco, siamo fidanzati, lui e l'unico essere che dovrei disprezzare con tutta me stessa.
Mi sto confondendo, il giocare alla famiglia felice, mi sta portando ad avere illusioni.
Ad aspettarlo quando torna da lavoro, a sentire i suoi silenzi, e percepire le sue emozioni.
Ed è sbagliato, profondamente ed consciamente sbagliato.
Ma perché, mi sento così. Il mio cuore scoppia quando sento i suoi passi dietro la mia porta, spero che bussi, ma poi me ne pento subito.
Sono stata violata da loro. Ho sentito dolore, frustrazione e senso di colpa, eppure o la sensazione che lui non c'entri con tutto questo, che lui sia diverso.
Ma solo un illusione lo so. Ho bisogno di pensare, ho bisogno di casa.
Esco in punta di piedi dalla mia stanza, oggi non ho pranzato e non ho cenato, e adesso è notte e nessuno mi vede.
Passeggio tra gli alberi e i ricordi riaffiorano.
Una Giulietta bambina mi passa vicino corre con il suo amichetto alle spalle.
La prima caduta e Romeo sempre pronto ad alzarmi.
Le risate e i giochi d'estate.
Arrivo davanti al mio albero alzo la testa e mi sembra di vederlo.
Romeo seduto che mi racconta di suo padre, e di come gli abbia detto di starmi lontano.U zu turiddo è il nostro giardiniere da sempre, Romeo suo figlio avuto da grande, era il mio migliore amico e poi il mio unico ragazzo.
Scese con un salto mi prese tra le sue braccia e mi bacio.
Ricordo lo stupore e la consapevolezza dopo, lui avrebbe sfidato tutti per me. Io mi abbandonavo al quel senso di protezione.
Alla fine la sua famiglia si arrese, e mio padre promise di pagare la scuola anche a lui.
Visto la scuola che frequentava e la retta mensile che mio padre gli passava per potermi viziare. Fu accolto tra gli ufficiali, e no un semplice soldato.
La malinconia e il senso di colpa si mescolarono in me, caddi a terra con le ginocchia tra le gambe, non riuscivo a piangere, ormai le mie lacrime si erano asciugate, ma ero sempre più triste e sempre più sola.
Ad un certo punto un paio di stivali si fermarono davanti a me.
Alzai lo sguardo e mi trovai davanti Eric.
Era alto, ma da questa visuale lo era molto di più. Indossava i pantaloni, ma senza giacca, fuori incominciava a fare freddo ma lui sosteneva che in confronto a ciò che era abituato, gli sembrava che fosse sempre estate. Mi guardo e sussurro:
-una stella per un tuo pensiero?-
Abbassai lo sguardo. -troppo ambizioso per riuscire ad avere una stella. Sarei quasi tentata solo per vedere cosa si inventerà.-
Si abbassò sulle ginocchia, e mi guardo dritto negli occhi.
-mi dispiace per ieri. Io non sono diverso da loro. Ho voluto esattamente quello che loro si sono presi con la forza.-
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Se tutto girasse attorno all'amore
Storie d'amoreuna storia d'amore impossibilmente possibile. Giulietta ha tutto, bella, benestante,un padre che la ama e un Romeo innamorato. Ma con lo scoppio della guerra,tutto diventa orribile, Romeo parte in guerra, suo padre fa scelte impossibili, e lei è ebr...