12- completamente tua

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Eric
Dimenticarmi . Si è questo che voglio, si è questo che deve succedere, si ma fa male, fa male più di uno sparo,  fa male proprio qui sul cuore.

Deve dimenticarmi, deve dimenticare questo legame, questo sentimento, ed io? Io riuscirò a dimenticare, riuscirò a vivere vedendola con lui, no sicuramente no, morirò ogni attimo, ma così solo lei vivrà.

Franz non la vuole, lo so lo conosco, ma il bastardo a fatto scattare in me, quel sentimento mai provato la gelosia. Ho sempre avuto quello che volevo, anche con Camilla, lei è sempre stata li, ad aspettare e non parlare.

Camilla. Scatta una leva nel mio cervello, salgo le scale a tre a tre, apro la porta con uno scatto, prendo le sue lettere ancora chiuse, le apro le devo leggere devo trovare un sentimento a cui attaccarmi un sentimento che mi porterà lontano da lei.

Mi manchi ... ti amo.... Non resisto senza di te... Non potevamo sposarci prima così starei con te...eric perché questo silenzio.... Ho scoperto di perla  nera.... dicono che è bellissima... no questo non lo devo leggere...  Frederic vuole il tuo posto nel mio cuore... andiamo a cena insieme.. Mi ha baciato scusami ma non conta niente... a Natale staremo insieme.. non vedo l'ora.

Io no! Non ho provato niente, ne gelosia ne sentimento niente.

Fanculo. Devo vederla con lui, devo vedere il suo sentimento quando lo guarda, solo così me la tolgo dalla testa.

Riscendo le scale più veloce di prima,indosso il cappotto, il cappello e corro in caserma.

Lungo la strada le voci di Eric e la domestica mi girano in testa, ma io devo fermare il mio cuore prima che sia troppo tardi.

Come una furia mi precipito nel mio ufficio chiamo Giuseppe, un soldato italiano ferito in guerra, gli scrivo un telegramma da inviare al capitano di Romeo, deve arrivare per Natale.

Dopo un ora mi arriva la risposta, partirà immediatamente, mi abbandono  nella poltrona, le mani in mezzo ai capelli.

-capitano posso?-

Alzo lo sguardo sul soldato e annuisco.

- lei sa chi è il soldato che a chiamato?-

-tengo lo sguardo fisso -perché? -

- capitano, Romeo, l'ufficiale Romeo é  come dire un tipo un Po strano-

-continua-

-ecco vede, la signorina Giulietta  e la sua fidanzata, lei lo considera un punto fermo- il mio sopracciglio comincia ad alzarsi- ma per lui, lei è più una proprietà, un bene da poter spremere fino all'osso-

-ma non sono fidanzati?-

Lui annuisce, - Romeo e un bravo ragazzo, siamo cresciuti insieme, però la vita umile gli é  sempre andata stretta, voleva sempre di più, non si accontenta nei dei beni materiali, ne di quelli sentimentali, non so se mi spiego?-

-no, onestamente no- avevo capito  ma non volevo crederci? Verso quale  destino andava Giulietta?

-ecco lui ha fatto sempre credere alla sua fidanzata che avrebbe aspettato il matrimonio, con lei forse, perché non ce donna o ragazza che lui non l'abbia fatta rientrare nelle sue grazie. Aveva denaro e potere che non erano suoi, ma lui li usava come se era il padrone. Penso che lei non abbia mai voluto vedere per quello che era davvero. Però se mi permetto lei è troppo buona e troppo bella per lui. Se lei fosse stata mia, non l'avrei mai usata-

Avevo forse sbagliato? Aspetta sua?

-partiamo dal presupposto che stai parlando male di un suo superiore, e che stai desiderando la donna di altri-e la cosa mi mandava in bestia- mi stai dicendo che una persona cattiva e approfittatrice? -

Abbasso lo sguardo - mi scusi, non volevo mancare di rispetto, ma se posso lei a sbagliato a farlo riavvicinare a lei, forse era la volta buona che lei si fosse liberata di lui. Giulietta pensa che lui sia il suo Romeo, ma è più come dire, non sono bravo di letteratura, come i bravi., sono della stessa opera?-

Scoppiai  a ridere -no non è bravo di letteratura, e poi non è detto che lei lo rivoglia, magari ha capito?-

Si mise sugli attenti e prima di uscire mi disse - Giulietta non saprà mai dire di no a Romeo-

E il mio cuore si fermo,l'avevo persa.

Ero ancora seduto nella poltrona del soggiorno quando la vidi entrare, mi era mancata, mi sentivo geloso da morire di non sapere cosa era successo, ma mi sentivo in colpa per il destino che li avevo creato, e l amavo troppo per perderla.

Mi avvicinai abbraccia , si girò, mi guardò, parlò e capi, Franz le aveva raccontato tutto, .lei sapeva, lei lottava ancora per noi.

Aspettai cercai di calmare i miei respiri ma non ci riuscì, e per l'ennesima volta in quella giornata percorsi le scale a tre a tre.

Giulietta

Mi Ero fatta un bagno caldo e mi stavo preparando per la notte. Ero seduta davanti al mio specchio, e mentre mi spazzolavo i capelli, pensavo ad oggi, a Franz ed a Eric. Quanto dolore, quanta tristezza.

In un secondo senti la porta della mia camera venire sbattuta, rimasi immobile ha guardare attraverso lo specchio chi sarebbe spuntato.

E lo vidi, Eric era lì davanti a me che mi guardava, anche lui attraverso lo specchio, mi guardava e non parlava, ma lo sguardo diceva mille cose.

-sta tornando.-

Non capi -chi sta tornando?-

-il tuo fidanzato, Romeo, tra un paio di settimane sarà qua-.

Mi bloccai, gli occhi nei suoi, il suo respiro affannoso, il mio assente.

Lui tornava, ed io non lo volevo più.

Lui tornava ed io dovevo rivedere il mio passato.

Lui tornava e per diritto avrei perso Eric.

Lui tornava ed io mi sentivo morire.

- sono stato io, lo chiamato, deve portarti lontano da me-.

E fu il quel istante che la rabbia mi cadde addosso.

- tu, tu e soltanto tu, svegliati Eric il mondo non gira attorno a te. Ti ho detto che ti amo, che ti voglio nella mia vita e tu mi fai questo? Perché Eric? Dimmelo che quello che provi per me non è lo stesso, ed io mi metto il cuore in pace. Lo affronto gli chiedo scusa e lo sposo. Ma dimmi che nel tuo cuore non ce spazio per me?-

Non ebbi il tempo di capire, mi prese per le braccia, mi girò, e mi bacio.

Finalmente il suo sapore, quel sapore nuovo, buono particolare.

Finalmente le sue mani che mi prendevano e mi facevano sedere sulla mia specchiera.

Finalmente il suo odore nei miei capelli, nel mio corpo.

Ero cera,  era creta nelle sue mani, ero completamente sua.

Si staccò e mi guardo dritta negli occhi.

-io ti amo, ti amo così tanto da far male, ti amo così tanto che rinuncio a te, rinuncio a noi per farti vivere. Non posso darti la vita che sogniamo, ma posso giurarti che ti amerò per sempre, e non amerò mai nessuno come te-

-non lasciarmi Eric, amami, anche se sarà solo stanotte, ma amami, così da non poterti dimenticare, mai.

E successe, lui mi bacio, io lo bacia, lui mi toccava, io Lo toccavo, e lui mi faceva sua.

E lui, lui diventava mio.

Facemmo l'amore tutta la notte,senza stancarsi mai.

Mi bacio le cicatrici, il tatuaggio, il cuore.

E come una serenata romantica i nostri respiri e i nostri battiti divennero una cosa sola.

Sapevamo che doveva essere solo per quella volta,  ma non sapevamo che in quel momento avevamo stretto un patto lungo una vita.

Se tutto girasse attorno all'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora