8-dentro ai suoi occhi

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Giulietta

Era mattina già da un pezzo, e dalla mia finestra guardavo fuori.

L'uomo che vendeva frutta e verdura gridava a più non posso.

Una donna davanti casa  allattava il suo bimbo in lacrime.

Una anziana tesseva ricami preziosi.

Un gruppo di  ragazzini giocava a lanciare le pietre.

Le ragazze sedute in piazza, parlavano di segreti, e ridevano.

I soldati passavano e le guardavano.

I genitori di Romeo erano seduti sui gradini di casa loro e parlavano, di quel figlio lontano.

Il parroco era uscito per una breve passeggiata dopo la messa domenicale.

Le pie donne recitavano il rosario in una cantilena.

C'era la mia terra, c'era il calore, c'era una domenica calda, perché da noi non fa mai davvero freddo.

E  poi c'era Eric che oscurava il paesaggio, era seduto sui grandi gradini della Chiesa.

Aveva assistito alla funzione, finché c'era mia madre anch'io ci andavo ogni domenica, poi lei se ne è andata,e non ho continuato nessuna sua tradizione.

Parlava con il suo migliore amico, Franz, sembravo due ragazzi normali,con normali sogni,speranze e aspettative.

Ma erano soldati, erano tedeschi.

Franz era come un fratello per Eric. Erano cresciuti insieme, avevano giocato e affrontato mille avventure. Era stato trasferito qui dopo alcuni mesi dopo Eric, e dopo quella notte, dove avevo riafrontato i miei demoni, era diventato una figura constante a casa mia.

Sapevo che era a conoscenza di tutto, ed ero sollevata che nessuno dei due aveva più affrontato l'argomento.

Solo Eric la mattina successiva prima di presentarmi Franz, mi aveva rassicurata e mi aveva dato la forza di non cadere di nuovo in quel tunnel buio. Non mi fece chiudere più la porta di camera così come faceva lui. Mi sentivo protetta anche se mura e mattonelle ci separavano.

Un rumore di saracinesca mi fece spostare lo sguardo,  ù zu ciccio il barbiere del paese, apriva sempre la domenica in modo tale che ogni coltivatore o allevatore potesse farsi la barba visto che non lavoravano. Perché la domenica è sacra.

Senti lo sguardo di Eric su di me.
Sapevo cosa pensava.
Sapevo cosa stava per fare.
Chinai la testa e sorrisi, mentre Franz scuoteva la testa con un sorrisone stampato in volto.

Ad ogni suo passo notavo le persone trattenere il respiro.

L'uomo non gridava più.

La donna stringeva a petto di più il suo bambino.

I genitori di Romeo, abbassarono lo sguardo. Loro sapevano.

Le ragazze lo ammiravano. Ed io le volevo strappare gli occhi.

La moglie del barbiere, non seguiva più il rosario, e tratteneva il respiro più di tutti, lei aveva smesso di respirare. Lei già piangeva.

Busso alla porta ed entro. I soldati avanzarono forse perché avevano intuito. Ma Franz li fermo e li esolto a continuare quello che stavano facendo.

Dopo quella notte, Eric era cambiato. Mi trattava diversamente,  voleva imparare il siciliano così da capire ogni parola detta da chiunque. Ma La cosa più insolita era che voleva il mio aiuto. Mi faceva leggere le documentazioni importanti, e soprattutto i pettegolezzi e le spiate che alcuni mie compaesani gli facevano.

Se tutto girasse attorno all'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora