Eric
Le posai un altro bacio sulla fronte, le accarezzai il ventre, li dormiva il frutto del nostro amore è mi alzai, avevo sempre odiato gli addì, mi ricordo un me di qualche mese fa avevo proibito a camilla di venire alla stazione, odiavo le lacrime e gli abbracci. Ma il nostro non era un addio era soltanto un arrivederci,era un ultimo ostacolo che dovevamo superare per la nostra eternità. Baciai le sue labbra, lei si mosse ma non svegliò, si giro su un fianco e con la mano copri la pancia.
La natura di una donna è davvero fantastica, inconsapevolmente proteggeva già quel esserino. La guardai, presi la giacca e scesi al piano di sotto. Franz era in salotto, dormiva davanti al camino con una coperta sulle ginocchia.
-ei soldato. Lo chiami con voce alta.
Scattò sugli attenti ed io inizia a ridere -riposo
- sei uno stupito. Come sta Giulietta? Ero salito poco fa, ma alcuni rumori mi hanno fatto riscendere.
Mi girai e lo fulminai con lo sguardo - stai per caso dicendo che ai sentito la mia donna in quel momento di intimità?
Lui scoppiò a ridere - veramente sentivo più te, stallone.
Sospirai, - dobbiamo andare!
- non aspettiamo che si svegli?
- no non riuscirei ad andarmene.
Annui prese il cappello e mi segui una volta fuori tirai il portone e nascosi la mia chiave nelle tasche della giacca, mi potevano servire.
Camminammo in silenzio, per un Po
-Eric è finita? La lascerai andare?
- dovrei ma non posso.
- lo so, ma sai che lei si sposerà vero? E quel bastardo lo farà il prima possibile.
-aspetterà ne sono sicuro e poi non posso dirle addio nemmeno se volessi.
-perché dici così?
Lo guardai con la felicità negli occhi.
- sei pronto a diventare zio?
Si sbocco e mi prese un braccio
- stai scherzando?
Mossi la testa in segno di negazione.
- dannazione, certo che sono pronto!
Lo guardai ed era così felice che mi sembrava essere tornati bambini quando vincevamo una partita ad acchiapparella. Così il mio pensiero era diventato certezza, ne sarebbe stata contenta anche Giulietta, allora gle lo chiesi:
-e sei pronto a diventare il suo padrino?
Lui mi abbraccio, confermando la mia tesi
- si fratello lo sono e li proteggero a costo della mia stessa vita.
Non potevo fare scelta migliore.
Arrivammo negli alloggi, Franz prosegui per la sua stanza, io mi fermai davanti la porta della mia camera dove alloggiava Camilla.
- che fai? Mi chiese confuso il mio amico.
Non lo guardai, avevo lo sguardo fisso sul battente, dovevo parlarle e avevo la sensazione che anche lei avesse qualcosa da dirmi.
- ho una faccenda da concludere. Gli dissi in un tono freddo, anche se non avrebbe capito, lo dovevo fare,era stata un tassello fondamentale della mia vita, si meritava di più del mio silenzio.
Mi lasciò fare, bussai con tocco deciso, passarono due minuti e la porta si aprì.
Camilla indossava ancora gli abiti della festa, aveva i capelli un Po in disordine, ma era sempre la bella ragazza che ricordavo.
-entra, sapevo saresti venuto.
Annui ed entrai. La stanza era calda e confortevole, ma non mi sentivo a mio agio come a casa nostra, perché orami lo era diventata, al centro c'era un letto matrimoniale, ma non mi sembrò comodo, nel cuscino non c'era il suo odore agrumato che tanto mi faceva impazzire.
- stai pensando a lei vero?
La guardai e abbassai lo sguardo.
-non sentirti in colpa-con una mano mi alzo il mento per poterlo sui suoi occhi- siamo stati spinti una nelle braccia dell' altro, avremmo potuto amarci nel tempo, ma purtroppo il nostro amore è stato messo a dura prova dal tempo stessoe dalla lontananza e soprattutto dal vero amore.
La guardo confusa, si allontana e si siede sul letto.
-sai se mia madre saprebbe che ci è stata regalata questa notte, mi avrebbe spinta ad indossare questa veste- i miei occhi guardano quel abito succinto e trasparente,- ma anche se tu conosci il contenuto di quello che tengo sotto, adesso mi sentirei sporca se i tuoi occhi mi guardassero con questa veste, perché scusa se sono diretta, vorrei che altri occhi mi guardassero.
Mi avvicino e mi siedo vicino a lei, e le prendo la mano - ei tu giovane donna che fine ha fatto la mia piccola Camilla? - mi guarda e arrosisce- la piccola Camilla è cresciuta e si è innamorata, un amore che l'aspetta alla stazione per fuggire e scappare insieme.- Mi guarda con aria dispiaciuta e preoccupata come se dovrei esplodere da un momento ad un altro, invece l'abbraccio, forte, la stringo al mio petto, dopo Giulietta so per certo che l'amore che mi lega a questa donna ormai cresciuta e un amore quasi fraterno, lo vista crescere ed adesso è pronta a volare da sola.
- non pensavo avresti reagito così! Lei ti fa propri o bene.-parla con aria sognante - è una visione, sembra un angelo, sa sfoderare la spada quando serve, ma a bisogno di te per non cadere, e bello ed è grande l'amore che vi unisce, ma è troppo pericoloso, e temo per voi.
Abbasso la testa tra le gambe e la tengo con le mie mani. - lo so, per questo per adesso gli ho detto addio, ma non so quando posso vivere lontano da lei.
- dovrete solo resistere, tra un anno o due potrà essere tutto finito e finalmente viviervi davvero.
-un anno? Non ho tutto questo tempo, sai non dovrei dirtelo, ma aspettiamo un bambino, ed io sono troppo felice.
La sua espressione passa da sorpresa a felice e mi abbraccia - ho ma è magnifico, sono così contenta per te.
Adesso sono io il sorpreso - mi sei sempre sembrata una persona piccola di anima, ma adesso sono certo che sei diventata una bella persona.
-lo spero, anche se darò un dolore ai miei famigliari, voglio lottare per me, per una volta voglio essere io padrona della mia vita.
- ne sarai capace.- Mi alzo -Adesso vado.
Le do un bacio nella testa, ma lei mi prende la mano e si morde il labbro per la preoccupazione di quello che sta per dire.
- Eric ascoltami, io ho davvero un uomo che amo che mi aspetta, però penso che dovresti passare le notti con me, almeno fin quando tuo zio non deciderà di andare.
La guardo con lo sguardo accogliato, mi prende in giro se Giulietta scopre una cosa di queste mi uccide.
- quando siamo andati via in macchina c'ero anch'io insieme alla signora, quando tuo zio è salito ha detto che non ce ne saremmo andati finché non avrebbe messo le cose al posto.
Mi preoccupo, sarebbe capace di uccidere pur di fare quello che vuole lui.
-dobbiamo far credere di passare le notti insieme, che io ti abbia perdonato, dobbiamo dirgli che pensiamo di sposarci nella nostra chiesa in Germania, che io me ne andrò prima per preparare le nozze, che però io non arriverò mai a destinazione verrò uccisa per sbaglio da qualche nemico i mie riceveranno i soldi di risarcimento visto la mia posizione sociale, invece Frederic mi aspetterà con dei documenti falsi scapperemo e vivremo la nostra vita.
Mi guarda per chiedermi un ultima cosa - so che ti chiedo troppo, ma lo faremo sapere a Giulietta il notro piano, ti prego salviamo le nostre vite, crediamo un Po all'amore in questo mondo infame.-
Ha ragione, ha perfettamente ragione, e l'unico modo per salvare lei e il mio bambino. Gle lo devo a tutte e due, Camilla sta rischiando per entrambi ed io non devo essere un codardo.
La guardo e gli dico.
-va a prepararti per la notte, mentre io preparo il divano per dormire.
Mi abbraccia forte - grazie Eric,saremo felici te lo prometto.
Ci sistemiamo per dormire. Quando chiudo gli occhi immagino un prato verde, un bambino che corre veloce verso di me, e Giulietta, la mia donna,che nella sua sedia addondolo allatta il nostro secondo bimbo.
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Se tutto girasse attorno all'amore
Storie d'amoreuna storia d'amore impossibilmente possibile. Giulietta ha tutto, bella, benestante,un padre che la ama e un Romeo innamorato. Ma con lo scoppio della guerra,tutto diventa orribile, Romeo parte in guerra, suo padre fa scelte impossibili, e lei è ebr...