19 - meravigliarsi ancora

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Eric
Il medico è appena andato via, lei é  distesa nel letto ormai diventato nostro. I capelli ormai slegati sono sparsi nel cuscino, il vestito strappato ed abbandonato a terra, durante la sua crisi di panico, non respirava bene ed incurante degli occhi di Franz gle lo strappai di dosso. Il suo respiro adesso è tranquillo e profondo, merito del tranquillante che il medico gli ha dato. Gli tengo la mano e la stringo tra le mie, le bacio ogni centimetro della pelle, gli sfioro quei numeri che mi fanno male al cuore. Ripenso al dolore che ha provato, ripenso a quante volte ha lottato per non cadere in questo buio dove adesso sembra non volerne uscire. Mi sento impotente a starle così accanto, Franz è  tornato subito in casa dopo che tutti se ne erano andati ed ha dato un pugno a Romeo, perché insisteva a stare in casa, ma lui con aria beffarda a contato le ore ìn cui lo separano da sbatterci fuori da questa mura. Pensavo che consegnarla  alle sue mani l'avrebbe salvata, saremmo riusciti ad andare avanti con le nostre vite ricordando con maliconia questo tempo, ma più vado avanti più so che separarmi da lei é impossibile, adesso ancora di più. Chiudo gli occhi e per un attimo prego Dio, di darci un po di serenità, un Po di pace, di riuscire a viverci almeno per una volta, ma sono sicuro che anche lui in questo momento è troppo deluso da ogni uomo, sta perdendo fiducia in noi stessi, e per quando possa essere misericordioso, anche lui piange difronte al dolore di questo mondo. Appoggio la testa nel letto con la sua mano sotto la mia guancia, so che è l'ultima notte che stiamo insieme, e non voglio staccarmi da lei.
-fermatevi vi prego, no non toccarmi , non voglio un altro taglio, Eric, dove sei? Eric salvarmi.
Sobbalzo in aria è ancora addormentata ma si sta aggittando nel sonno, di nuovo quellincubo, Franz entra sbattendo la porta e porta dell'acqua, io le sussurro che sono vicino a lei, la abbraccio e la bacio e lei come una principessa riapre i suoi bellissimi occhi.

Giulietta
Mi sento come se un treno mi sia passato di sopra, nella gola ho trecento spilli che mi pungono in continuazione, o poca voce, e quella che esce e rauca e bassa. Li ho sognati di nuovo, erano lì, tutti li, con lo sguardo, con le mani, con i cortelli, quando apro gli occhi, vengo subito invasa dal calore e dall'odore di casa, dell'odore di Eric. Franz ci guarda con aria triste con un bicchiere d'acqua tra le mani, gli sorrido e si avvicina, lo bevo tutto di un fiato,mi guarda un altra volta ed esce dalla stanza.
Dopo essermi calmata e stretta tra le braccia di Eric, premo la guancia nel suo petto.
- e davvero successo? Chiedo con la speranza che anche quello che è successo oggi fosse frutto di un mio sogno.
- si, purtroppo é tutto vero.
Stringo la sua camicia in un pugno - quindi questa è la nostra ultima notte, il nostro tempo e finito, da domani- non ci riesco a continuare le lacrime mi offuscano la vista- da domani non sarò più tua. Da domani un altro uomo dormirà sotto questo tetto. Non voglio lasciarti Eric.
Diventa rigido sotto di me mi alza il mento con le dita - si è vero questa sarà l'ultima notte insieme, per adesso, tu non sarai di nessun'altro se no mia, nessun tempo e finito, ho sbagliato, dovevo scappare con te quando abbiamo capito i nostri sentimenti. Adesso dobbiamo aspettare, giocarci le carte. Ormai tutti hanno capito il nostro legame, ma possiamo ancora salvarci.
Abbasso lo sguardo - io non voglio che tu te ne vada.
- lo devo fare lo sai, ma non smetterò di pensarti, anzi di pensarvi.
Alzo lo sguardo  e mi metto a sedere - perché parli al plurale? Pensi che io e Romeo potremmo fare qualcosa?
Mi guarda accogliato - non mi fare pensare al fatto che lui ti stia intorno, ma stai certa che tu torni nel tuo lettino singolo, chiuderai la porta a chiave e non lo lascerai avvicinate a te.
-dove e finito il fatto di giocarci bene le nostre carte?
-non ci provare, non alimenteremo nessun sentimento e nessuna sua azione verso di te.
Lo accarezzai  - non provo a fare niente sciocco. Stavo scherzando.
- non è divertente, per niente.
Sorrisi -allora mi devo preoccupare?
- no, diciamo che stasera forse abbiamo qualcosa di cui festeggiare?
- sei impazzito Eric?
Mi accarezzo partendo dalla guancia e soffermandosi sulla mia pancia.
-diciamo che il destino a deciso per noi, solo da un grande amore si sviluppa un altro grande amore.
Incomincia a capire - stai scherzando? E gli occhi iniziarono a riempirsi di lacrime.
-mai stato più serio, non sei felice?
La mia risposta fu immediata, gli saltai letteralmente addosso - sono felice, un figlio, un figlio tuo, ti amo così tanto.
-anch'io Giulietta. Vieni andiamo a dirlo a Franz.
- io vorrei festeggiare- e lo guardo maliziosa.
- oh anch'io. E inizia a baciarmi ma poi si blocca - pensi che gli faremo del male?
- smettila stupido, non sono ,malata. E ripresi a baciarlo.
Ci amammo intensamente, per tutta la notte. Ci scordammo di Franz che sicuramente si era addormentato nella poltrona in salotto. Era il nostro momento di felicità.
Ma quando la mattina mi svegliai, mi accarezzai istintivamente la pancia, indossai la vestaglia e scesi di sotto, avevo un sorriso nuovo nelle labbra, avevo un senso di protezione diverso. Quando entrai nella sala da pranzo trovai Romeo seduto che mangiava. - serva porti subito da mangiare alla signora.
Il sorriso mi scomparve, la mano proteggeva la pancia, e un senso di vomito mi salì. Il mio inferno era iniziato.

Se tutto girasse attorno all'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora