21 -ricredersi è meglio di credere

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Giulietta
È passato capodanno, con i botti e piatti tirati dalle finestre, la feste stanno finendo e con loro questo finto buonissimo. Da quando Eric ha lasciato queste mura, per me non è più vita, fingo anche il mio respirare. Romeo non è l'uomo che credevo, ho forse è sempre stato così,ma io lo guardavo con altri occhi. Passa giornate chiuso nell'ufficio di mio padre, posto dove non era entrato più nessuno. Riceve gente in continuazione, soprattutto un ragazzo che non avevo mai visto in paese, li sento parlare, o meglio bisbigliare, non posso incontrare nessuno, lui non vuole, si comporta come un padrone cattivo con il suo cane, se non obedisco non esisterebbe un secondo a bastonarmi. Gli faccio credere di essere ancora quella povera ragazzina impaurita dalla vita,e con modo ubbidiente faccio quello che dice. Ma l'unico motivo per non mettere in scena la vera me, e per l'esserino che continuo ad accarezzare, gli parlo di nascosto egli racconto di suo padre, di quanto mi manca e che sto impazzendo dopo la frase che mi ha detto Romeo la mattina dopo la festa di fine anno - il tuo capitano si sposa, non dovresti fargli gli auguri?- so che sta tramando qualcosa, ma non avere sue notizie mi manda in confusione.
Mi sono vestita per bene ,oggi é l'epifania , nelle vie del paese passeranno gli zampognari che lanceranno dolciumi per i bambini, e una festa molto sentita,mi affaccio dalla finestra e guardo giù, tutti si sistemano e aspettano con  ansia, i bambini si rincorrono, i soldati si riposano nelle fontane, c'è pure Franz, parla e ride, ha le mani dentro le tasche del cappotto, anche lui come Eric e scomparso dalla mia vita, come se il mio sguardo lo chiamasse si gira verso la mia direzione e mi sorride, io ricambio e lo saluto con il capo. Il suo sguardo dall allegro si fa cupo, non capisco perché quando due mani si posano sulle mie spalle - ho deciso che oggi, voglio mostrare a tutti, che stiamo davvero insieme e che presto sarò io il nuovo padrone-, mi innervosisce ma mantengo un tono piatto - mio padre non si è mai comportato da padrone, tu non saresti qui se fosse stato così- lui ride- se era per lui non lo ero senz'altro, lo sono perché tu lo ai voluto, e lo vuoi ancora-
Annuisco - metti il capotto e scendiamo- mi dirigo verso l'armadio prendo il cappotto e me lo infilo ,lui mi aspetta davanti il portone mi fa passare un braccio sotto il mio e ci incamminiamo.
Gli occhi di tutto il paese sono addosso a noi, ci guardano e parlano tra di loro, sua madre è orgogliosa ha sempre sognato questo momento, quando arriviamo al bar, notiamo una tavolata di soldati, alcuni da soli altri con le fidanzate o moglie, mi avvicino e suoi occhi mi catturano subito, ha la mascella serrata e lo sguardo posato sulla mano di Romeo che adesso è scesa e si è posizionata nel mio fianco, mi stringe in senso di possezione. Eric sembra perdere la pazienza quando camilla gli sussurra qualcosa a l'orecchio, lui annuisce si gira gli sorride e la fa sedere, si posiziona alle sue spalle e posa le sue mani sulla spalliera della sedia. Ogni coppia copia il loro gesto, ma quando tocca a me Romeo mi fa sedere sulle sue ginocchia, e la sedia di camilla scricchiola sotto la presa d Eric. - allora signorina Camilla è  vero che vi sposate? - lei mi guarda timorosa della risposta che sta per dare, mentre Romeo continua con la sua mano a salire e scendere nella mia schiena. - si, ci sposaremo quando la guerra sarà finita, in Germania però, non ci piace il clima di qui- abbasso lo sguardo e poso la mano sulla mia pancia, lei guarda ancora verso di me e l'espressione sembra ancora più preoccupata e addolorata, Romeo sembra deciso a far capire a tutti che sono sua, e mi bacia i capelli. Proprio quando Eric sta dicendo qualcosa la musica delle corna musa ci distrae e ci alziamo, noi donne ci posizionano davanti ed ogni uomo dietro la propria, mi metto in punta di piedi, mi sono sempre piaciuti, - ricordi quando da piccoli litigavo con tutti per prenderti le mandorle con il caramello- sorrido - non li prendevi per me Romeo, non mi sono mai piaciuti, li prendevi per te, e li regalavi a me così tua madre non si  arrabbiava quando li mangiavi- ride -già è vero- poi passa le sue braccia attorno al mio ventre e mi fa appoggiare al suo petto - mi piace quando ai quella espressione nel volto, vorrei tanto renderti felice,non ti libererai mai di me Giulietta, sei mia, e presto lo sarai in tutti i sensi- il senso di gioia che avevo provato mi scompare subito, la mia espressione deve essere mutata immediatamente perché lo sguardo che mi lancia Eric è  unico. Quando la parata finisce, Franz si avvicina a noi - signoria Giulietta- e mi bacia la mano- vorrei parlarne in privato, se il vostro fidanzato permette-
Romeo ci gaurda accigliato- no non permetto- e mi tira per il braccio facendomi quasi cadere, ma quando lancio un urletto di paura Franz mi afferra in tempo - è una questione privata- guardo verso Romeo e tolgo il braccio da sotto di lui - non sono ancora tua moglie, posso ascoltare cosa ha da dirmi un amico - gli sguardi di tutti sono su di noi tranne di Eric che ha lasciato camilla da sola e non lo vedo da nessuna parte. - fa come vuoi, torna a casa una volta finito, io esco.-.
Quando si allontana Franz mi prende tra le sue braccia - non so quando sia ancora disposto ad accettare Eric, ma mi sei mancata- sorrido -anche tu- mi guarda - ma non ti va di parlare di Eric vero?- scuoto la testa - non tocca a te giustificare la sua assenza-.
Mi guarda pensieroso - non so quello che sta progettando, te lo giuro,  so che dorme da camilla- il mio cuore si ferma - ma non stanno insieme, però so che ti ama, o meglio vi ama-
Lo guardo sorpresa - lo sai?- si riempie d'orgoglio -si sono pure il padrino- scoppio a ridere - non posso essere più felice-
-però ce una cosa che voglio che tu sai?-
Lo guardo in silenzio - Eric non firma con il suo nome  quei documenti che tu sai, ma solo con il mio nome-
-perché? - chiedo
-se perdiamo e gli orrori della guerra verrano resi pubblici, quei documenti potrebbero salvarci, le buone azioni potrebbero essere premiate, e lui mi sta salvando-
-stupido perché non salvarsi anche lui? Deve lottare per noi!-
-perché è troppo altruista, ho firmato io per lui, non preoccuparti il suo nome appare-
-grazie-.
-tieni - mi da una lettera -cos'è? -
-tua madre- mi tremano le mani - non la voglio-
-Giulietta leggila e capirai tante cose- ho paura, ma lui non farebbe mai niente per farmi stare male, mi fido, la prendo
-lo farò per te- mi sorride - grazie- mi accarezza una guancia- va in casa prima che Eric mi fucili-
Non capisco cosa vuole dire visto che non lo vedo da nessuna parte, annuisco e vado in casa.
Apro la porta e salgo in camera, apro e chiudo la porta a chiave, mi iniziò a spogliare quando lo trovo seduto nel mio letto con le mani tra i capelli. Ho paura ad avvicinarmi
-Eric? Che ci fai qui?- gli chiedo sorpresa
Alza lo sguardo- dimmi che sei mia?-
-cosa dici? - si alza e viene verso di me - dimmi che non si prende confidenze con il tuo corpo, che non ti bacia, non ti tocca, perché non so quando potrò ancora tollerarlo vicino a te- ormai e davanti di me- dimmi che mi ami ancora, come ti amo io, che mi pensi giorno e notte- si inginocchia e con le mani mi prende la pancia - dimmi che gli racconti del suo papà, perché io Giulietta sto impazzendo senza di voi- mi in ginocchio anch'io- ti amo Eric, e no nessuno a toccato il mio corpo, tranne tuo figlio- sorride- ti ha baciata?- nego- no Eric,- e mi bacia mi accarezza, - ho preparato la vasca vieni,- ci spogliamo occhi negli occhi e ci amiamo in quell' acqua calda, siamo ancora qua dentro con la mia schiena sul suo petto- hai il seno più grosso- sorrido- tra un Po sarò tutta più grossa- mi passa il naso sul collo - non vedo l'ora di vederti come un anatra- rido. Poi la domanda non ce la fa a stare nella bocca - perché dormi da lei?- sospira dietro di me - Franz dovrebbe farmi dire le cose a me ,e soprattutto tenere la mani a posto- sorrido- allora dimmelo.
Mi racconta di camilla e di quello che gli ha proposto, mi ha detto che non dorme in nessun letto, che ogni notte si addormenta nel divano ma si sveglia nel tappeto, che deve aiutarla perché è un piano che serve a lei come a noi. Quando si riveste ed è tempo di andare, mi bacia con passione,
- ti amo Giulietta, tornerò ancora, chiuditi sempre a chiave, io ho la mia per entrare- annuisco, si abbassa e mi bacia la pancia- ciao campione-
-non sappiamo se è maschio- mi guarda orgoglioso - io me lo sento- mi preoccupo - se é femmina?- lui ride -poverina non avrà vita facile- mi bacia ancora ed esce.
Mi metto il pigiama e già mi manca,m i siedo sul letto e prendo la lettera, prima la devo leggere io e poi lo dirò ad Eric.

Ciao mia adorata Giulietta

Sono tua madre, lo so mi odi, mi odierei anch'io se fossi al tuo posto, ma prima di perderti per sempre voglio che sappi il vero motivo del mio comportamento.
Quando conobbi tuo padre era la persona più bella e forte che abbia conosciuto, passai con lui la più bella estate della mia vita, così bella che mi portò te. Andammo contro tutti , ci amavamo e aspettavamo te, tua nonna Giulietta era una donna con un cuore d'oro mi ospitò a casa sua e divenne la mia mamma, quella mamma che non avevo mai avuto, mi comprò abiti e mi aiutò a cucire il tuo corredino, quando nascesti e guardai per la prima volta i tuoi occhi capì cosa significa amare incondizionatamente, cosa significa amare davvero. Io e tuo padre ti crescemmo come una principessa, ti viziavamo, ti raccontavamo le storie e i racconti delle nostre tradizioni e delle nostre culture così diverse. Crescevi e nel tuo cuore avevi sia gli insegnamenti cristiani sia gli insegnamenti ebraici, in fondo si parlava d'amore e nessuno è degno di dire che lo ama meglio o meno. Quando ricevetti la lettera di tuo nonno, mio padre, che mi raccontava del potere e degli ideali che stavano crescendo in Germania mi senti morire, io per il mio paese diventavo nemica di tuo padre, ma tu, tu cosa diventavi?  Eri un Po e un Po, ne meno ne più. Io non volevo lasciarti, o meglio non volevo lasciarvi, ne discussi giornate intere con tuo padre, lui voleva che Io ti portassi con me, ma io avevo paura di cosa ti avrebbero fatto, allora parti da sola, gli ideali erano ancora all'inizio e non pensavo che avrebbero invaso l'Italia o l'intero mondo, pensavo che un folle rimanesse da solo, invece  quando arrivai a casa mi sembrò di essere l'apocalisse. Uomini che parlavano di odio, donne che uccidevano bambini, saluti, e paura. Tuo nonno era una marionetta nelle mani dello stato, nessuno aveva più razionalità , l'odio e la morte sembrava il nuovo credo. Ed io ebbi paura per te. Scrissi e raccontai tutto a tuo padre, lui mi diceva di parlare con tuo nonno e farti accettare in quella casa, così da essere al sicuro. Quando parlai con tuo nonno, la risposta non fu quella che speravo, dovevo dimenticarvi. Ma una madre può dimenticarsi di una figlia? Una madre può odiare la sua famiglia? La risposta è no! Una madre può solo sacrificarsi, e così feci. Trovai l'unica persona che potesse avere un potere in Italia e lo sedotto, quando lui era nelle mie mani,  io ci affidai te. Mi dispiace quello che ai passato li avrei uccisi, avevo fatto tutto questo ma erano lo stesso arrivati a te. Ho mosso la terra ed ho fatto in modo che Eric venisse affidato a te.  Ed ho fatto bene, Ho messo un angelo vicino a te, lo visto nel modo in cui ti guarda, si vede che ti ama, ma state attenti ragazzi miei, Fred potrebbe diventare molto cattivo se i suoi piani non andassero come lui spera. Ti ho sempre voluta bene e spero che la vita mi  dia un altra occasione per abbracciare la mia famiglia.
Vorrei solo chiederti due desideri se posso, il primo è per favore perdonami, ho provato dolore quando ho visto lodio nei tuoi occhi , ma lo fatto per te, il secondo appena vedi tuo padre digli che lo amo come il primo giorno,digli che non lo mai dimenticato e che per me è sempre il mio unico amore..
Adesso chiudo figlia mia, ricorda che ti ho sempre voluto bene.

Chiudo la lettera e la stringo al cuore, ho disprezzato il mio angelo custode, perché è proprio vero la mamma, qualsiasi mamma è l'angelo di ogni figlio. Con la lettera stretta al petto mi addormento e sogno mia madre che canta mentre mi spazzola i miei lunghi capelli e mio padre ci guarda con amore dalla soglia della mia camera.

Se tutto girasse attorno all'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora