15- ci vediamo a casa

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Giulietta

Dicembre. Da bambina amavo questo mese, sorprese, odori, aspettative, biscotti, cene, canti,famiglia.

Poi mia madre se ne è andata, e con lei se ne andata la tradizione, la felicità e il Natale.
Crescendo dalla mia finestra vedevo le case addobbate, le messe piene,la novena, i bambinelli, gente povera ma ricca d'amore,noi gente ricca ma senza amore.
Adesso la mattina scendo nel salone e il grande albero mi da un senso di nostalgia, un senso di casa, un senso di unione e mi sento spaesata ed estranea nel mio territorio.

Oggi è 8 dicembre, giorno dell'Immacolata e come da tradizione tutta l'atmosfera natalizia comincia a crescere. Prendo il mio cappotto e vado in giardino, ripenso a mio padre,e a me bambina alle favole ed ai racconti ebrei, poi immagino mia madre e la sua storia sulla nascita del salvatore, ricordo gli occhi alzati di mio padre e lo scappellotto che gli riservava ogni anno lei. Sembrava amarlo così tanto, che non ho mai capito la sua scelta.

Raggiungo il mio albero maestro avrà più di un secolo e i suoi frutti sono i più profumati.
Mi siedo sotto di esso anche se fa freddo, e rileggo le file di fogli che mi ha lasciato Eric. Ormai compio il lavoro a posto suo, conosco ogni persona e come un sacerdote ascolta le confezione ed emette giudizio, anch'io scelgo quali peccati mostrare e quali no. Cioè per me nessuno a peccato grave da essere punito. Magari per non dare troppo nell'occhio, ad alcuni faccio consegnare in caserma qualche sacco di farina o qualche gallina, ma finisce lì. Chi siamo noi per giudicare, scappatelle, omosessualità o religione?.

Mentre leggo l'ultimo foglio, una sagoma appare in fondo al giardino, deve essere Eric é uscito stamattina e non è ancora tornato. Si avvicina con le mani nelle tasche e quando la luna illumina il suo volto mi accorgo che è  Franz, mi sorride e si ferma davanti di me.

-hai finito, soldato?

Amo il suo modo di scherzare, per me é un fratello, il mio migliore amico.

-si, ormai è l'ultimo! Eric è in casa?

-vieni andiamo a cena, ti faccio compagnia io stasera.

Annuisco e mi alzo. Non era mai successo che Eric saltasse un pranzo o una cena in casa, e la cosa mi fa un Po preoccupare. Abbiamo un rapporto strano noi due, da quella notte che doveva essere l'ultima non abbiamo più smesso di stare uno tra le braccia di un altra, sembriamo una coppia sposata, e continuiamo questa falsa finché il tempo ce lo permette.dormiamo nello stesso letto, parliamo, discutiamo e ci amiamo.

Arriviamo in sala da pranzo ed è apparecchiata per due, avevo intuito bene Eric non verrà.

Giovanna la domestica inizia a portare da mangiare, dopo il primo morso e il primo sorso, non resisto più.

-allora mi vuoi dire cosa succede?

-niente perché?

Alzo la testa e assotigliolo sguardo

-franz noi siamo amici giusto?-annuisce -ed Eric in un certo senso e il mio fidanzato ?

-in un certo senso

-bene, allora pensate che io sia stupida?

Prende un profondo respiro

-no, finiamo di cenare e ti dirò tutto.

Va bene la mia pazienza e finita.

-franz ora in salone io ho finito di cenare.

-mah..ah ti seguo.

Arrivo in salone e mi siedo

-sono tutta orecchie

E gli faccio gesto con la mano di iniziare a parlare.

Se tutto girasse attorno all'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora