"Cosa hanno appena sentito le mie meravigliose orecchie"
"Ciò che hai capito" dissi ridacchiando.
"Oh mio Dio! Non ci posso credere! Ti sei decisa a tornare!"
"Nash, non capire una cosa per un'altra. Torno solo per Natale" dissi sorridendo alla reazione che ebbe il ragazzo.
"Non puoi capire quanto ci manchi Nicole" disse Katrine di fianco a Nash.
Sorrisi.
"Anche voi due mancate a me" dissi sincera.
"Quando vieni?" Domandò curioso Nash.
"Domani intorno alle 2.00 del pomeriggio" dissi cercando di ricordare l'orario sul biglietto aereo.
"Mica verrà anche il tuo amico spilungone?" Domandò.
C'è un particolare che ho tralasciato.
Nash è davvero molto, molto ma molto geloso.
Non riesce ad accettare che io voglia bene a Shawn.Non gli scende la sua presenza.
"Ovvio che sì" dissi. "È merito suo se sto venendo" dissi incrociando le braccia al petto.
Fece una smorfia con la faccia e mi guardò male.
"Che bambino" disse Katrine alzando gli occhi al cielo.
Ridacchiai.
"Ci vediamo domani" dissi io salutandoli.
"Sta attenta, ti voglio bene" disse Nash.
"Tranquillo" dissi io per poi staccare la chiamata.
Chiusi il computer e andai a farmi una doccia.
Quando entrai nella vasca sentii il mio corpo rilassarsi all'istante.
In questi ultimi giorni ero sempre con i nervi a mille.
Avevo paura? Si.
Ero in ansia? Assolutamente si.Ero consapevole del fatto che non avrei potuto evitarlo per sempre, che un giorno ci saremmo rivisti, ma non avrei mai immaginato che quel giorno fosse così vicino.
Non era psicologicamente pronta ad affrontare la situazione, ad affrontare lui.
Detto sinceramente non credo di non avere nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia senza scoppiare a piangere o senza rimanere a fissarlo come se avesse tre teste.
Mi sentivo lo stomaco sotto sopra al solo pensiero di noi due nella stessa casa.
Mi sentivo male al pensiero di dover stare nella stessa stanza con lui e non avere nemmeno il coraggio di salutarlo.Mi allungai a prendere il pacchetto di sigarette sul davanzale del lavandino e iniziai a fumare.
Chiusi gli occhi e feci un lungo tiro alla sigaretta, lasciai che il fumo invadesse i miei polmoni e quando cacciai quest'ultimo dalle mie labbra, sperai di poter scomparire in quella piccola nube di fumo, ma non fu così.
Quando riaprii gli occhi, ero ancora lì, nella vasca da bagno e a farmi compagnia c'erano i mille problemi e pensieri.
Quando uscii dal bagno infilai il mio pigiama super caldo di flanella, alzai i capelli biondi in una piccola coda di cavallo e iniziai a preparare una piccola valigia.
Iniziai a mettere all'interno di essa tutte le cose che ritenevo indispensabili.
Quando ultimai, ero sfinita.
Avevo dimenticato quanto fosse faticoso preparare una valigia.
Mi passai una mano sulla fronte e sospirai.
Andai in cucina e bevvi un lungo bicchiere d'acqua.
"Sono a casa!"
"Papà" dissi avvicinandomi a lui.
"Nicole, puoi darmi una mano?" Chiese indicando le buste della spesa.
"Certo" dissi aiutandolo.
"Mi ha telefonato tua mamma" disse.
Feci una smorfia.
Ancora dovevo dirgli della mia partenza per Seattle.
"Mi lasci da solo per le feste" disse.
Caspiterina, non ci avevo pensato.
Lo guardai preoccupato e lui ridacchiò.
"Tranquilla sto scherzando" disse avvicinandosi a me.
"Sono felice che tu abbia deciso di tornare per qualche tempo da tua madre" disse sincero.
"Sono solo quattro settimane papà, tornerò prestissimo" dissi.
"Credo di riuscire a sopravvivere per quattro settimane senza la mia principessa" disse per poi darmi un bacio tra i capelli.
"Fa attenzione durante il volo" disse.
"Si papà tranquillo" Sbuffai ruotando gli occhi. "Ormai ho 20 anni ed inoltre ci sarà Shawn con me" dissi sorridendo.
"Shawn Eh?" Disse lui sistemando le buste della spesa. "Mi sembra davvero un bravo ragazzo" continuò.
"Lo è" dissi aiutandolo a sistemare le cose.
"È il tuo ragazzo?" Domandò di punto in bianco.
"Ma no papà." Dissi.
"Perché no? Lui è totalmente innamorato di te, ci sembra da un miglio di distanza" spiegò lui serio.
"Ma cosa dici" dissi io ridacchiando. "Shawn non mi ama e, anche se fosse, io non amo lui" dissi guardando mio padre di sottecchi.
"Allora ci hai fatto sesso?"
Sbiancai a quella domanda.
"Oh mio Dio papà" dissi lanciandogli il cuscino del divano addosso.
"Non sono domanda da fare" dissi io arrossendo.
"Hai fatto sesso con Shawn?" Domandò sbalordito.
Lo guardai male.
"Mi avvalgo della facoltà di non rispondere a questa domanda" dissi incrociando le braccia al petto.
Lui ridacchiò e non disse più niente.
Oh santi numi, che imbarazzo.
"Secondo me hai fatto bene a farlo"
"Oh Gesù Cristo" dissi guardando.
"Puoi smetterla di parlarne?" Chiesi con tono irritato. "Io e Shawn abbiamo fatto sesso, ma è successo molto tempo fa" spiegai.
Lui inarcò un sopracciglio.
"Fa un'altra domanda è giuro che non aspetterò il volo di domani mattina e partirò in questo preciso istante" lo minacciai.
Lui alzò le mani in segno di resa ed io ridacchiai.
Sentii il mio telefono emettere un suono e posai lo sguardo sullo schermo illuminato.
Valige pronte per domani mattina?
Recitava il messaggio di Shawn.
Digitai un semplice sì e tornai a guardare mio padre."Ti va se ordiniamo una pizza?" Domandò l'uomo.
"Certo che si! Sai che non so resistere ad una buona pizza" dissi prendendo il cellulare e passandoglielo.
La serata passò tranquilla, tra qualche chiacchiera e qualche film.
Anche se in questo momento mi sentivo tranquilla sapevo che,l'indomani mattina, tutta questa tranquillità sarebbe scemata, e a rimpiazzarla sarebbe stata una bella dose di ansia e paura.
STAI LEGGENDO
Ancora qui ||Cameron Dallas||
FanfictionSEQUEL DI: "ANCORA TU?" Cameron e Nicole sono stati separati dai loro genitori per porre fine al loro amore. Nicole, ormai 20enne, vive in Oklahoma con il padre. Cameron vive ancora a Seattle con il padre e Karen. Sono cambiate molte cose dal gior...