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Casa.

Qual'è la prima cosa che vi viene in mente quando sentite la parola casa?

Casa dovrebbe essere quel posto sicuro, dove ci si sente protetti da qualsiasi male.

Casa dovrebbe essere quel posto in cui essere se stessi, senza la paura di essere giudicati.

Casa per me è Cameron.

Lui che con i suoi occhioni che mi scrutano dall'alto mi infondo sicurezza, lui che con un solo suo sorriso mi fa sentire le farfalline nello stomaco, lui che con un solo suo tocco mi fa sentire in paradiso.

Lui è la mia casa.

Lo è sempre stato e lo sarà per sempre.

Ma nello stesso modo in cui una persona ci può far sentire al sicuro e protetti, ci può distruggere e sgretolare.

Così, mentre ero seduta sul divenetto della discoteca a bere il mio sesto drink, fissava Cameron sulla pista con la sua nuova ragazza mentre si divertiva al suo fianco.

Mangiucchiai la cannuccia del drink mentre mi lasciava avvolgere dalla malinconia e dalla tristezza.

"Ora alzi il culo" mi ordinò Nash.

Scossi la testa e continuai a bere il mio drink.

"Non puoi rimanere a fissarlo per sempre" disse Katrine.

"Mi starebbe bene" dissi in uno sbuffo.

"E preferisci vederlo felice con un'altra piuttosto di combattere per lui?" Domandò Nash.

"Combattere? Per cosa?" Chiesi. "Per una cosa che non è mai esistita?" Domandai ancora.

Katrine mi diede uno schiaffo in pieno volto.

"Riprenditi" Urlò la ragazza.

La guardai male e portai una mano sulla guancia.

Ma è impazzita?

"Devo ricordati quello che avete passato? Di quanto sei stata male per lui? Di quante volte hai pianto?" Urlò Katrine per sovrastare la musica alta.

Abbassai lo sguardo.

"Smettila di fare la vittima e caccia le palle Nicole!" Urlò ancora.

"Se rimarrai ad autocommiserasti non cambierà niente e starai solo più male di quanto non lo stai già" disse Nash più calmo.

Avevano ragione, lo so, ma come potevo competere contro Miss capelli perfetti?

Insomma... ha un fisico pazzesco e nemmeno un'imperfezione.

Guardai Cameron e Bethany ballare e divertirsi.

Mi scolai tutto il drink e mi alzai in piedi.

"Avete ragione" dissi appoggiando il bicchiere di vetro vuoto sul bancone.

"Siamo in una discoteca giusto?" Dissi retorica. "E cosa si fa in una discoteca?" Urlai.

"Si balla!" Urlarono Nash e Katrine insieme.

Feci un passo verso la pista e gli occhi i Cameron si posarono su di me per una frazione di secondo e mi bloccai.

"No ragazzi non ce la faccio, vado ad ordinare un altro drink" dissi facendo dietrofront ma i miei amici mi bloccarono e mi gettarono in mezzo alla calca di gente che ballava o alzava le braccia al cielo senza nessun senso.

Ancora qui ||Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora