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Nell'arco della mia vita ho sempre saputo di avere qualche rotella fuori posto, qualcosa che non andasse in me ma oggi, in questo freddo e gelido giorno di gennaio, ho letteralmente dato conferma ad ogni mio dubbio a riguardo.
Ero letteralmente pazza. Avevo perso ogni briciolo di intelligenza. Ero diventata completamente stupida, fino al midollo osseo.

"Nash mi sto cagando addosso"

Urlai guardando il mio amico terrorizzata.

Perché sono qui? Perché sono qui!

"Sarà divertente, lo giuro" disse lui guardandomi con un sorriso a 32 denti. Ma io sapevo benissimo che dietro a quel sorriso si nascondeva un senso di paura e terrore ancor più grande del mio.

Quando questo demente mi aveva detto che voleva gettarsi da un ponte credevo fosse una metafora, un modo di dire, magari in uno slang per dire "voglio mangiare fino a star male tanto da dovermi gettare da un ponte" ma non avrei mai pensato che Nash volesse LETTERALMENTE buttarsi da un ponte, legato solo da una minuscola e sottile fune.

"Moriremo tutti" Piagnucolai rimpiangendo il giorno in cui decisi di essere sua amica.

"Dai Nicole sarà straordinario" disse Shawn alle mie spalle.

Mi girai guardando male il canadese. "Scusami se ci tengo alla mia vita e se non ho istinti suicidi" dissi posando i miei occhi su Nash e fulminandolo con lo sguardo.

"Sono le ultime ore che passiamo insieme non essere odiosa" disse katrine.

La guardai male. "Io non sono mai odiosa" dissi appoggiando le mani sui fianchi.

"Nel peggiore dei casi che può succedere? Che moriamo tutti e quattro" dissi io pensando ad alta voce.

Immediatamente vidi Shawn e Nash afferrarsi il cavallo dei pantaloni.

"Cavolo Nicole puoi smetterla?" Disse Shawn afferrandomi.

"Buttiamoci insieme" disse Nash.

"Al tre" disse katrine.

"Ragazzi ho cambiato idea fatemi scendere" dissi guardando il vuoto. "È troppo alto. Non ce la farò mai a buttarmi"

Ma, prima che me ne potessi accorgete stavo precipitando giù da un ponte con i miei tre migliori amici.

"Porca troia" urlai afferrando l'imbracatura mentre sentivo l'aria scombinarmi i capelli e sfiorarmi la pelle violentemente.

Sentii le urla dei miei compagni e sbarrai gli occhi.

Adesso moriamo.

"NON MI FIDERÒ MAI PIÙ DI VOI" urlai quando i miei piedi toccarono terra.

"Ammettilo che è stato stupendo" disse katrine mentre tornammo a casa.

"Stupendo? Tra un po' mi veniva un attacco di cuore. Stavo per morire." Dissi portandomi una mano al petto.

"Che esagerata" disse Shawn per poi appoggiare il tuo braccio intorno al mio collo.

Quando arrivai a casa urlai a gran voce "sono tornata" ed entrai in cucina.

Mia madre, John e Cameron stavano apparecchiando la tavola e l'odore delle lasagne, che mia madre mi aveva rigorosamente promesso di cucinare in onore della mia partenza nel tardo pomeriggio, dominava la stanza.

"Cibo" urlai correndo per tutta la cucina fino ad arrivare davanti al forno ed aprirlo.

L'odore della deliziosa e perfetta lasagna di mia madre mi inebriò il naso. Inspirai profondamente chiudendo gli occhi.

"Vai a lavarti le mani così mangiamo" disse mia madre cacciando dal forno la teglia di lasagna.

Solo il pensiero del sapore di quella bellissima lasagna mi faceva venire l'acquolina in bocca.

Dopo essermi tolta le scarpe e dopo aver lavato le mani finalmente tutto era pronto.

Mi sedetti al tavolo ed impugnai la forchetta iniziando a mangiare la mia porzione pasta.

Improvvisamente uno strano senso di nausea iniziò a farmi girare la testa.

Appoggiai la mano sullo stomaco quando, dopo un paio di forchettate di pasta, quest'ultimo decise di iniziare a girare come una giostra.

"Nicole, ti senti bene? Sei pallida." Disse mia madre.

"Si si. Sto bene. Non preoccuparti." Disse portando una mano vicino alle labbra.

Ma appena finii di pronunciare quella frase, dei conati di vomito mi fecero alzare dal tavolo e correre in bagno.

Dopo aver vomitato pure l'anima, mi sedetti a terra in bagno, portando una mano tra i capelli.

"Ti senti bene?"

La voce di Cameron giunse alle mie orecchie come un sussurro.
Annuii con il capo allungando un braccio verso di lui.

Lui mi aiutò ad alzarmi ma, ancora nauseata, persi l'equilibrio. Cameron appoggiò la sua grande mano dietro la schiena tirandomi verso di lui.
Mi aggrappai a lui appoggiando la testa sulla sua spalla.

"Sei sicura di star bene?" Mi domandò passandomi le mani tra i capelli.

Annuii abbracciandolo. Mi era mancato così tanto.

"Forse avrò mangiato troppo velocemente e mi avrà fatto male allo stomaco" dissi ripensando al piatto di lasagne che avevo divorato in un paio di morsi.

Ma al solo pensiero di quel piatto di lasagne, mi salì un'altra conato di vomito.

Vomitai nuovamente mentre Cameron mi teneva i capelli.
Mi passò un fazzoletto pulito ed io l'afferrai pulendomi le labbra.

"Grazie" borbottai appoggiando la schiena al muro.

"Va meglio adesso?" Domandò.
"Si. Te l'ho detto: ho mangiato troppo velocemente"

"Tesoro sei sicura che non vuoi andare in ospedale per una rapida controllata?" Domandò mia madre sbucando da dietro le ampie spalle di Cameron.

"Mamma sto bene. È solo un po' di vomito. Adesso mi sciacquo la faccia e vengo di là. Due minuti e arrivo" dissi alzandomi in piedi.

"Vuoi che me ne vada anche io?" Domandò Cameron quando mia madre fece dietrofront tornando in cucina.

"Si vai. Arrivo dopo di te" dissi sorridendogli per rassicurarlo.
Lui sorrise per poi tornare in cucina.

Appoggiai le mani al lavandino guardando l'acqua scorrere velocemente.

Sentivo la testa esplodermi e lo stomaco dolere.
Sciacquai la faccia con l'acqua fredda e legai i capelli in un piccolo codino.

Sapevo che il bungee jumping non era un'ottima idea. Pensai uscendo dal bagno.

Mentre mi avvicinai alla porta della cucina, le mia vista iniziò ad abbandonarmi.

Iniziai a vedere tutto sfocato e prima che me ne potessi rendere conto, ero distesa a terra con mia la mia famiglia intorno a me.

Sentivo le loro voci lontane mentre il mio corpo rifiutava di muoversi.

Ma cosa sta succedendo?

Pensai mentre sentii le braccia di Cameron afferrarmi.

Non avrei mai creduto che anche il cibo potesse ferire le persone.

E questo fu il mio ultimo pensiero prima di chiudere gli occhi e percepire soltanto in lontananza John che parlava al telefono con qualcuno.

"Fate presto. È svenuta."

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Non ho parole per scusarmi.
Mi dispiace aver aggiornato dopo davvero tanto, troppo tempo.
Ma la scuola, dad, interrogazioni e compiti mi stanno letteralmente uccidendo, spero possiate capirmi e soprattutto perdonarmi🙏🏻🥲
Se il capitolo vi è piaciuto fatemelo sapere e lasciate una stellina 🥰🥰

See you soon guys
~Nuccy💘

Ancora qui ||Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora