Capitolo 5

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Claudio's pov:
Non ho chiuso occhio tutta la notte, non riesco a trovare pace.
Che cretino sono stato a tradire Alice dopo che ci eravamo ritrovati.
Come mi è passato per la testa di ubriacarmi insieme a Beatroce.
Non mi ricordo nulla, ho solo un piccolo flash.
*Inizio Flashback*
"Claudio come va con Alice?"
"Bene, ci siamo da poco ritrovati. Spero di non perderla di nuovo."
"Beh allora brindiamo!"
"No, Beatrice devo guidare non posso."
"Dai un goccetto solo è molto buono!!"
"Uno solo."
Uno è diventato due, due si è trasformato in tre e così via.
Sono ubriaco, chiedo un caffè per riprendermi, Beatrice va in cucina e ne prepara uno.
Vedo che apre una bustina con il contenuto di color bianco, immagino sia zucchero.
"Tieni."
"Grazie."
Mentre bevo c'è un silenzio di tomba, Beatroce mi guarda sorridendo, mi sembra un ghigno.
Finito di bere dopo qualche minuto inizio a sentirmi strano, mi gira la testa, vedo tutto nero....
*Fine Flashback*
"Mi ha drogato!!" Esclamo a voce alta, come ho fatto a non pensarci prima.
Per esserne certo dovrei fare delle analisi in laboratorio.
Devo togliermi questo dubbio, ora o mai più.
Esco di casa e mi dirigo in Istituto con la mia macchina, guardo l'orologio sono le cinque, sicuramente non ci sarà nessuno.
Arrivo dopo quasi venti minuti, apro la porta dell'Istituto ed entro.
C'è un silenzio di tomba ed è buio pesto, accendo le luci e vado in laboratorio.
Prima di iniziare penso e ripenso alle possibili conseguenze che questo mio gesto potrà causarmi... STO COMMETTENDO UN ATTO ILLEGALE. NON È DA ME. SICURAMENTE SACROFANO L'AVRÀ FATTO PIÙ DI UNA VOLTA.
Mi viene da ridere, chissà quante volte di notte sarà venuta qui a svolgere le analisi su alcuni pazienti o anche su di se.
Ho l'ansia. Mi decido ed inizio a prelevare il sangue, domani chiederò al tossicologo di analizzarlo.
Ho finito, è andato tutto per il meglio, prendo le mie cose e mi dirigo verso l'uscita, attraversando l'atrio giro la testa e guardo l'aula specializzandi.
Senza pensarci due volte vado nella ex stanza di Sacrofano e mi siedo sulla sua sedia.
Accendo il suo computer sono curioso di vedere come passava il tempo invece di lavorare.
Appena compare il desktop, rimango a bocca aperta e gli occhi mi diventano lucidi ed iniziano a pizzicarmi.
Come wallpaper ha messo una nostra foto in cui ci baciamo, mi mancano le sue labbra, il suo odore e la sua dolcezza.
Mi manca come l'aria.
Doveva darmi il tempo di spiegare, dovevamo parlare con calma e dimenticare tutto. È peggio di un'infante.
Vado sul suo internet e guardo la cronologia.
Tutti siti di shopping online, e poi grandissima botta di fortuna il sito in cui ha affittato il suo appartamento ad Aosta.
Appena avrò i risultati e avrò capito cosa mi è accaduto l'altra sera la raggiungerò e me la riprenderò. Lei è mia e di nessun'altro. Solo mia.
***
"Professor Conforti, si svegli. Paolone sono."
"Lasciami in pace.Dio ti prego fai che è un brutto sogno"
"Dottor Conforti si svegli!! Sono le 8 e dovremmo andare all'incontro con Calligaris."
Alzo la testa di scatto.
"No...Non è brutto sogno. Paolone in persona che mi sveglia. Bellissimo."
"Se vuole posso darle il bacetto del buongiorno..."
"Sparisci dalla mia vista."
"In realtà al sopralluogo dovrei accompagnarla."
"Andiamo di male in peggio."
Mi alzo e vado nel mio studio, mi do una sistemata e chiamo Calligaris.
"Pronto?"
"Calligaris, sono Claudio dov'è il sopralluogo?"
"Presso il Quartiere del Pigneto."
Oddio, ma è dove si trova la casa di Alice!!! Spero non le sia capitato nulla di grave perché senno non me lo perdonerei mai.
Esco di corsa dal istituto ed entro nella mia macchina.
Sto tremando, ho l'ansia , ho paura che possa essere accaduto qualcosa alla mia Alice
Mancano pochi metri all'arrivo al quartiere del Pigneto, il cuore comincia a battere a più non posso, credo che mi prenderà un infarto.
Già immagino di alzare il velo e scoprire il volto della mia Alice esanime.
Scendo dalla macchina il corpo e tutti i poliziotti si trovano davanti alla casa di Alice.
Calligaris sta parlando con Visone, io mi avvicino lentamente ho il cuore in gola.
Alzo il velo che copre il cadavere e con piacere scopro che non è Sacrofano.
In questo momento vorrei che fosse qui con me, vorrei ascoltarla fare le sue ipotesi, vorrei sgridarla e poi baciarla per farmi perdonare.
Inizio l'osservazione del corpo e dopo me ne torno in Istituto e poi andrò dal tossicologo per far analizzare i miei esami.
Non vedo l'ora di avere le risposte perché sono sicuro che Beatrice mi abbia drogato e che non sia successo nulla tra di noi.
Me lo ha detto apposta che io e lei siamo stati a letto insieme perché è gelosa di Alice.
Non vedo l'ora di dire a Sacrofano che non l'ho tradita e bramo dalla voglia di abbracciarla e baciarla. Non ne posso più di aspettare, sto impazzendo. Il sol pensiero che ad Aosta possa trovare un altro uomo che la ami mi fa rabbrividire . Spero mi aspetterà.

L'Allieva 3 (secondo me) IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora