L'Allieva 3 (secondo me) IN REVISIONE

Capitolo 23

Alice's pov

Ho fatto il test, sono passati quaranta minuti, ho girato la parte del bastoncino con la risposta verso il pavimento. Mi tremano le mani, ho paura di sapere la verità. Prima o poi dovrò decidermi, non posso passare tutto il giorno in bagno. Chiudo gli occhi e lentamente capovolgo il test. Come se qualcuno avesse con il telecomando premuto il tasto del rallentatore li riapro e il mio cuore manca di un battito...DUE STANGHETTE.

Mi manca il respiro, credo che scoppierò a piangere, sarò mamma...Sarò mamma.
Non riesco a crederci...No, non è possibile, è un sogno. Mi dò un pizzicotto, mi faccio male...È reale...SARÒ MAMMA!! Mi fà uno strano effetto dirlo.
Sono emozionata, ma anche terrorizzata, sarò pronta? Claudio sarà felice? O litigheremo?
Esco dal bagno, mi sciacquo il viso, ma ovviamente non mi ricordavo di avere il trucco, alzo la testa e appena mi guardo allo specchio sgrano gli occhi. Ho tutto il mascara colato sulla guance.
Cerco di asciugarmi con la carta igenica, ma non va via. Ad un tratto entra "l'ape regina n.2".
"Vuoi una salviettina struccante tesoro?"
"Mi faresti un favore enorme."
Dalla borsa tira fuori una scatolina con delle salviettine e me ne passa una.   
La ringrazio, e inizio a pulirmi il viso.
"Hai pianto Allevi?"
"No, mi sono lavata il viso dimenticandomi di avere il trucco."
"Sei sbadata eh!"
"Purtroppo si, troppo."
"Vedrai che con gli anni cambierai." Dovrei in realtà cercare di cambiare in nove mesi. Non so come farò, ma ci devo provare. Lo devo fare per me, mio figlio o figlia e Claudio.
Usciamo dal bagno, lei se ne va nel suo studio invece io torno alla mia postazione.
"Alice dove eri finita?"
"In bagno."
"Stai male?" Chiedono all'unisono.
"No, sto benissimo...Ragazze...Sono..." non mi fanno finire di parlare che subito urlano insieme.
"SEI INCINTA!!"
"Siii!!"
Facciamo un piccolo balletto e ci mettiamo a ridere, mi vengono ad abbracciare e poi ci rimettiamo a lavorare. Non riesco più a concentrarmi.I miei pensieri vanno al piccolo fagiolino che ho nell'utero.
Spero sia una femminuccia, chissà se avrà gli stessi occhi del papà? O la mia stessa bocca?
Inizio a scrivere la ricerca e dopo quasi tre ore termino, saluto Michela e Clara, mi mancheranno.
Busso alla porta della figlia del Supremo ed entro, anche se non mi sta molto simpatica la saluto abbracciandola.
"Fai buon viaggio cara."
"Grazie, verrò presto a farvi visita."
Esco e mi dirigo verso la macchina, torno a casa.
Oggi c'è traffico, questa mattina ha nevicato, molto...Troppo. Le macchine camminano a passo d'uomo. Nella mia auto il riscaldamento si è rotto... Sto...Stiamo letteralmente gelando.
Dopo quasi un'ora parcheggio davanti il portone del condominio.
Salgo le scale ed entro in casa, Jacob è seduto sul divano, sta guardando una partita di football americano.
"Ciao Jac!" Poso le chiavi nella piccola ciotolina sopra il termosifone.
"Ciao Elis..." appena mi chiama così, ho una fitta al cuore...Chissà dov'è adesso Arthur? Cosa sta facendo? Sarà nato suo figlio? Mi manca il reporter dai capelli biondi, il figlio del Supremo. Il giovane Malcomess. Mi manca, ma quando stavo con lui non ero veramente felice, ora lo sono. Sto con l'uomo che amo, non posso chiedere di più.
"Jac potresti chiamarmi diversamente?"
"Why?"
"È una lunga storia."
"Ok...Little coroner?"
"Ummm, va bene." Ridiamo. Vado a sedermi accanto a lui, lo guardo.
"Devo dirti una cosa."
"What?" Si volta a guardarmi.
"Sono incinta!!"
"Oh shit!Congratulation!!"
"Grazie!" Lo abbraccio e ci sorridiamo.
"C'è un'altra cosa..." mi faccio seria e lo stesso lui. "Domani parto per Roma."
"Per qualche giorno?"
"No Jacob, torno proprio a Roma."
"Ah! Tornerai qualche volta spero."
"Certo! Verrò a trovare te, le mie colleghe e la mia affittuaria."
Mi abbraccia e mi dà un bacio sulla guancia.
"Vado a preparare le valigie." Noto che sta trattenendo le lacrime. Mi alzo e mi dirigo in camera.
Mi sporgo dalla porta del corridoio e vedo Jacob con le mani tra i capelli, lasciarsi andare al pianto.
Mi fa molta pena, si è innamorato di me, ma non posso ricambiarlo, io amo CC, l'ho sempre amato.
Prendo la valigia da sopra l'armadio e la metto sopra il letto, metto all'interno i vestiti, i trucchi, i libri che mi ero portata, alcune foto, il mio amato computer e le scarpe. È stracolma, non so come riuscirò a chiuderla.
Provo inizialmente con le buone maniere, ma poi perdo la pazienza e ci salgo sopra. La chiudo, credo che prima o poi scoppierà.
La metto davanti alla porta d'ingresso e poi vado in bagno. Prima di cenare voglio farmi una bella doccia calda. Entro e mi lascio accarezzare la pelle dall'acqua bollente. È molto rilassante, mi aiuta a distendere i muscoli.
Dopo quasi mezz'ora chiudo il getto d'acqua ed esco. Mi asciugo i capelli e poi vado a preparare la cena.
"Jac vuoi un'insalata?"
"Si magari. Grazie."
Ceniamo, tra noi cala il silenzio, cerco di rompere il ghiaccio. Il silenzio mi mette in imbarazzo, non riesco a stare in silenzio per più di cinque secondi.
"Sai che al liceo, il giorno dell'esame orale, ho inziato a balbettare. Non riuscivo a riprendermi." Accenna ad un sorriso, ma non di più. Non sò cos'altro raccontare...ad un tratto mi viene la nausea e corro al bagno.
"Alice stai bene?"
"SI!! Tranquillo!" Mi tiro su i capelli, e tiro lo sciacquone.
Ora mi sento meglio, esco. Jacob mi ha preparato una camomilla.
"Grazie proprio quello che mi ci voleva. Vado a dormire Jac. Notte, ci vediamo domani mattina." Lo abbraccio e me ne vado in camera.
Chiudo le tapparelle e mi metto sotto le coperte. Bevo la camomilla, prendo la tazza tra le mani in modo da scaldarle, sono delle sottilette gelate.
Appoggio la tazza sul comodino, mi stendo e chiudo gli occhi. Non vedo l'ora che sia domani. Non vedo l'ora di riabbracciare Claudio e di dargli la notizia più bella della sua vita, la notizia che ci cambierà, che starvolgerà le nostre esistenze.