L'Allieva 3 (secondo me) IN REVISIONE

Capitolo 30

Sono gelosa e curiosa, non so quanto darei per rimpicciolirmi ed intrufolarmi all'interno. Non faccio nulla di male se mi avvicino alla porta e appoggio l'orecchio per ascoltare, no? Passo alla modalità spia segreta, dovrebbero chiamarmi Alice Bond. 
Non riesco a sentire molto bene, ma ad un tratto la porta si apre e cado a terra.
"Alice." Claudio mi aiuta ad alzarmi e mi accarezza la pancia. "Origliavi?" Ambra mi guarda lanciando saette con gli occhi.
"No ero venuta per parlarti." Claudio alza il sopracciglio, ha capito che ho detto una bugia.
"Si si, Ambra perdonami, ma io e la dottoressa Allevi dobbiamo parlare."
Mi prende per un braccio e mi trascina dentro. Chiude la porta e inizia a ridere.
"Ma quanto sei gelosa eh?"
"Io? Assolutamente."
"Ah no?"
"No"lo fisso con aria di sfida e gli sorrido."Ora se mi perdoni, torno al mio lavoro."
"Ma quale lavoro, vieni qui." Mi tira per il camice e mi attira a se. Inizia a baciarmi, ma questo momento di estasi totale viene interrotto dalla voce della Wally, che mi chiama dal suo studio.
"ALLEVIII." Crede che io sia un cane da passeggio.
Mi giro di scatto e con la mia coda di cavallo frusto il viso di CC, che come ogni volta esordisce con un "Ma porca troia!". Corro verso il suo studio, salgo due gradini alla volta, arrivata davanti alla porta ho il batticuore e il fiatone. Busso e entro.
"Professoressa buongiorno."
"Dottoressa Allevi, mi complimento con lei, ha fatto un lavoro eccellente. Verrà pubblicato."
"Grazie professoressa. Ne sono onorata." 
"Ora però le affido un nuovo incarico."
"Cosa?"
"Voglio che mi cataloghi tutti i reperti che abbiamo nel nostro Istituto prima della comparsa del computer al pc."
"Quindi professoressa dall'apertura dell'Istituto alla comparsa del computer. Mi tolga una curiosità, quando sono comparsi?" Fa una risata isterica.
"Metà anni novanta." Maporcapaletta.
Come faccio?
"Professoressa scusi quando dovrei consegnarlo?"
"All'inizio del prossimo mese."
"Benissimo."
"Mi dispiace molto che dovrà passare le sue vacanze pasquali qui."
"Non si preoccupi professoressa. Anzi la ringrazio, mi sta dando l'opportunità di cimentarmi di più in questo magnifico lavoro."
"Brava Allevi, sono fiera di lei. Si ricordi che se vuole continuare in questo lavoro dovrá fare a meno di orari e feste."
"Certo professoressa, inizio subito."
"Vada dottoressa. Si ricordi di chiudere la porta."

Mi passo le mani tra i capelli e scendo le scale e torno nella mia stanza.
Mi siedo e sbatto la testa sulla scrivania. E poi porto le mani davanti agli occhi. Lara e Paolone ridono.
"Alice cosa ti successe?"
"La Wally mi ha incaricato di catalogare al computer tutti i reperti presenti in Istituto fino alla comparsa dei pc."
"Quando?"
"A metà anni novanta."
"Azz..."
"Mi aiutate?"
"No!"rispondono all'unisono.
"No, ma grazie! Siete gentilissimi."
"Alice posso aiutarti io." Dice Gambettina evidentemente per prendermi in giro.
"Gambettina smamma. Non rivolgermi la parola."
"Perchè?"
"Perché sei una p..."
"Sacrofano ma che parole usi?!" Entra all'improvviso CC.
"Eh infatti Allevi." Claudio guarda Gambettina e la fulmina con lo sguardo.
"Qualcuno ha chiesto il suo parere?" Sgnignaziamo tutti, sembra di trovarsi al liceo quando qualcuno veniva ripreso dal professore.
"Dottoressa Allevi  venga con me."
"Eccomi."

"La Wally mi ha raccontato del nuovo incarico. Duro eh?"
"Non me ne parlare. Devo consegnarlo all'inizio di maggio. Questo vuol dire che non potrò godermi le vacanze Pasquali."
"Prova a toglierti la maggior parte del lavoro oggi."
"Hai ragione, vado subito."
"Sacrofano aspetta."
"Voglio farti vedere una cosa."
"Ok."mi conduce verso il suo studio e mi fa sedere al suo posto.
"Cosa succede? Perchè mi fai sedere sul tuo trono?"
"Apri questa busta." Mi porge una busta bianca, la apro lentamente e appena vedo la scritta Baltimora capisco.
"Oddio ti hanno offerto la cattedra!"
"La rifiuto."
"Perchè? No, devi andarci! È una grande opportunità CC!"
"AA voglio rimanere qui, voglio essere presente alla nascita di nostro figlio. Sei quasi al secondo mese. Voglio rimanere a Roma con te. Dobbiamo sposarci."
Mi bruciano gli occhi.
"Che sdolcinato."
"Non puoi capire che fatica ho fatto per dirlo ." Lo abbraccio e lo bacio, istintivamente chiudo gli occhi. Mi posa le mani sul collo e con i pollici mi accarezza le guance, poi si abbassa e appoggia l'orecchio sulla pancia.
"Non fare il birbante là dentro eh!"
"Chi te lo dice che è un maschio, io vorrei una femminuccia."
"Sarà un baby confortino me lo sento."

Mi dirigo nell'archivio dove sono conservati tutti i fascicoli con i reperti. Trasporto due carrelli pieni di carte, non mi basterà un anno, come farò in due settimane. Voglio sprofondare.
Vado nella mia stanza e accendo il preistorico computer.

Dopo quasi sei ore di catalogazione, sto per spegnere il computer quando entra Lara.
"Alice dobbiamo parlare."
"Cosa é successo?"
"Sembra che Ambra sia incinta."
"Eh allora?"
"Non so vedi tu e fatti due conti."
"Oddio quando stavo ad Aosta!" Non può essere...Non può avermi fatto questo.
Corro nel suo studio, lo guardo infuriata e ho gli occhi lucidi, ma cerco di contenermi.
"Lo sapevi che Ambra è incinta?"
"Si."
"E di chi?"
"Boh, che ne so io?"
"Ah non lo sai?"
"Perchè dovrei sap... Alice sospetti di me?"
"Si. Non so se ti ricordi che quando stavo ad Aosta avevamo litigato... Ho fatto qualche calcolo e ho iniziato a sospettare."
"Beh ti conviene riandare a scuola. Non sono il padre del figlio di Ambra, ho pensato solo a te."
"Ah si eh?"
"Si." Mi viene incontro e mi bacia, non riesco ad oppormi, ultimamente mi fido  troppo di lui, sono sicura che non mi abbia tradito. Lo sento nel cuore e questo organetto dei sentimenti non sbaglia mai.