Sto ancora lavorando, sono le 3 di notte. Non ce la posso fare. Mi sto addormentando. La lampada verde dalla luce opaca crea un'atmosfera rilassante, come nei centri di massaggio.
Il portapenne nero bucherellato sta per straripare di penne, evidenziatori e matite. Sulla scrivania sono sparse delle gomme rosse e blu. Do una sistemata tanto per svegliarmi.
Ho assolutamente bisogno di un caffè, anche se quello delle macchinette non é buono.
L'Istituto di notte sembra ancora più grande e inquietante, nell'atrio mi sento una piccola formica.
Mentre aspetto il caffè suona il telefono. La suoneria alta mi fa trasalire. Lo tiro fuori dalla tasca del camice.
È Claudio.
"Che succede?"
"Ma si può sapere dove sei?"
"In Istituto."
"Con chi?"
"Con i morti!! Ma con chi vuoi che stia? Sto finendo di lavorare Claudio!"
"Va bene. Ciao."
Ma quanto è rustico a volte! Anzi no, mi correggo, è proprio uno stronzo! Ma lo amo.
Torno in biblioteca, ho rischiato di far rovesciare il bicchiere più di una volta.
Il computer è aperto su Excel, sono arrivata a catalogare trecento reperti e me ne mancano altri duecento. Voglio sprofondare, sotterrarmi. COME FACCIO!?!
Le ore passano la testa mi sta scoppiando. Guardo l'orologio sono le 5:00, ho le occhiaie e incredibilmente ho finito! Non ci posso credere!
Appoggio la testa sulla scrivania e ovviamente desisto e mi addormento.
***
"SACROFANO!" Alzo di scatto la testa, credo che mi stia prendendo un infarto.
È Claudio, come al solito. Ride ed io lo guardo male.
"Sei tu." Sbiascico, con la bocca ancora impastata.
"Ti stavo aspettando, mi sei mancata."
"Cos'hai che sei così dolce?"
"Niente, ho anche io i miei momenti." Mi guarda con gli occhi a cuoricino. "Hai mangiato?"
"No."
"Dai vieni ti porto al bar!" Gli sorrido e lui ricambia. Mi posa la mano sulla schiena, rabbrividisco.
"Eheheh Sacrofano!! Che effetto che ti faccio!"
"Zitto tu!"
"Si si sto zitto."
Arriviamo davanti al bar vicino l'Istituto, prendo una brioche al cioccolato e lui solo un cappuccino.
"Sei sicura che non ti faccia male?"
"No, l'ho mangiata altre volte..." Quand'è così premuroso c'è sempre qualcosa sotto. Lo guardo con gli occhi socchiusi.
"Che vuoi?"
"Perchè sei così gentile?"
"Non posso esserlo?"
"Non so... Di solito quando fai così devi chiedermi qualcosa."
"No, però volevo proporti qualcosa."
"Umum, cosa?" Chiedo con la bocca piena.
"A che punto sei con il lavoro?"
"Ho finito.'
"Benissimo! Visto che domani è Pasqua voglio farti conoscere i miei genitori invece Pasquetta andremo dai tuoi e sarai le due grandi notizie."
"Non me ne avevi mai parlato dei tuoi."
"Non ne ho avuto l'occasione." Secondo me, mi sta nascondendo qualcosa. Ne ha avute molte di occasioni per parlarmene.
Finiamo la nostra colazione e per la prima volta paga il conto e usciamo mano nella mano.
Appena entriamo in Istituto, mio fratello Marco ci viene incontro.
"Ciao sorellina." Saluta con un cenno del capo Claudio che ricambia con un sorriso forzato, questi due non si sopportano.
"Mi dovresti prestare la macchina."
"Mi serve domani, Marco."
"Sacrofano domani prendiamo la mia macchina."
"Perché la chiami Sacrofano?"
"È un soprannome... Tu potresti essere The Boy of Sacrofano." Marco fa una risatina nervosa guardando Claudio.
"Quindi me la presti?"
"E va bene!"
"Sei la numero uno! Grazie sister." Viene ad abbracciarmi stritolandomi. Gli lascio le chiavi, ma prima di consegnargliele...
"Cosa ci devi fare?" Si guarda intorno alla ricerca di una via di fuga.
"Emm, devo andare da una parte."
"Ah, si eh?"
"Si, non ci credi?" Prova a fare il serio, ma l'angolo della bocca gli si alza appena.
"No...Comunque comprati una macchina."
"E con quali soldi?"
"Prima trovati un lavoro!"
"Si si...Ciao Sorellina."
"Ciao Fratello." Ha una camminata scordinata e Claudio stringendo nelle mano sinistra la sua valigetta in pelle nera e con il sorrisetto stampato in viso guarda Marco dalla testa ai piedi scuotendo il capo.
"Che personaggio tuo fratello."
"Eh si, ma è per questo che gli voglio bene."
"Immagino."
"Tu hai fratelli o sorelle?"
Questa domanda sembra turbarlo, resta per un momento a bocca aperta e poi ricomincia a parlare.
"Io vado a lavorare, ci vediamo dopo." Perchè ha reagito così? Cosa mi sta nascondendo della sua vita? Ho bisogno di saperlo.
Consegno il lavoro alla Wally che mi guarda come se fossi un alieno, giá immagino i complimenti -Allevi, sono sorpresa, é un lavoro eccellente!-
"Dottoressa Allevi. Dubito che questo lavoro lo abbia fatto lei."
"Professoressa ho dormito anche in Istituto per portarlo a termine. Il dottor Conforti ne é testimone."
"Glielo chiederò."
"Certo."
"Dottoressa Allevi." Mi si ghiaccia il sangue quando mi accorgo che mi fissa il grembo.
"Noto un cambiamento in lei."
"Ah si?" Mi gratto dietro l'orecchio urtando leggermente contro l'orecchino a pendolo rosso. L'ansia mi ha fatto venire le mani congelate, sembro appena uscita da una cella frigorifera.
Nella tasca del camice sento suonare il telefono, lo tiro fuori e vedo che é Claudio.
Non rispondo metto il cellulare in vivavoce e lo rimetto in tasca nella speranza che CC venga in mio soccorso.
"È incinta?"
"Io...io..."
"Si é incinta." È la voce di Claudio, come farei senza di lui, è arrivato prima che la Wally mi mettesse in trappola.
"Ah, che bella notizia. Posso sapere di chi?"
"Di me."
"Sono felice per voi due. Mi raccomando solamente di non confondere lavoro e amore."
"No, certo professoressa."
Appena usciamo, Claudio mi bacia. Resto con gli occhi sgranati. Non me lo sarei mai aspettato. Io non pensavo che volesse far sapere che io fossi incinta di lui.
"Da ora in poi sei il mio angelo custode."
"Ah si eh?"
"In qualità di angelo custode vorrei ricordarti che fra cinque mesi abbiamo il matrimonio e abbiamo solamente fissato la data e scelto la chiesa."
"Merda!! È vero!",
"Dottoressa Allevi, ma che parole mi usa!"
Lo guardo ridendo e poi corro per le scale. Devo assolutamente iniziare a preparare tutto. Il tempo passa e neanche me ne accorgo.
Mi suona il telefono. É Silvia!
"Cara! Sono tornata a Roma. Mi vieni a prendere all'aereoporto?"
"Ovvio Silvy! Arrivo."
In poco tempo mi ritrovo a Fiumicino, corro ad abbracciare Silvia che mi mostra un sorriso a trentadue denti.
"Come stai Alice?"
"Ehm, devo darti due notizie, bomba."
"Spara."
"Mi sposo."Non faccio in tempo a finire che mi abbraccia, rischia quasi di stritolarmi.
"La seconda?" Tocco la pancia e lei capisce all'istante.
"Oddio! Di chi?"
"Come di chi, Silvia? Di CC!"
"Uhhhh!!!!"
"Vi siete impegnati eh?"
"SILVIA!" Ridiamo e ci incamminiamo verso la macchina.
"Come va con l'organizzazione del matrimonio?"
"Male, come al solito."
"Ti sei ridotta all'ultimo vero?"
"Si, mancano solo cinque mesi."
"Oddio Alice. Almeno l'abito lo hai comprato?"
"No..."
"Muoviti. Ci andiamo ora."
"C-cosa? Io..."
"Senza proferire parola. Saró io la tua wedding planner."
"Sono in buone mani quindi."
"Nelle migliori. Muoviti."
"Che noia! Eccomi!"
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L'Allieva 3 (secondo me) IN REVISIONE
Fanfiction~⭐Che vita incasinata quella di Alice!! Cosa succederà in questa nuova stagione? Quali altre novità la attendono? Quali altri casi la aspettano? Cosa succederà con l'affascinante e cinico Claudio Conforti? Ci sarà un terzo incomodo?⭐~ _________ C...