Capitolo 24

3.2K 91 11
                                    


Non sono riuscita a chiudere occhio, sono troppo agitata, emozionata...Non vedo l'ora di riabbracciare Claudio, di ritrovarmi tra le sue braccia possenti, nel suo letto.

La stanza è parzialmente illuminata, i raggi del sole si intrufolano attraverso le fessure delle persiane verdi. Mi alzo stiracchiandomi, ho tutti i muscoli intorpiditi, apro le serrande e vado in bagno. C'è un grande sbalzo di temperatura da sotto le coperte a fuori dal letto. Sto letteralmente gelando. Entro ed accendo la mia adorata stufetta bianca, mi cambio al calduccio, lavo il viso e mi trucco. 

Dopo quasi dieci minuti esco e vado in cucina, Jacob sta mangiando  bacon e uova con una spremuta d'arancia. Io apro lo sportello della credenza cigolante e prendo fette biscottate, miele e un succo di frutta alla pera. Sempre tenersi leggeri prima di partire, prima di fare un lungo ed emozionante viaggio di alcune ore. Jac è triste, non mi rivolge la parola, il suo viso è cupo e mangia lentamente.

"Buongiorno Jac!" Gli dico sedendomi di fronte a lui.

"Ciao."

"Dormito bene?"

"Una bellezza?"

"Immagino..."

"Quindi oggi ci salutiamo..."

"Si, devo tornare a Roma...Non sto più nella pelle."

"Mi mancherai."

"Anche tu...Tranquillo tornerò presto a trovarti."

"Io domani parto per gli USA."

"Perchè?"

"Ieri abbiamo terminato le riprese del film."

"Ah...Beh torni nella tua patria..."

"Yep..." Mi sorride, è molto bello, ma non come il mio CC. 

Guardo il grande orologio rosso della cucina, sono le 8:00, fra mezz'ora avrò il treno, finisco di mangiare e tra una chiacchiera e l'altra passano dieci minuti. 

Torno in camera e controllo di aver preso tutto, considerando che ho, come Dory, una memoria a breve termine. 

E' ora di andare, è arrivato il momento di lasciare questa casa, Aosta e tornare a Roma dalla mia famiglia. 

Saluto Jacob, ha gli occhi lucidi e lo stesso io, gli arrivederci o gli addii mi infondono una sensazione di malinconia. Prendo la valigia ed esco, come se ci fosse il rallentatore, lentamente scendo le scale e mi dirigo verso la stazione. Sono in anticipo, stranamente, dovrò segnarlo sul calendario, è la prima volta che arrivo in tempo. 

Eccolo, entro e mi siedo al mio posto, il treno dopo pochi minuti parte. Appoggio la schiena al sedile e guardo fuori dalla finestra .

Amo osservare i paesaggi innevati allontanarsi, Claudio dice che sembro una bambina,ma a me va bene così, adoro tornare piccola, sognante, con la mente colma di fantasia, sogni. Mi mancano questi momenti. 

In tutta sincerità sono felice di andarmene da Aosta, di non vedere più Jacob, è stata la causa di molti fraintendimenti tra me e CC. 

Quattro ore dopo mi trovo alla stazione Termini, che bello! Claudio mi sta aspettando, gli corro incontro e lo abbraccio. Vorrei che questo momento non finisse mai. Lo bacio, mi sono mancate le sue labbra che sanno di mentine e di caffè. Mi sono mancate le sue mani che mi stringono a sè.

Non voglio staccarmi, ma voglio guardare i suoi occhi cristallini e il suo sorriso. Il cuore mi batte all'impazzata, ho paura, sono emozionata di dargli la notizia più bella della sua vita.

Come la prenderà? Sarà felice o litigheremo? Mi lascerà? Non so darmi ancora una risposta...Forse la prenderà bene dato che negli ultimi tempi è cambiato molto. Ci dirigiamo  verso casa, entriamo in macchina ed in pochi minuti arriviamo sotto il suo condominio. 

Apre la porta, mi aiuta a portare la valigia, ma improvvisamente la getta a terra e si fionda su di me.  Mi bacia, poi scende sul collo e dopo torna a mangiarmi avidamente le labbra...Lo blocco. 

"Che c'è?"

"Dobbiamo parlare."

"Dillo, mi lasci? Ti sei invaghita di Jacob?"

"Ohhh, te l'ho mai detto che sei paranoico?"

"No...MUOVITI, vai al sodo."

"Vado al sodo ...okay" Prendo un bel respiro e  lo trascino sul divano. Ci sediamo uno di fianco all'altro. Gli chiedo di chiudere gli occhi. Prendo dalla  borsa il test di gravidanza e glielo metto nella mano, poi gli chiudo il pugno. 

"Cos'è?" Mi sorride, lentamente apre il pugno e il sorriso che aveva in viso svanisce e lascia spazio ad un tremolio. Sento i suoi denti sbattere tra loro. E' agitato. 

"Claudio non dici niente?"Gli accarezzo una guancia, mi era mancata anche la sua barba pungente. Immagino sia molto emozionato, chi non lo sarebbe del resto.

"S-sei incinta?" Fissa un punto sul pavimento e contorce le dita in un modo strano, lo fa quando è nervoso, è una specie di tic.

"Sembra di si..." segue un momento interminabile di silenzio"N-non sei felice?" Claudio non parla, cerca di dire qualcosa, ma non ci riesce, come se qualcuno gli avesse mangiato la lingua. 

"Claudio non sei felice?" Mi iniziano a bruciare gli occhi, il mio incubo si sta realizzando. Continua a non rispondere , quello sguardo vale più di mille parole. 

"Me lo aspettavo." Sinceramente no, non me lo sarei neanche lontanamente immaginato. Pensavo fosse cambiato, ma evidentemente mi sbagliavo. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio.

"Alice aspetta..." 

Corro in bagno e chiudo la porta a chiave. Mi siedo a terra con la schiena appoggiata alla doccia e inizio a piangere, come se non ci fosse un domani.  



L'Allieva 3 (secondo me) IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora