Capitolo 14

3.3K 85 10
                                    

È la prima volta in cui sono io ad effettuare il sopralluogo, mi mancano i momenti in cui CC mi ordinava di prendere la videocamera e di iniziare a filmare, oppure quando mi sgridava perchè iniziavo a fare supposizioni prima ancora dell'autopsia.
" Ragazzo di origine caucasica, cinquindici anni. Presenta una frattura dell'osso occipitale e del collo in seguito alla caduta. Presenti varie ecchimosi da compressione."
"Qui ho finito ispettore..." dico togliendomi i guanti in lattice. "Potrebbe essere caduto da quel balcone?"indico con il dito la finestra dell'hotel.
"Si, molto probabilmente dottoressa .Ieri sera alcuni compagni del ragazzo hanno sentito che stava litigando animatamente. Sembra esserci stata una colluttazione che ha portato all'omicidio."
"All'interno della camera sono stati trovati stupefacenti?"
"Si della cocaina, ma anche delle bevande super alcoliche."
"Okay, le farò sapere."
"La riaccompagno in Istituto."
"No, non si preoccupi prendo un autobus."
"Okay dottoressa, buon proseguimento, ci vediamo presto per la perizia."
"Arrivederci Ispettore." Gli sorrido e mi dirigo alla fermata dell'autobus, mi siedo ed aspetto che arrivi.
Mentre attendo scorro le foto nel telefono, ci sono alcuni selfie con CC, ed uno con Jac...
"Ehi!!" Alzo di scatto la testa... Non posso crederci...È Jacob!!!! Cosa fa qui?
"Ciao Jac!! Che fai qui?" Ma mi sta seguendo?
"Passavo da queste parti..."dice guardandosi le scarpe gialle della Nike e scalciando dei sassolini per terra con il piede destro. Si come no, sta chiaramente mentendo... Oppure no? Non so più cosa pensare. Forse è vero che stesse passando per caso davanti alla fermata vicino al luogo del ...Oddio. No, non può essere così. Alice calma. Respira, non iniziare con i tuoi soliti film mentali.
"Are you okay Alice?" La voce di Jacob mi riporta alla normalità, ma perchè penso queste cose? Jacob non farebbe male ad una mosca. Lo guardo sorridendo e annuisco.
"Torniamo a casa insieme?"
"Io devo tornare in Istituto..."
"Ti accompagno io se vuoi."
"Ehm, certo...Grazie!" Mi alzo e ci avviamo verso la sua macchina rossa, una Toyota, dentro non è curata come fa il mio CC, se ci fosse un incidente lui non si preoccuperebbe del suo stato di salute, ma per lo stato della macchina.
Arriviamo in Istituto, tra noi era calato il silenzio, un silenzio tombale.
"Allora ciao!" Sto per aprire la portiera, ma Jacob mi trattiene per il braccio.
"Aspetta. Aspetta un attimo." Mi dice sorridendo, ma ad un tratto si fa serio.
"Perch...." Non riesco a finire di parlare che Jacob posa le sue morbide labbra al gusto di zucchero filato sulle mie. Sgrano gli occhi. Mi irrigidisco. Ad un tratto mi viene in mente CC e lo respingo con tutte le mie forze. Cosa credeva di fare?
Esco dalla macchina senza proferire parola, e credo che FORSE non parlerò più per tutta la giornata. Ma è una cosa molto improbabile. Come lo dirò a Claudio? Devo mantenere il segreto come aveva detto Silvia quella volta in cui il giorno dopo del congresso a Taormina volevo dire ad Arthur quello che era successo con CC.
Per ora seguirò il suo consiglio, non voglio rovinargli il compleanno. Prendo il telefono, mi è arrivato un messaggio. È CC.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ti amo tanto anche io, ma oggi non riesco a dirtelo, e questa sera non so come riuscirò a guardarti negli occhi

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ti amo tanto anche io, ma oggi non riesco a dirtelo, e questa sera non so come riuscirò a guardarti negli occhi. Se ne avrò il coraggio.
Sta veramente cambiando il mio cinico stronzetto.
Questo segreto però mi sta opprimendo il cuore, mi sta uccidendo. Devo assolutamente parlare con Nonna Amalia lei saprà sicuramente aiutarmi.
Entro in Istituto, e mi dirigo verso la mia stanza, ancora non hanno aggiustato i caloriferi, si congela letteralmente. Morirò di ipotermia. Questo freddo non so il perchè mi ricorda la Wally quando mi ordinava di tenere nella borsa termica le CALLIPHORA VOMITORIA. Non voglio ripensarci, mi vengono i brividi soltanto a nominarne il nome.
Appena entro nella stanza vedo Michela e Clara avvolte nei loro piumini, con in testa il cappello nero della Vans e una scialpa di lana che lascia intravedere solamente il naso e gli occhi.
"Ma che caldo qua dentro, credo che mi metterò in maniche corte. Sembra di stare ai tropici."
Le due ragazze si guardano negli occhi sbalordite. "Stavo scherzando ragazze."
Ridiamo tutte insieme e poi torno al mio lavoro.
Chiamo l'ispettore per chiedergli se avesse qualche notizia sul povero ragazzo deceduto, ma niente.
Domani mattina dovrò fare l'autopsia, la prima senza CC.
Devo ammettere che ho un pò di paura, riuscirò ad operare senza CC e con il suo occhio attento? Riuscirò senza i suoi rimproveri?
-Alice devi credere in te.- No non ci credo. Ancora tu!! Ma cosa sta succedendo? Sono pazza? Non voglio avere una specie di grillo parlante nella mia testa come Pinocchio, anche se in questo momento mi sento come il piccolo personaggio della Disney.

Sono le 19:00, l'Istituto si sta spopolando ed inoltre si gela qua dentro. È ora di tornare a casa, stasera devo andare a cena con Claudio, riuscirò a guardarlo in viso?
Mentre aspetto che l'autobus arrivi chiamo nonna Amalia. Ora anche lei ha lo smartphone ed usa Faisbokke (Facebook) e ha tanti fallowa (follower).
"Amora de nonna!!! O ma da quant'è che non me chiami?"
"Ciao nonnina. Ho avuto un pò di impegni in questi periodi."
"Con il dottorino?"
"Uhm, Si e no."
"Amore de nonna, te sapevi che il dottorino mi chiama tutti i giorni per sapere come sto?"
"Veramente?" Non riesco a crederci, spero che nonna non abbia bevuto troppo a casa di Marisa oggi pomeriggio "Chi gli ha dato il numero?"
"Io. Su Faisbokke."
"Claudio ha Facebook?"
"Che te devo di amore de nonna? A quanto pare si. Ah! So anche un'altra cosa!!" Lo dice con la voce spezzata.
"Te lo ha detto?"
"Cosa?"
"Nonna aspetta. C'entra la sera prima che io partissi per Londra?"
"Si, amore de nonna me lo ha detto."
"Come?" Claudio si è confidato anche con Nonna Amalia? Ma cosa sta accadendo a quest'uomo!
"Non sapeva come dirtelo e quindi mi ha chiamato e mi ha raccontato tutto."
"Tutto." Ripeto come ipnotizzata, un signore mi guarda perplesso.
"Madonna che stronza quella Beatr...Oddio, oddio."
"Nonna?"
Il telefono cade, nonna è chiaramente caduta a terra, credo si sia sentita male.
Chiamo mamma e con voce tremante le spiego l'accaduto.
Prendo l'autobus e dopo poco arrivo sotto casa, prima di aprire la porta dell'appartamento sento le voci di Jacob e CC. Stanno litigando...OH NO! VA A FINIRE MALE!!
Entro e cerco di separarli, stanno venendo alle mani. A Claudio esce un rivolo di sangue dal naso e Jacob ha il labbro spaccato.
Si allontanano e mi guardano stupiti, hanno il fiatone, mi sembra di trovarmi in una puntata di *Teen Wolf.
"MA DICO IO SIETE IMPAZZITI?"
"ALICE TU MI HAI TRADITO!"
"CLAUDIO MI HA BACIATO LUI, NON HO AVUTO IL TEMPO DI REAGIRE!"
"NON CI CREDO! PERCHÈ DEVI FARE SEMPRE COSÌ LA STRONZA?"
"RICOMINCIAMO CON QUESTA COSA CHE SONO UNA STRONZA?"
"SI, perchè lo sei!" Mi dice quasi ringhiando.
Mi avvicino a lui e guardandolo in faccia gli do uno schiaffo, che gli fa rigirare il viso.
Mi guarda con gli occhi colmi di ira, ma io imperterrita "Claudio Vaffanculo."
Mi sorride ironicamente.
"Puoi tornartene anche a Roma, io ci devo tornare ora perchè Nonna Amalia si è sentita male e sta all'ospedale."
Claudio sbianca." M-m-mi dispiace."
"Anche a me."
"Alice vuoi che venga con te?" Mi chiede Jacob toccandomi un braccio.
"No. Grazie." Lo guardo infuriata, la causa di tutto questo è lui.
Vado velocemente in camera mia, preparo la valigia piangendo e poi esco senza parlare. Claudio mi segue velocemente verso l'uscita.
"Perchè tra noi deve sempre finire così? Perchè dobbiamo sempre litigare?"
"Sai perchè? Tu non ascolti, parti sempre dal presupposto che tu sia la vittima e che tutto il mondo ce l'abbia con te."
"Alic...."
"Alice, Alice, Alice. Cosa devi dirmi? Che sono una stronza? Di nuovo? Vai, tanto me lo hai detto tante volte."
"Adesso sei tu che fai la vittima." Lo guardo male e me ne vado. Cammino verso la stazione, ma ad un tratto arriva una bufera di neve. Non vedo più nulla.
"Alice sali in macchina." È Claudio. Ci penso qualche minuto, ma poi salgo nell'auto.
"Grazie." Dico guardandomi le scarpe coperte dalla neve. Strano che non mi abbia rimproverato. Non riesco a guardarlo in viso.
"Ehi." Mi guarda e mi alza il mento con un dito. Mi fissa la bocca, si morde il labbro inferiore e poi arriva il momento più atteso di questa serata.
Siamo fermi in mezzo alla strada, i clacson iniziano a suonare e torniamo alla normalità e ci dirigiamo verso la stazione.
Spero che nonna Amalia si riprenda il prima possibile. Come farei senza di lei? Come faremo?

L'Allieva 3 (secondo me) IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora