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Mi svegliai tra le braccia di Torrance.
Avevamo fatto l'amore quella notte, dopo tanto.
È stato bello, mi ero dimenticata completamente di com'era stare con lui, mi ero dimenticata di com'era essere fidanzata con lui.

Guardai il mio anello che brillava ai primi raggi di luce.
Era davvero stupendo. Unico.
"Lo stai ammirando da tanto.. O ti piace molto oppure il contrario"
"Buongiorno amore!" gli diedi un leggero bacio e poi lo accarezzai.
"... Non mi piace. Lo adoro.. È davvero bellissimo"
"Sono contento ti piaccia"

Arrivai in ufficio con circa mezz'ora di ritardo, peggio del solito.
Ma a mia discolpa ho avuto da fare con il mio futuro marito.. Mi ha tenuta occupata tra le lenzuola. Non c'è niente di meglio del sesso mattutino che ti fa partire con il piede giusto e piena di energie.

Sto cercando di essere il più coinvolta possibile con Torrance e non pensare a Will e devo dire che ci sto riuscendo.
Devo tenermi occupata, sempre.

Tutto sta in me, se io dimentico Will, se dimentico tutto ciò che sento, quello che ho passato con lui, sono sicura che la mia vita andrà meglio e andrà meglio anche con Torrance, sento già che stiamo recuperando.
Si, sono fiduciosa ma perché non dovrei esserlo?

Ho paura certo, di perdere tutta questa fiducia non appena lo rivedrò perché sicuramente succederà ma sono forte.
C'è la farò.

"Buongiorno" Rebekah mi accolse porgendomi una tazza fumante di caffè.
"Buongiorno Rebekah. Scusami il ritardo.. E grazie per il caffè. Ne ho davvero bisogno" 
Lo presi e andai dritta nel mio ufficio.
Devo lavorare. Tanto anche.
"Non passarmi nessuna chiamata. Ho parecchie cose da fare e vorrei finirle entro oggi"
"Nessun problema."

Mi chiusi dentro il mio ufficio, mi misi comoda e iniziai ad analizzare alcuni casi e proposte.

Non appena dieci minuti dopo aver ordinato a Rebekah di non passarmi nessuna chiamata mi squillò il telefono.
Sbuffai.

Come parlare al muro.

"Rebekah..." la voce mi interruppe prima che continuassi.
"Sono io.. Will" mi si gelò il sangue.
Il cuore iniziò a battermi all'impazzata, la gola divenne secca e si serrò.

Mio dio... Mio dio... JANE TI PREGO!

"Will.." riuscì solo a dire.
"Ti prego non riattaccare. Voglio solo parlare"

Deglutii a fatica.
"Ti prego lasciami in pace."
"Non posso e non voglio. Io ho bisogno di parlarti. Di vederti. Ti prego"
"Non è una buona idea Will. Non voglio vederti mai più."
"Non lo stai dicendo sul serio. Non è quello che vuoi. Io lo so"
"Come fai a sapere ciò che voglio? Tu non sai niente di me, non mi conosci"
"Ti conosco più di quanto tu creda Jane...e so che adesso tu non vuoi che sparisca dalla tua vita. Lo capisco da come stai respirando. Sei agitata. E scommetto che ti stai mordendo insistentemente il labbro."

Cazzo.
Ma chi è quest'uomo?

"Io... No Will. Ti sbagli. Ti sbagli su tutto.
Mi dispiace di averti fatto credere chissà cosa.. È stato un errore. Tutto quando lo è stato."
"Non dirlo. Non è stato un'errore Jane."

Gli occhi mi si riempirono di lacrime.

Non puoi cedere. Non ora.

"Will.. Ti prego"

Trattenni con tutte le forze le lacrime e ci riuscì.
"Meglio se chiudiamo qui la discussione. Addio Will"

Riattacai senza nemmeno aspettare una sua risposta. Non era necessario e non avrei retto sentire ancora la sua voce.
Faceva più male di quanto avessi previsto.

Mi alzai dalla sedia e feci qualche passo per riprendermi. Dovevo prendere un po' d'aria. Stavo soffocando li dentro.

"Rebekah!" Chiamai

Lei entrò immediatamente nella stanza.
"Si?"
"Potresti accompagnarmi a fare due passi. Non mi sento molto bene"
"Certamente... Posso fare qualcos'altro? Volete un the caldo?"
"No, ho solo bisogno di aria fresca. Ti ringrazio comunque..."

All'improvviso il telefono squillò di nuovo.
Lo guardai un po' con timore.

"Non risponde?" mi guardò confusa Rebekah.

Mi credere una matta. Una pazza sclerotica.

"Ecco... Si. Giusto. Il telefono. Devo rispondere"

Mi portai lentamente la cornetta all'orecchio.
"Pronto?..."
"Jane. Sto arrivando. Aspettami esattamente dove sei."
"Cos..?"
Cosa? Cazzo... No. No. No.
Lui sta venendo qui. No.
Non può essere.
Questo è un incubo.

Rimasi immobile con il telefono all'orecchio senza emettere suono.
"Tutto bene?" mi chiese sempre più preoccupata Rebekah.
"Ecco.. Io... Ho bisogno di andarmene. Subito"
"Certo. Come vuole."

Respirai a fondo, cercando diantenere il controllo.
"Ti prego. Se arriva qualcuno, non dire per niente al mondo dove sono. Ci siamo capite."
"Ha la mia parola...ma se posso chiedere, c'è qualcosa che non va? Ha dei problemi?"
"Va tutto bene. Ho solo fatto un piccolo errore.. E ora ne sto pagando le conseguenze"
"Spero non sia nulla di grave."

Presi tutta la mia roba e mi affrettai ad uscire. Dovevo essere rapida.

"A domani Rebekah"
"A domani Signorina Moore."

Quando aprì la porta del mio ufficio rimasi inchiodata davanti alla figura davanti a me. Era Lui. Era qui.
Alzai lentamente lo sguardo e incrociai i suoi bellissimi occhi che stavano lì fermi a fissarmi.

Tutto okay Jane.

"Ciao Jane."

Un brivido mi percorse tutta e mi scosse l'anima.

"Will"

TEMPTRESS || La mia tentazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora