24/12/18
Nella maggior parte delle case c'era un'atmosfera festosa ma anche una grande frenesia per organizzare il cenone e finire di impacchettare gli ultimi regali.
Federico amava il Natale, anche se negli ultimi anni oltre alla gioia provava un velo di nostalgia per la mancanza di suo padre e di sua nonna. Quel giorno aveva promesso a Morena di aiutarla con gli ultimi preparativi ma prima di uscire entrò velocemente sui suoi social per dare un'occhiata; odiava esserne così dipendente, ma quella mattina si ringraziò per aver controllato subito. Aveva scoperto che Benjamin aveva perso l'ennesimo cellulare, ecco spiegato il motivo per cui non gli aveva più scritto dal giorno prima.
In quell'esatto momento gli arrivò un messaggio su Facebook ed era proprio il moro.
"Rico ho perso il telefono. Arrivo a Bologna alle 16, ci vediamo lì 😘❤"
"Sei un danno Penc. Aspettami al solito posto".
E sorrise, perché era felice di riabbracciarlo.Ore 16.
Una voce metallica annunciò ai passeggeri l'arrivo all'aeroporto di Bologna.
Benjamin si svegliò di soprassalto, era stanco morto e il jet lag avrebbe solo peggiorato la situazione. Con le gambe pesanti si avviò verso il nastro trasportatore, sperando di ritrovare i suoi bagagli.
Appena li vide tirò un sospiro di sollievo e corse fuori, alla ricerca del biondo. Quando i loro occhi si incrociarono, sparì tutto ciò che c'era intorno. Non c'erano più gli altri passeggeri, il caos della sala d'attesa, i clacson dei taxi, le voci che annunciavano le partenze e gli arrivi.
C'erano solo due ragazzi felici di essere di nuovo insieme. Benjamin sprofondò tra le braccia di Federico e appoggiò la testa nell'incavo del suo collo, respirando il suo profumo. Federico gli accarezzava i capelli e lo stringeva forte, come se avesse paura che scappasse di nuovo. Si lasciò sfuggire un "non andartene mai più in quel modo, mi hai fatto preoccupare tantissimo", perché era vero.
Non avrebbe sopportato un'altra fuga così improvvisa.
Per tutta risposta, Benjamin lo baciò fregandosene delle altre persone. Non pensò ai possibili sguardi indiscreti, alle fan o ai paparazzi perchè voleva solamente fare sue le labbra di Federico. Quest'ultimo era in imbarazzo e anche se voleva continuare a baciare il suo ragazzo, mise fine all'incontro tra le loro labbra.
"Dai amore, mia madre ci sta aspettando. Ma quanta roba ti eri portato? Sei peggio di una ragazza", scherzò.
"Che cosa hai detto? Qui sei tu la ragazza", e gli fece la linguaccia.
"Te la stacco quella lingua se lo dici un'altra volta", disse fingendo un broncio.
"E poi come faccio a baciarti?", lo provocò il moro, sapendo che non avrebbe più replicato dopo quella frase.
"Mi arrendo", disse il biondo alzando le mani e dirigendosi verso l'auto.Come sempre, in un attimo le loro mani finirono intrecciate sul cambio mentre Federico guidava. Con la mano libera, Ben alzò il volume della radio al massimo e iniziò a cantare per infastidire il biondo.
E invece il biondo era così felice di averlo di nuovo accanto che avrebbe sopportato per ore quella voce e quella musica altissima senza lamentarsi, perché tutto era tornato al posto giusto e perché in quei giorni gli era mancato il casino che solo Ben riusciva a fare.
"A che pensi?", disse il moro interrompendo il flusso di pensieri del ragazzo seduto accanto a lui.
"Penso che sei uno scassapalle, ma che quando non ci sei mi manca persino questo di te".
"Stai diventando un pezzo di mucca sdolcinato, devo andarmene più spesso eh?"
"Fanculo Penc", disse mettendo il broncio.
Benjamin amava quando Federico faceva il finto arrabbiato, era adorabile ma anche sexy.
"Io sto cercando di controllarmi, ma tu stai rendendo la cosa molto difficile. Potrei non rispondere delle mie azioni, Rossi".
"E chi ti ha detto che questo mi dispiace?", lo provocò. Benjamin non era il solo ad avere problemi di autocontrollo.
"Voglio fare l'amore con te, andiamo a casa mia", disse il moro andando dritto al punto, senza giri di parole.
Voleva che Federico fosse suo, voleva essere di Federico... senza se e senza ma.
E un'ora più tardi, in quella casa dove Ben non entrava da mesi, quei due si amarono senza riserve. Si donarono l'uno all'altro, con tutto l'amore del mondo, riempiendo la stanza di gemiti e respiri affannati.
"Sei bello da vivere", sussurrò Federico mentre spostava una ciocca di capelli dalla fronte di Benjamin, appoggiato sul suo petto.
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Vuoi essere il mio niente? | FENJI
FanfictionFanfiction Fenji (Benji&Fede). Questa storia è ambientata nel presente e si basa sui fatti reali (post sui social, spostamenti ecc) rielaborati per adattarli ai Fenji e per descrivere i punti di vista di entrambi. Enjoy! 🌈💕