Capitolo 18

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10/01/19

Parte 2
Automobili di ogni colore e modello sfrecciavano tra le corsie dell'autostrada Firenze-Milano, con il sole che filtrava prepotente attraverso i parabrezza e le nuvole che facevano capolino nel cielo azzurro.
In una di quelle auto in viaggio, Benjamin e Federico parlavano della serata che avrebbero affrontato qualche ora più tardi mentre aspettavano di raggiungere il primo autogrill disponibile per fare una sosta. Stanchi e affamati, avevano bisogno di un caffè e di qualcosa da mettere sotto ai denti.
"Fede! Guarda che carino questo cosoooo", strillò Benjamin dirigendosi verso lo scaffale dei giocattoli, attirando l'attenzione di qualche cliente che lo guardava come se avesse due teste. Federico si aspettava una scena simile, ormai lo conosceva bene e ogni volta cercava di trascinarlo via ma rimaneva a sorridere come un ebete guardando il moro entusiasta come un bambino al luna park. In quel momento stava stringendo tra le mani un giocattolo pieno d'acqua, strizzandolo forse troppo contro il suo petto. Mesi prima era inspiegabilmente riuscito a farne esplodere uno durante una serata troppo alcolica condivisa con tutta la band.
"Effettivamente è carino, me lo regali?", lo prese in giro senza ricevere risposta da un Benjamin che non sembrava voler smettere di torturare quella palla arancione. "Penc tu ora finisci su Instagram, sappilo. Questa scena deve essere condivisa con il mondo intero", lo minacciò tirando fuori il suo telefono e iniziando a registrare. L'altro non si era ribellato, forse troppo concentrato su ciò che stava facendo.
"Dai, ora però andiamo a mangiare altrimenti svengo", continuò il biondo sapendo che sarebbe crollato di fronte alla proposta di cibo. E infatti il moro mise a posto il giocattolo e si fiondò al bancone, ordinando panini e coca cola per entrambi.
Quella sosta li aveva rigenerati e il loro buonumore era sempre più evidente, ma al momento di rimettersi in viaggio Federico si accorse che la testa di Ben era volata altrove.
"Bibi, tutto ok?", chiese mentre tornavano nel parcheggio.
Il moro voleva evitare l'argomento ma sapeva che i suoi occhi erano un libro aperto per il biondo, non poteva fingere che tutto andasse bene.
"No, Rico. Sono un po' preoccupato per stasera, non so come comportarmi", ammise senza guardarlo in faccia per evitare i suoi occhi glaciali che sapevano raggiungerlo fin dentro le ossa.
"Guardami Ben", rispose con tono fermo afferrando la sua mano. "Devi essere semplicemente te stesso, ok? Andrà tutto bene", lo incoraggiò senza smettere di fissare i suoi occhi chiari.
Avrebbe voluto rassicurarlo con un bacio ma non poteva rischiare e dovette appellarsi a tutto il suo autocontrollo per non cedere di fronte a quelle labbra schiuse e dannatamente belle.
Benjamin annuì, dopotutto il biondo gli aveva dato un consiglio semplice ma efficace e lui lo avrebbe seguito.

Flashback: 8 Gennaio
"Ciao Penc! Non prendere impegni per Giovedì, Paola ti ha invitato al suo compleanno in un locale a Milano".
Così era iniziata la giornata di Benjamin: una chiamata da Federico alle 10 del mattino di un Martedì come tanti altri e un invito che non voleva ricevere. Più tardi scoprì che erano stati invitati anche i ragazzi della band con le loro fidanzate, Lorenzo con la sua e infine Zambo.
Il moro non era del tutto stupito, sapeva che Paola era decisa a diventare amica di tutte le persone che Federico frequentava ma non sopportava di essere stato incastrato.
"Ci sarò", rispose riagganciando senza dare al biondo il tempo per replicare. Non era arrabbiato ma neanche tranquillo, semplicemente sapeva di non avere scelta: doveva andare a quel compleanno e sembrare entusiasta in mezzo a persone che neanche conosceva, con il ragazzo che amava a pochi centimetri da lui mentre festeggiava la sua pseudo-fidanzata. Come se quella chiamata non fosse già abbastanza, quel giorno Benjamin dovette sopportare migliaia di storie e post condivisi dalla coppietta felice.
"Quanto sei bravo a fingere, Federico", urlò lanciando il suo telefono nuovo di zecca sul divano in pelle del suo salotto dopo aver visto il suo ultimo post su Instagram. Si passò le mani tra i capelli, cercando di calmarsi e far svanire quell'improvviso attacco di gelosia. Sapeva di avere un solo modo per farlo: pensare ad un momento felice insieme a lui. Ricordò il suo ultimo compleanno e l'insolito regalo che Federico gli aveva fatto: una canzone. Nei suoi 25 anni di vita aveva ricevuto un'infinità di regali e alcuni lo avevano lasciato senza parole ma nessuno poteva competere con quello del biondo.
"Una fottuta canzone, scritta solo per me in una notte d'estate", pensò.
Quel pensiero bastò a cancellare ogni traccia di nervosismo, fastidio e gelosia. Una cena in una cripta, una torta e una frase scritta in un minuto sotto un post a caso erano il nulla se paragonati a una canzone scritta con il cuore. Quelle parole valevano più di qualsiasi regalo materiale.
Risollevato, Benjamin prese il suo skate e uscì a prendere aria. Non sapeva come avrebbe affrontato quella serata, ma sapeva che insieme a Federico non avrebbe avuto nulla da temere.
Fine flashback

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