(La canzone those nights degli Skillet mi ha dato l'ispirazione per scrivere alcune parti di questo capitolo, se vi va di ascoltarla vi ho messo il video in alto)
30/12/18
ModenaIl suono insistente e fastidioso della sveglia aveva interrotto la tranquillità di Benjamin e Federico che stavano dormendo stretti l'uno vicino all'altro. Gli amici avevano lasciato la casa del moro alle tre del mattino ed erano troppo ubriachi per chiedersi il motivo per cui Federico non fosse uscito insieme a loro e fosse rimasto a dormire lì.
"Fè svegliati, abbiamo un aereo da prendere", sussurrò Ben con la voce impastata di sonno. Aveva dormito a malapena quattro ore e si sentiva totalmente scombussolato. L'altro non parlò, così provò a scuoterlo dalla spalla ma non ottenne alcuna risposta.
Iniziò a lasciargli baci lungo la mascella, risalendo verso il naso per poi dedicarsi alle labbra. "Mmmm... sono sveglio, ma se vuoi continuare a baciarmi non mi offendo".
"Furbetto, lo sai che lo farei ma non possiamo. Dai, muoviti, l'autista passa a prenderci tra poco più di mezz'ora e qui è tutto un casino", rispose facendo appello a tutte le sue forze per alzarsi dal letto e andare a fare il caffè.
"Stasera non mi scappi, lo sai vero?", disse il biondo cercando di assumere un tono minaccioso.
"E chi ti ha detto che voglio scappare?", rispose ridacchiando e sorrise al pensiero di tutto ciò che li aspettava nei giorni seguenti. Avevano preso l'abitudine di chiedere due diverse stanze in hotel ma inspiegabilmente finivano sempre a dormire nello stesso letto. La notte, per loro, era il momento migliore per amarsi.
"Federico, muoviti. Gli altri sono già partiti per Malpensa, lo sai che ho l'ansia quando abbiamo un aereo da prendere", lo esortò Benjamin che stava facendo avanti e indietro per la stanza senza riuscire a fermarsi. Era un fascio di nervi.
"Benjamin, cerca di calmarti. Siamo in perfetto orario, ci metto cinque minuti", rispose avviandosi in bagno. Il moro roteò gli occhi perché sapeva che quei cinque minuti sarebbero diventati molti di più ma dovette ricredersi quando, dieci minuti più tardi, il biondo era pronto per uscire. E in quel preciso istante, l'autista li avvisò di essere sotto casa ad aspettarli.
"Hai visto Penc? Siamo in perfetto orario. Sei tranquillo adesso?", disse con tono calmo. L'altro annuì e prendendo le valigie uscirono di casa, ma non prima di scambiarsi un leggero bacio sulle labbra. Avrebbero vissuto due giornate intense, ma erano carichi e pronti a esibirsi ancora una volta.Bari
Il viaggio era andato bene, entrambi avevano dormito per recuperare energie e prepararsi ad affrontare una giornata di incontri con i colleghi e prove per il concerto. Appena atterrati si sentirono come a casa, c'erano fan ad attenderli e per loro era sempre bello vedere tutte quelle persone sorridenti e pronte ad abbracciarli.
Con loro c'era anche Filippo, carico come una molla e pronto a fare casino. Insieme, loro tre, si divertivano come pazzi e ritrovarsi era sempre piacevole. Lorenzo invece aveva la sua inseparabile macchina fotografica al collo e aveva già iniziato a scattare qualche foto, pronto per immortalare ogni cosa gli fosse passata sotto gli occhi.
L'hotel in cui alloggiavano era sfarzoso e pieno di dettagli che attiravano l'attenzione, divanetti in velluto erano praticamente ovunque e c'erano grandi lampadari di cristallo ad illuminare la hall e i corridoi. Un ragazzino stava suonando il piano e un gruppo di ospiti si era fermato ad ascoltarlo, era davvero bravo e Federico decise di fargli anche un video da pubblicare su Instagram.
Tutti i cantanti erano in attesa di ricevere la chiave della loro camera, felici di essersi finalmente rivisti dopo tanto tempo. Annalisa chiacchierava con Benjamin, mentre Federico ascoltava Elettra che faceva battute divertenti. Poco dopo, loro quattro vennero intervistati da un giornalista e qualcuno aveva immortalato il momento con uno scatto diffuso immediatamente sui social. In poco tempo la hall, stracolma di persone famose e non, era diventata piena di voci e risate, c'era un atmosfera allegra.
Benjamin si era lasciato contagiare da quell'allegria e quando li chiamarono per fare le prove era davvero su di giri, pronto a portare tutta la sua energia sul palco.
Non era passato molto tempo dal loro ultimo concerto ma entrambi sentivano già la mancanza di quell'adrenalina che li accompagnava nelle ore precedenti all'inizio dello spettacolo. Federico sembrava avere una voce diversa quella sera, più profonda e decisa, voleva chiudere in bellezza un anno pieno di soddisfazioni.
"Abbiamo spaccato cazzo!", strillò alla fine delle prove, andando ad abbracciare Ben e Lorenzo. Quest'ultimo, che aveva già scattato una serie di foto, rispose: "Sono orgoglioso di voi, fratelli", sinceramente felice per loro.
Decisero di andare a prendersi una birra ma mezz'ora più tardi erano tornati in stanza perché esausti. Lorenzo editava le foto appena scattate, Federico ingannava il tempo curiosando sui vari social e Benjamin approfittava dell'enorme vasca da bagno dell'hotel per rilassarsi.
"Sei annegato per caso?", gli urlò Federico attraverso la porta quando si accorse che era chiuso nel bagno da un'ora.
"Cinque minuti e arrivo", rispose senza essere certo di poter rispettare ciò che aveva appena detto. Sarebbe rimasto lì dentro per tutta la sera se avesse potuto.
"Ok! Lorenzo è andato a dormire, io sto andando in giardino con Filippo e Giulia, raggiungici quando hai fatto. Non fare l'asociale", replicò il biondo.
E invece Benjamin rimase lì, in quella vasca, per altri venti minuti, poi si vestì e tornò nella sua stanza a scrivere. Non era giù di morale ma non aveva voglia di stare in mezzo alla gente. Avvertiva la necessità di stare da solo a riflettere su tutti i cambiamenti vissuti nei 365 giorni che stavano per concludersi. Quella di fare un bilancio alla fine dell'anno era una sua abitudine, gli piaceva mettere nero su bianco ciò che gli era successo, per avere tutto davanti agli occhi e poterlo rileggere.
"Amore" scrisse senza alcun dubbio. Quella parola racchiudeva gran parte del suo anno. L'amore per la musica più forte che mai. L'amore della sua famiglia, dei suoi amici e dei fans. La paura dell'amore dopo la fine della sua relazione con Demetra e tutto il dolore che ancora si portava addosso come una seconda pelle. E infine, amore come rinascita, amore come Federico.
"Musica" era la seconda parola, quella che scriveva da anni nel suo bilancio, perché ormai faceva parte della sua quotidianità. Quell'anno la musica li aveva portati ancora più in alto, dimostrando loro di essere forti e coraggiosi, di essere bravi. La musica aveva regalato ai due soddisfazioni immense, ma non era quello il motivo principale per cui Benjamin scrisse quella parola sul foglio; la scrisse perché scrivere musica lo aveva aiutato ad aprirsi di più, a trasformare il dolore in qualcosa di bello. Nel corso dell'anno aveva passato momenti no, ma la musica era rimasta la sua certezza.
"Determinazione". Stava pensando a quanto fosse stato determinato per raggiungere i suoi obiettivi quando qualcuno lo interruppe, bussando alla porta. Nascose il foglio nella valigia e andò ad aprire, pronto a ritrovarsi occhi negli occhi con il biondo.
"Bibi... stai bene? Perché non sei sceso?", gli chiese preoccupato.
"Si, sto bene ma avevo voglia di stare da solo. Dove sono gli altri?", rispose. Non voleva che Federico rinunciasse a loro per stare con lui.
"Qualcuno è ancora in giardino, ma Giulia e Filippo sono nella loro stanza. È quasi mezzanotte, non te ne eri accorto?".
Il moro aveva perso la cognizione del tempo, come spesso capitava quando si lasciava trasportare dal flusso dei suoi pensieri. "No, effettivamente non ho guardato l'orologio", fece una pausa e si passò la lingua sulle labbra. "Dormi con me stanotte?", propose, sicuro della risposta affermativa che arrivò subito dopo.
Benjamin chiuse la porta e senza neanche accorgersene si ritrovò schiacciato tra il muro e il corpo di Federico, che lo baciava e gli accarezzava il viso. Le sue mani scivolarono sotto la maglietta del biondo e la sua pelle coperta di brividi gli fece perdere la testa. Lo spinse lentamente verso il letto senza sganciare le loro labbra, si mise a cavalcioni sopra di lui e iniziò a torturare il suo labbro inferiore.
"Ben, ti prego, mi stai facendo impazzire", riuscì a dire in un sussurro.
"Questo era il mio obiettivo", rispose mentre con le labbra scendeva lungo il collo. Si fermò sulla clavicola e lasciò un piccolo succhiotto, mentre Federico spingeva il bacino contro il suo e continuava a rilasciare gemiti.
"Ti voglio Benjamin, ti voglio adesso". Il moro era intenzionato a continuare quella lenta tortura ancora per un po' ma vedere il biondo così impaziente gli aveva fatto perdere la testa e ascoltò la sua richiesta senza farsela ripetere due volte.
Fecero l'amore così, impazienti di donarsi l'uno all'altro nell'ennesima stanza di hotel testimone della loro follia e di quell'amore che viveva lontano dalla luce del giorno."Ti amo", disse Benjamin rompendo il silenzio. Erano ancora avvinghiati, con le gambe intrecciate e i sorrisi sulle labbra. L'orologio segnava le due di notte, ma nessuno dei due voleva dormire.
"Anche io ti amo, Bibi. E amo questa notte, come amo tutte quelle che abbiamo passato insieme", sussurrò continuando ad accarezzargli la schiena nuda.
"La notte è magica, l'ho sempre pensato. Ti ricordi quando qualche anno fa sei venuto da me alle tre del mattino perché non riuscivi a dormire?", chiese mentre i ricordi iniziavano a scorrere davanti ai suoi occhi.
"Si, tu eri incazzato e assonnato, ma poi mi hai stretto forte e mi hai detto che sarebbe andato tutto bene. E io ti ho creduto, perché sapevo che con te accanto avrei potuto affrontare qualsiasi cosa. Non sapevo nemmeno io cosa avessi, ero solo giù di morale e tu hai iniziato a fare facce strane per farmi ridere".
"Amo vederti ridere e farei qualunque cosa per vederti sempre così. Mi ricordo che quella notte abbiamo riso tantissimo e siamo rimasti a parlare fino all'alba, con la luce della TV che illuminava la stanza. Abbiamo parlato di tutto e di niente, ma stavamo bene. Siamo sempre stati bene, io e te. E ti ricordi quando ti ho chiamato a mezzanotte per chiederti di portarmi a fare un giro in macchina? Dieci minuti dopo eri sotto casa con la tua Audi e una confezione di biscotti al cioccolato, abbiamo girato tutta Modena e mi hai ascoltato mentre ti raccontavo dei miei problemi. Non volevo tornare a casa mia e tu mi hai detto che avrei potuto dormire da te, anche se non avevi un letto in più", si interruppe e sorrise.
"È strano a ripensarci ora, non trovi? Voglio dire, da otto anni tu sei la mia certezza. Sei sempre stato il mio punto fermo, la persona che riusciva a farmi sorridere quando volevo solo piangere. Sapevo che tu avresti trovato la soluzione a tutto, perché hai sempre capito al volo di cosa io avessi bisogno. Ma soprattutto hai sempre capito che, per stare bene, avevo bisogno di te. Ci sei sempre stato, anche quando eri dall'altra parte del mondo. Quest'anno è cambiato tutto ma se ci pensi non è cambiato niente. Siamo sempre noi, siamo sempre due persone con un legame che va oltre ogni cosa. Quello che sto cercando di dire, è che forse il mio cuore ha sempre saputo che tu sei la mia persona".
"Forse avevamo solo paura di ammetterlo o eravamo troppo ciechi per renderci conto che l'amicizia si era trasformata in qualcosa di più. Hai ragione, non è cambiato niente perché noi siamo sempre gli stessi, solo con qualche consapevolezza in più. Adesso so che ti amo e che tu ami me, so che c'è un motivo preciso per cui non riesco a stare senza di te. Adesso so dare un nome a tutto ciò che provo quando sei accanto a me, so che è amore. È quel sentimento che ho sempre inseguito e sfuggito allo stesso tempo, quel sentimento che ho cercato di nascondere a me stesso e anche a te. Ora non mi fa più paura, perché voglio viverlo appieno ed essere felice. E come sempre, per essere felice mi basti tu".
"Ti amo così tanto Benjamin", commentò in un sussurro.
La notte stellata faceva da sfondo a tutte quelle parole cariche di sentimenti.
Parole che entrambi avrebbero custodito gelosamente, come il ricordo di tutte quelle notti trascorse insieme. Lontani dal mondo.Those nights belong to us.
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Ciao ✨
Come sapete, questa è una storia basata sui social quindi la maggior parte delle cose che scrivo sono accadute realmente. Per scrivere questo capitolo mi sono basata sulle storie che aveva pubblicato Federico, ma anche su quelle pubblicate da Lorenzo (il loro fotografo), Filippo (Irama), Annalisa Scarrone ed Elettra Lamborghini. È per questo che ho citato anche loro, ogni tanto i nostri boys diventano latitanti sui social quindi ringrazio sempre coloro che li taggano o li nominano nelle loro storie.
Grazie ancora per le letture e le stelline, spero che questa storia un po' diversa vi piaccia.
A presto 🌷
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Vuoi essere il mio niente? | FENJI
FanfictionFanfiction Fenji (Benji&Fede). Questa storia è ambientata nel presente e si basa sui fatti reali (post sui social, spostamenti ecc) rielaborati per adattarli ai Fenji e per descrivere i punti di vista di entrambi. Enjoy! 🌈💕