Capitolo 16

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09/01/19

La musica proveniente dalla radio riempiva l'abitacolo dell'Audi bianca di Federico mentre il paesaggio scorreva veloce fuori dai finestrini chiusi. Il biondo fissava dritto davanti a sé, guidando per tornare a Milano con una silenziosa e quasi addormentata Paola sul sedile del passeggero. Da quando erano partiti, circa un'ora prima, non avevano scambiato neanche una parola e al biondo non dispiaceva perché preferiva concentrarsi su ciò che sarebbe successo il giorno successivo. Avrebbe finalmente riabbracciato Benjamin, che gli era mancato tantissimo nonostante non potesse negare di aver passato una bella settimana sulla neve a divertirsi e a rilassarsi.
In quel momento, mentre l'ennesima canzone veniva annunciata dallo speaker radiofonico, Federico decise che avrebbe proposto a Benjamin di fare una vacanza insieme come ai vecchi tempi, magari prima dell'inizio del tour e magari a Tokyo, una delle città che il moro sognava di visitare. Sorrise al solo pensiero, immaginando un Benjamin entusiasta che camminava con il naso all'insù ammirando ogni singolo dettaglio con aria sognante e fotografando qualsiasi cosa. E poi immaginava le loro dita intrecciate e i baci in mezzo alla strada, perché lì non avrebbero dovuto nascondersi... a Tokyo non sarebbero stati Benji e Fede, ma solo due ragazzi che si amavano e stavano facendo un viaggio insieme.
La voce di Coez che cantava l'ultima frase di le luci della città interruppe per un attimo i suoi pensieri, riportandolo alla realtà.
"Mi chiedevo se...vanno via tutti resti con me?"
Ascoltando quelle parole pensò subito a Benjamin e realizzò di non aver bisogno di fargli quella domanda perché sapeva già la risposta: lui sarebbe rimasto sempre al suo fianco, nonostante tutto e tutti. Quella certezza gli scaldò il cuore. Fissò la sua mano ferma sul cambio e sentì la mancanza delle dita di Ben incastrate tra le sue, era una loro abitudine e aspettava l'indomani per tornare a condividerla con il moro.

Poche ore più tardi Federico e Paola arrivarono a Milano, accolti da luminarie natalizie che non erano ancora state tolte dalle strade e da una nebbia pungente. In quel momento, a Modena, Benjamin si stava rilassando sotto il tocco esperto delle mani del suo osteopata che stava cercando di rimetterlo a nuovo in vista dei prossimi impegni. Quando uscì dallo studio si sentì indolenzito ma anche rinato e pronto per l'appuntamento con Zambo.
Ancora una volta il suo amico era riuscito ad incastrarlo per una cena, era davvero impossibile rifiutare un suo invito perché insisteva fino ad ottenere una risposta affermativa. Ben non passò neanche a casa per cambiarsi, andò a piedi al ristorante e rimase ad aspettare fuori, sperando di non congelarsi. Con le mani ghiacciate afferrò il suo iPhone dalla tasca del giubbotto e compose il numero del biondo, che al terzo squillo rispose con una voce più squillante del solito.
"Ciao Bibi! Dove sei?", chiese subito. "Sono arrivato a Milano e il viaggio è andato bene", aggiunse per tranquillizzarlo.
"Sto aspettando Zambo davanti al Maxelâ, mi farà diventare un pinguino", rispose trattenendo una risata.
"Sempre a magnà, siete due maiali altroché pinguini. Domani a Firenze ci arrivi rotolando!", lo prese in giro iniziando ad immaginarsi la sua faccia. Adorava sfotterlo e vedere le sue espressioni buffe.
"Smettila di fare l'antipatico", disse con tono duro per fingere di essere offeso. Sapeva che Federico, se fosse stato lì, gli avrebbe baciato quel finto broncio. Gli mancava, tantissimo. "Mi manchi", aggiunse subito dopo.
"Anche tu Bibi, anche tu mi manchi". Si sentivano due patetici ragazzini innamorati, ma non potevano fare nulla per evitarlo.
"Rico sta arrivando Zambo, ha parcheggiato la macchina proprio adesso. Ci vediamo domani", lo salutò ricevendo un "A domani amore" come risposta.
Non poté fare altro che incurvare le labbra in un sorriso spontaneo prima di salutare l'amico che lo aveva raggiunto. Entrarono al ristorante beandosi del calore di quel posto e andarono a sedersi al loro tavolo, affamati come se non mangiassero da due giorni. Per loro fortuna non c'era tanta gente e riuscirono ad ordinare subito, ma poco dopo vennero interrotti da una donna sulla quarantina che si era avvicinata timidamente.
"Buonasera ragazzi, scusate se vi interrompo ma ho una curiosità. Lei è Benjamin Mascolo?", chiese imbarazzata guardando nella direzione del moro che rispose con un cenno della testa. "Ecco io... sono felice di averla nel mio ristorante, abbiamo aperto di recente e non mi aspettavo di vedere una persona famosa qui. Forse pensa che io sia inopportuna ma...", stava pensando a come continuare quando Benjamin la tranquillizzò.
"Buonasera signora, la prego non mi faccia sentire vecchio. Ho solo 25 anni, può darmi del tu", le sorrise. "Il mio amico", disse indicando Zambo, "ha sentito parlare molto bene di questo posto ed eccoci qui. È davvero un bel locale", concluse guardandosi intorno. La donna fece un sorriso e lo ringraziò, dirigendosi poi al bancone. Un attimo dopo tornò indietro con il telefono tra le mani e, visibilmente imbarazzata, chiese: "Posso scattarvi una foto e caricarla sul nostro profilo Instagram?". I due annuirono e si misero in posa, ma poco dopo la donna li salutò perché erano arrivate le loro ordinazioni. Benjamin era abituato ad essere fermato dalle persone, molti lo riconoscevano ovunque e soprattutto quando tornava a Modena. Per Zambo era invece una situazione nuova, abbastanza recente, e nonostante fosse sempre molto espansivo, quella sera si sentì in imbarazzo. La donna li fermò nuovamente prima che andassero via, offrì loro un caffè e fece a Benjamin i complimenti. "Qui a Modena si parla spesso di voi due, del successo che avete fatto solo grazie alla vostra forza di volontà e vi auguro di continuare così. Mi farebbe piacere offrire una cena a te e a Federico, quando tornate insieme in città siete i benvenuti nel mio locale", disse prima di stringergli la mano. Benjamin la ringraziò e promise di farle visita insieme al biondo, che avrebbe sicuramente apprezzato l'invito.
Usciti dal locale, Zambo propose di fare un giro in auto come ai vecchi tempi. Quando erano più piccoli spesso passavano la serata girovagando senza meta tra le strade di Modena con la radio a tutto volume e i finestrini abbassati. Quella sera fecero la stessa cosa, per passare una serata diversa dalle solite finché il moro chiese all'amico di accompagnarlo a casa perché non aveva ancora finito di preparare il trolley per il giorno successivo.
"Ma tu sei sempre un caso perso con le valigie", scherzò prima di accostare accanto al portone. L'altro rise e gli diede ragione: era davvero un caso perso.
Rimase mezz'ora di fronte al suo armadio spalancato per poi ricadere sulle sue solite scelte: delle t-shirt a tinta unita, una felpa, pantaloni della tuta, skinny neri,  un paio di anfibi e vans nere. Quella era la sua idea di valigia perfetta, con vestiti comodi, semplici e decisamente poco colorati. Mentre finiva di riempire il trolley, la vibrazione del suo cellulare lo avvertì dell'arrivo di un messaggio.
Le solite quattro lettere, il solito colpo al cuore. Rico.
"Anche tu sei il mio niente 🌹❤️
Buonanotte baby 😘"
Benjamin sorrise, Federico aveva saputo stupirlo ancora una volta. La sera prima aveva risposto al suo "tu sei il mio niente" con un semplice cuore rosso, senza aggiungere altro. Il moro non si aspettava una risposta diversa, quel simbolo gli bastava. E invece in quel momento Federico si era sbilanciato, dandogli un'altra conferma.
Anche tu sei il mio niente.
Lo rilesse una, due, tre volte come per fissarlo nella sua testa: anche Federico voleva che Benjamin fosse il suo per sempre.
Il moro aveva scritto XX Settembre un anno prima in una delle tante notti insonni e quella frase gli piaceva particolarmente ma non avrebbe mai pensato di dedicarla proprio a Federico né tantomeno che gliela dedicasse lui. Era stato tutto un grande imprevisto, un grande imprevisto felice.

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Ciao ✨
Mi scuso per questo capitolo "di passaggio", all'inizio volevo saltare direttamente al 10/01 ma poi sono uscite le foto di Ben dall'osteopata e a cena con Zambo quindi ho deciso di scrivere qualcosa a riguardo. Mi piace l'idea di costruire una storia basandomi su ciò che fanno davvero nelle loro vite... quindi, piccolo spoiler per voi: preparatevi per il prossimo capitolo perché sarà molto Fenji. Se avete seguito le loro avventure del 10/01 potete immaginare qualcosa 😉
A presto 🌷

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