Capitolo 22

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14/01/19

Da quando erano tornati stabilmente a Modena, Federico e Benjamin avevano passato insieme ogni singolo giorno. Il biondo si era praticamente trasferito dall'altro e nonostante passassero buona parte delle loro giornate agli studios, quando erano liberi condividevano quella casa rimasta vuota per troppo tempo e si sentivano finalmente una vera coppia.
In passato avevano vissuto per qualche mese sotto lo stesso tetto ma lo avevano fatto da amici e ognuno portava avanti la propria vita, senza necessariamente condividere tutto con l'altro. Quella volta era diverso, era passato solo qualche giorno ma entrambi avevano nuove consapevolezze e nessun dubbio sui sentimenti che provavano.
Negli otto anni di amicizia che avevano alle spalle erano riusciti a conoscersi a fondo e ognuno sapeva pregi, difetti, stranezze, vizi e abitudini dell'altro ma viversi ogni giorno era tutta un'altra storia. Quella convivenza era la loro occasione per far evolvere ancora di più il loro rapporto e intendevano godersela al meglio.
La grande casa in cui il moro aveva vissuto da solo per un anno, si era trasformata in un nido d'amore.
Nonostante Benjamin si svegliasse senza coperte ogni mattina, amava aprire gli occhi e vedere la figura del biondo accanto a sé avvolta nel piumone che gli aveva rubato durante la notte. Gli piaceva andare a lavarsi il viso e notare lo spazzolino di Federico vicino al suo, spostarsi in cucina e trovare due tazze nel lavabo, aprire l'armadio e notare i vestiti colorati del biondo che spiccavano tra i suoi tanti capi neri. Amava preparargli il caffè e fargli trovare sul tavolo i suoi biscotti preferiti ma soprattutto amava il modo in cui Federico lo faceva sentire.
Vivere insieme era semplicemente bellissimo.
Il biondo, dal canto suo, si riteneva fortunato per avere la possibilità di condividere ogni momento della sua giornata con quell'uragano del suo ragazzo. Gli piaceva vederlo girare per casa con la sua immancabile tuta, osservarlo mentre preparava il pranzo cercando di non mandare a fuoco la cucina, sentirlo sbuffare mentre cercava inutilmente di domare il suo ciuffo ribelle davanti allo specchio. Entrambi erano felici di potersi addormentare abbracciati ogni notte e svegliarsi la mattina allo stesso modo, pronti per iniziare una nuova giornata con un buongiorno sussurrato a fior di labbra, un bacio ed una tazzina di caffè.
Le loro giornate trascorrevano tra un impegno di lavoro e l'altro ma quel Lunedì, dopo un'intera mattinata trascorsa in studio, avevano deciso di prendersi il pomeriggio libero e incontrarsi nuovamente dopo cena.
I due innamorati avevano pranzato con il loro piatto preferito e Federico si era complimentato con Ben per la bontà di quei tortellini con panna e prosciutto che gli avevano fatto venire l'acquolina in bocca.
L'aria gelida fuori dalla finestra li aveva convinti a passare il pomeriggio a casa e stavano comodamente distesi sul letto a guardare un episodio di Gotham su Netflix. Benjamin era un fan sfegatato di quella serie TV che Federico trovava alquanto strana. Vedere il moro così coinvolto da imprecare contro lo schermo era troppo divertente per opporsi, così il biondo si era ritrovato a guardare la quinta stagione senza aver visto le precedenti. Alla fine dei quarantacinque minuti, che a Federico erano sembrati molti di più, Benjamin si alzò a spegnere il laptop e poco dopo si lanciò sul letto atterrando sul corpo del biondo.
"Penc, così non respiro", disse dimenandosi nel tentativo di farlo spostare. Il moro non si mosse e, non contento, iniziò a fargli il solletico sui fianchi. Quello era il punto debole di Federico e lui adorava stuzzicarlo perché il modo in cui rideva gli scaldava il cuore.
"Ti.. ti prego.. Ben.. dai", cercò di dire tra una risata e l'altra mentre provava a liberarsi dalla sua presa, senza successo. Stavano ridendo come due matti, Federico per il solletico e Benjamin perché si era lasciato contagiare dalla risata dell'altro.
"Se non la smetti ti mando in bianco per una settimana", lo minacciò cercando di assumere un tono serio.
L'altro inarcò un sopracciglio e fece una delle sue solite smorfie.
"Credici Rossi, il tuo amichetto non sarà d'accordo con te", rispose ammiccando. "E se vuoi posso provartelo anche ora", aggiunse strizzando l'occhio e chinandosi per baciarlo. Lentamente gli leccò il labbro inferiore e il biondo schiuse la bocca per lasciargli libero accesso. Il modo in cui le loro lingue si cercavano e si scontravano esigenti gli fece perdere ogni traccia di sanità mentale. Ribaltò le posizioni e si sistemò meglio sul bacino di Benjamin, staccandosi dalle sue labbra per dedicarsi al collo iniziando a succhiare con forza. Quello era il punto debole del moro che infatti inclinò la testa all'indietro sprofondando nel cuscino e si lasciò sfuggire un gemito. Amava i segni che Federico gli lasciava sulla sua pelle bianca, lo facevano sentire suo.
Stava cercando di controllarsi perché dopotutto era solo un succhiotto, ma quando il biondo iniziò a muoversi sopra il suo bacino perse ogni traccia di sanità mentale. Ribaltò nuovamente le posizioni e bloccò i polsi di Federico sopra il cuscino, incatenando i loro sguardi. Il biondo sotto di lui lo guardava con gli occhi ricchi di desiderio e le labbra che sembravano supplicare per un bacio che non tardò ad arrivare.
Benjamin gli morse il labbro inferiore tirandolo verso di sé e poi si spostò lungo il collo, fino ad arrivare alla clavicola. "Toglimi questi cazzo di vestiti", lo pregò il biondo che aveva ancora i polsi bloccati.
"Qualcuno è impaziente", ammiccò. "Ma questo qualcuno dovrà aspettare", disse lasciandolo andare e alzandosi dal letto. Voleva solo provocarlo e vedere fino a che punto sarebbe arrivato. Sapeva che non avrebbe resistito a lungo e infatti fece a malapena due passi prima di essere raggiunto e spinto verso la parete più vicina.
"Tu", disse puntandogli un dito sul petto, esattamente sopra il tatuaggio. "Credi forse che io ti lasci andare da qualche parte?", chiese retorico lasciandogli un morso sulla spalla, ancora coperta dalla maglietta che due secondi più tardi finì sulla sedia accanto alla porta. Le mani fredde di Ben si erano intrufolate sotto la sua camicia che fece la stessa fine della maglietta, raggiunta subito dopo dai loro jeans. "Così va decisamente meglio", disse Federico con voce provocante. "Ma così ancora di più", disse infilando una mano nei boxer di Ben, facendolo sussultare. Non si aspettava quella mossa improvvisa ma gli piaceva. Eccome se gli piaceva.
"Federico", urlò in preda al piacere. "Non ti azzardare a smettere", lo pregò aspettandosi qualche strano scherzo da parte sua. I suoi gemiti diventavano sempre più incontrollati e inclinò la testa di lato per lasciare più spazio al biondo che stava lentamente passando la lingua sul suo collo.
"Ci sono... quasi...", tentò di dire. Prima che potesse finire Federico si fermò e tolse la mano, guardandolo con uno sguardo di sfida e lasciandolo interdetto. Il moro era confuso, aprì la bocca per dire qualcosa ma senza neanche rendersene conto si ritrovò sul letto, schiacciato tra le lenzuola e il corpo di Federico che a cavalcioni sopra di lui stava portando a termine ciò che aveva iniziato poco prima. A Benjamin ci volle pochissimo per raggiungere il culmine e anche a Federico, che lo aveva raggiunto semplicemente vedendo Ben totalmente in balia dei suoi movimenti. "Sei bellissimo Bibi", gli disse guardando dritto in quegli occhi che lo avevano completamente stregato. "Bellissimo e mio", precisò.
L'altro sorrise e arrossì, lasciandogli un bacio a fior di labbra.
Federico appoggiò la testa sul petto di Ben e gli accarezzò il braccio, passando le dita su tutti quei tatuaggi che raccontavano la sua vita. Avrebbe voluto poter fermare il tempo solo per un po', per godersi quella sensazione bellissima il più a lungo possibile.
Non aveva molte certezze ma era sicuro che quello fosse il suo posto nel mondo. Benjamin gli accarezzava la schiena mentre i loro respiri tornavano regolari. Erano rimasti in silenzio, approfittando di quella tranquillità per coccolarsi senza pensare a niente e nessuno.
"Bibi", lo chiamò dopo qualche minuto cercando di incrociare il suo sguardo. "Che ne dici se domani andiamo a fare il tatuaggio che ti ho regalato per Natale?", propose entusiasta. L'altro annuì, continuando a compiere piccoli movimenti con le dita sulla pelle del biondo che rabbrividiva sotto il suo tocco.
"Voglio che sia tu a scegliere, hai qualche idea?", chiese Federico incrociando i suoi occhi.
Non era la prima volta che affrontavano un discorso simile, avevano già scelto e fatto diversi tatuaggi uguali ma quello sarebbe stato speciale perché slegato dalla loro band e dalla loro carriera musicale.
"In realtà si, ho un'idea. Il nostro logo mi piace ma voglio tatuarmi qualcosa di più personale, che non sia riferito a Benji&Fede", iniziò. "Voglio qualcosa che rappresenti noi due e il nostro rapporto e pensavo ad uno yin-yang", proseguì. "È un simbolo che mi piace molto e infatti ha ispirato anche il nostro logo, secondo me è perfetto per noi". Guardò Federico, che gli fece cenno di continuare.
"Io e te siamo come il giorno e la notte, il sole e la luna. Tu solare e positivo, io apatico e a tratti pessimista. Tu sei il bianco e io il nero ma insieme ci completiamo proprio come lo Yin e lo Yang, che non possono esistere uno senza l'altro. Quando ti ho conosciuto avevo deciso di scappare dall'altra parte del mondo per trovare me stesso, non stavo passando un bel periodo e andare lontano mi sembrava la scelta migliore che potessi fare. Poi sei arrivato tu e hai portato un po' di luce nel buio che avevo dentro, tu eri ciò che aspettavo senza neanche saperlo. C'è sempre il bene nel male, così come il male nel bene. Allo stesso modo c'è sempre luce nel buio, e nel mio caso la luce sei tu. Tu mi fai stare bene", fece una pausa. "Io ho bisogno di te come lo Yin ha bisogno dello Yang", concluse e quando incrociò gli occhi del biondo si accorse che erano diventati lucidi. Quelle parole così sincere lo avevano lasciato senza fiato.
"Sei così speciale Benjamin", disse. "Forse non ti accorgi di quanto splendi", continuò. "Tu sai illuminare la vita delle altre persone anche se hai il buio dentro e io sono fortunato ad averti con me. Facciamolo, quel simbolo è perfetto per noi", concluse radioso.
"Dove ti piacerebbe tatuarlo?", chiese l'altro.  "Scegli tu, basta che non sia sulle braccia".
"Che ne dici di farlo tra la caviglia e il polpaccio?", propose indicando il punto preciso sul suo corpo.
"Mi piace! Direi che è stato facile decidere. Che cosa dirai a Yuri? Magari sarà proprio lui a tatuarci". Federico non aveva ancora parlato con il suo amico, non c'era stata occasione a causa degli impegni di entrambi.
"Potrebbe essere il momento perfetto per dirgli la verità", riflettè ad alta voce. "Se davvero ha già qualche sospetto, i nostri tatuaggi saranno solo una conferma. Mi sento un ragazzino ma ci tengo ad avere sulla pelle qualcosa che rappresenti noi due, anche se non ho bisogno di un tatuaggio per sapere ciò che ci lega". Il suo sguardo incrociò quello del moro, che non smetteva di sorridere.
"Ci tengo anche io Fede", rispose facendo unire le loro labbra. Quel bacio era iniziato dolcemente ma Federico aveva altre intenzioni e gli morse il labbro, sedendosi sopra il suo bacino e iniziando a muoversi in modo provocante.
Benjamin non si oppose e lo lasciò fare, così poco dopo la stanza si riempì nuovamente di gemiti e respiri che sapevano di amore. Il moro tentò di invertire le posizioni ma Federico glielo impedì.
"Bibi", disse con la voce colma di desiderio. "Oggi sarò io a farti mio", esclamò leccandosi le labbra. L'altro non rispose ma lo guardò incredulo.
"Voglio farlo Benjamin", continuò. "E lo voglio adesso".
Il moro era stupito ma felice, non aveva mai sentito Federico dentro di sé e gli sembrava impossibile che stesse succedendo davvero. Non rispose a parole ma lo baciò e inarcò la schiena facendo sfiorare i loro bacini, lanciando a Federico il segnale che si aspettava.
Quello che successe dopo fu semplicemente indescrivibile. In quel'intreccio di corpi stavano provando sensazioni nuove e quell'inversione di ruoli stava piacendo ad entrambi. Benjamin non riusciva a controllarsi, Federico che si muoveva veloce sopra di lui era una visione che lo mandava fuori di testa. Gli strinse i fianchi per dargli il giusto ritmo, senza smettere di guardarlo come se fosse un'opera d'arte. E forse lo era davvero.
I capelli biondi gli ricadevano sulla fronte, gli occhi azzurri brillavano di luce propria ed erano lucidi dall'eccitazione mentre dalle labbra rosse e gonfie uscivano gemiti incontrollati, le sue mani calde si spostavano lungo il suo corpo che rabbrividiva ad ogni tocco. Quando per l'ennesima volta si lasciò sfuggire un "Dio Benjamin" e spinse più forte, il moro raggiunse il punto di non ritorno. "Fe... Federico", soffiò sulle sue labbra. "Ah... non, non ti fermare", lo pregò accentuando la presa sui suoi fianchi. L'altro lo baciò continuando a spingersi dentro quel corpo perfetto, in preda ad un'eccitazione incredibile. La sintonia che avevano creato era così grande che raggiunsero l'apice nello stesso istante, lasciandosi sfuggire un ultimo gemito spezzato. Federico si lasciò cadere sul petto di Benjamin che lo strinse in un abbraccio mentre gli sfiorava la schiena. Il moro era ancora incredulo per ciò che era appena successo e il biondo sembrò leggergli nel pensiero.
"Non te l'aspettavi eh?", chiese in un sussurro mentre il respiro tornava regolare. "Sono un uomo pieno di sorprese", aggiunse ammiccando.
"Lo sei", confermò mentre gli scompigliava il ciuffo.
Voleva dirgli che quella presa di posizione lo aveva fatto impazzire, ma era certo che Federico lo avesse capito dal modo in cui gemeva e urlava il suo nome quindi non aggiunse altro. Rimasero in silenzio per un tempo indefinito, finché il biondo si spostò per guardarlo negli occhi.
"Ti amo Benjamin", disse sfiorandogli le labbra.
"Ti amo anche io, mio piccolo Federico", rispose sorridendo.
Il biondo era felice di essere la ragione di quel sorriso che avrebbe baciato fino allo sfinimento, senza stancarsi mai.

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Ciaaao🌷
Piccolo angolo autrice in questo capitolo pieno di scene Fenji. 😍
È la prima volta che scrivo delle scene "hard" più dettagliate, so di non essere brava perché mi sento molto frenata e preferisco rimanere sul vago ma volevo comunque provare a scrivere qualcosa di diverso e mi sono buttata su un bel #Ftops 😂
Leggendo altre FF ho notato che la maggior parte del fandom è team #Btops, io ancora non ho deciso da che parte stare perché mi sembrano due principesse quindi nella mia storia saranno versatili, alla fine basta che facciano le loro cose no? 😏
A presto, se riesco aggiorno domani 😘

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