27/01/19
Un'altra giornata di sole era appena iniziata e Benjamin si era svegliato tra le braccia di Federico che ancora dormiva. Il moro rimase a guardarlo in silenzio, perdendosi nei dettagli di quel viso angelico che conosceva ormai a memoria. Tracciò il suo profilo con un dito fino a scendere lungo il collo e seguì la linea della sua clavicola, sfiorandogli il tatuaggio. Gli lasciò dei baci sulla mascella, risalendo sulle guance prima di dedicarsi alle labbra rosee. "Amore", sussurrò continuando a baciargli la pelle del viso. "Buongiorno", disse quando il biondo aprì gli occhi e gli sorrise.
"Buongiorno Bibi", rispose con la voce assonnata. Allungò la braccia sopra la testa per stiracchiarsi e dopo fece stendere Benjamin sopra di sé, facendo scontrare i loro corpi. "Stanotte mi sono svegliato verso le quattro e ti ho guardato mentre dormivi", disse intrufolando le mani nei suoi capelli per scompigliarli, "eri così bello amore". Il moro aprì la bocca per rispondere ma Federico gliela chiuse con un dito. "Così bello e così mio", precisò mentre le labbra del suo ragazzo si incurvavano in un sorriso luminoso.
Benjamin fece sfiorare il suo naso contro quello di Federico e gli lasciò un bacio sulla fronte.
"Posso dire lo stesso di te, Federico?", chiese serio. Da quando erano arrivati in America aveva provato a non pensare che al ritorno in Italia sarebbe tornato tutto come prima, ma quella sera avrebbero ripreso l'aereo e quel pensiero si fece prepotentemente strada nella sua testa.
"Sono tuo Benjamin", rispose senza alcun dubbio. "Quando sono con te non vorrei essere da nessun'altra parte e quando sono altrove vorrei essere tra le tue braccia. Sono tuo perché i tuoi abbracci sono il mio posto preferito al mondo e perché i tuoi occhi sono la prima cosa che voglio vedere al mattino quando apro i miei. Sono tuo perché tu hai visto il meglio e il peggio di me ma sei sempre rimasto al mio fianco", fece una pausa sfiorandogli una guancia con il dorso della mano. "Sono tuo perché mi rendi felice ogni giorno anche se forse non te ne accorgi. Sono tuo perché mi basta vederti sorridere per stare bene. Mi rendi una persona migliore Benjamin e io non posso immaginare una vita senza di te", continuò senza mai distogliere lo sguardo dal suo. "Queste ultime settimane con te sono state così belle che vorrei tornare indietro per riviverle di nuovo. Ti prometto che farò del mio meglio per non farti mancare nulla, nonostante tutto. Si, torneremo in Italia e non saremo più liberi come lo eravamo qui ma questo non cambia i miei sentimenti per te. Dormirai ancora stretto a me, faremo l'amore quando ne avremo voglia e ti porterò il caffè se mi sveglierò prima io. Mangeremo insieme sul divano e guarderemo un film, finché uno dei due salterà addosso all'altro e spegneremo la TV senza guardare il finale. Ti prenderò la mano ogni volta che potrò farlo e tu mi bacerai con la stessa dolcezza di sempre. Ci saranno i concerti e su quel palco le fan vedranno i veri Benjamin e Federico. Non ti chiederò di fingere amore, ti guarderò quando canterò una frase che mi ricorda te e tu mi lancerai una frecciatina che mi farà sorridere. Voglio farti stare bene, è l'unica cosa che conta per me", continuò. "Queste labbra", le sfiorò con il pollice, "voglio vederle sorridere", disse. "E questi occhi così belli", aggiunse perdendosi tra le loro sfumature azzurre, "voglio vederli brillare per me". Gli lasciò un bacio sul naso e poi sulla bocca, che Benjamin schiuse per far scontrare le loro lingue. Le parole di Federico gli avevano scaldato il cuore ma ne era spaventato, perché sapeva che nonostante quelle belle frasi il biondo avrebbe continuato la sceneggiata con Paola. In quella settimana l'aveva sentita poco, non l'aveva mai nominata e Benjamin ne era felice. A Los Angeles erano chiusi nella loro piccola bolla che in Italia sarebbe scoppiata. Il moro non era pronto a fingere ancora, soprattutto dopo aver passato una settimana in cui avevano vissuto come una qualsiasi altra coppia normale. Continuò a baciare Federico, lasciandosi trasportare da tutte le sensazioni che il biondo gli faceva provare ma la sua testa era altrove, aveva bisogno di uscire a prendere aria.
"Amore", disse staccandosi forse troppo bruscamente. "Vado a fare un giro", annunciò sotto lo sguardo confuso dell'altro.
"Va tutto bene Penc?", chiese preoccupato. "Se vuoi uscire vengo con te, chiamiamo anche Lorenzo e...", iniziò a parlare per proporre qualcosa ma venne interrotto.
"Ho bisogno di stare un po' da solo", commentò. Federico non disse niente, lo guardò mentre si vestiva e usciva dalla porta. Poteva intuire quale fosse il problema e sapeva che il moro necessitava di rimanere in compagnia dei suoi pensieri per qualche ora. Si vestì e scese in cucina, sperando di trovare Lorenzo.
"Ciao Fede!", lo salutò il fotografo seduto a lavorare davanti al suo laptop. "È successo qualcosa?", chiese. "Ho visto Benjamin uscire poco fa e mi sembrava un po' strano", aggiunse notando lo sguardo di Federico farsi cupo.
"È colpa mia", disse serio prendendo una tazza di caffè e appoggiandosi al tavolo per guardare Lorenzo in viso. "Non abbiamo litigato e non è arrabbiato ma domani torneremo alla vita di sempre e sai cosa significa per noi due. Ha detto che voleva stare da solo, non l'ho seguito perché so che ne ha davvero bisogno", spiegò sorseggiando la sua bevanda calda.
"Federico, non voglio farti pressione ma...", iniziò a dire.
"So cosa stai per dire e hai ragione", lo interruppe. "Lo so, Lorenzo. Non voglio fare la vittima ma perché non capite che questa situazione pesa anche a me?", sbottò. "Mi sono messo in un casino assurdo e adesso non so come uscirne, se potessi tornare indietro non farei ciò che ho fatto ma ormai ci sono dentro", continuò sfogandosi con l'amico, "provo a pensare a come risolvere tutto ma non è facile. La Warner, Paola, i giornalisti... ho paura, non posso semplicemente fare ciò che vorrei. Dirlo pubblicamente non è come dirlo a te o alla band, ci sono in gioco troppe cose che non riguardano me e basta, ma anche altre persone. Riesci a immaginare cosa potrebbe succedere? Se la warner o le fan non appoggiassero la nostra relazione? E Paola? Mia madre? Tutte le persone a cui ho mentito?". Lorenzo non replicava, era rimasto in silenzio lasciandolo parlare per permettergli di sfogarsi. "Non sto dicendo che mi importa del parere altrui, ma siamo due personaggi pubblici e che io lo voglia no, le nostre azioni hanno delle conseguenze. Lore mi sento così impotente, è una situazione strana. Da una parte so che sono io a dover fare qualcosa, ma dall'altra ho così paura che mi blocco e questo peggiora tutto quanto", concluse afflitto passandosi la mano tra i capelli biondi.
Il fotografo si prese qualche minuto per organizzare i pensieri cercando di pesare le parole per non sbilanciarsi troppo, non voleva giudicare né banalizzare la situazione.
"Federico vorrei poter dire che ti capisco ma non è così. Posso solo immaginare quanto possa essere difficile, per entrambi. Sai quanto ti voglio bene ma prova a metterti nei suoi panni. Per una settimana gli hai fatto vivere una relazione normale, vi ho visto con i miei occhi e nonostante vi punzecchiassi continuamente non ho potuto fare a meno di notare quanto vi amate. Lui brillava, Federico. Non l'ho mai visto così felice e adesso è spaventato dal ritorno a casa. Non so che intenzioni tu abbia ma sicuramente vedrai Paola e lui dovrà fare i conti con le tue decisioni, si sentirà messo nuovamente in secondo piano da te. E so che tu lo ami così come lo sa lui ma se penso alla mia ragazza con un'altra persona vado fuori di testa. Immagina se la situazione fosse rovesciata, se fosse lui ad avere una fidanzata. Come ti sentiresti?", chiese serio sperando di non aver esagerato con le sue parole. Il biondo era in difficoltà, non si sentiva ferito né offeso ma aveva bisogno di pensare prima di formulare una risposta. Si prese una manciata di minuti, poi iniziò a parlare.
"Mi sentirei male", ammise. "Non so cosa farei ma so che mi darebbe fastidio", continuò consapevole della sua gelosia. "Non ci voglio nemmeno pensare a Ben con un altro o un'altra, solo l'idea mi fa impazzire", concluse pensando a quanto la sua risposta risultasse incoerente.
"Ti sei risposto da solo Federico, non sono qui per giudicarti ma credo che tu sappia ciò che devi fare. Benjamin è una persona forte, so che può sopportare questa situazione e so che ti perdonerà ogni volta, è fatto così. Litigherete quando tu andrai da lei e poi farete pace, ma per quanto vuoi andare avanti in questo modo? Lui non è indistruttibile, maschera molto bene ma sappiamo che soffre più di tutti in questa situazione. E ti ripeto, so che lo ami ma forse non basta", disse serio realizzando di aver detto una frase facilmente fraintendibile. "Intendo dire che il tuo amore non basta a farlo stare meglio quando non ci sei e passi le giornate con lei, il tuo amore non cancella il fatto che dobbiate nascondervi e fingere di essere fratelli", precisò. "Riflettici, Federico. Forse lui non è il solo ad aver bisogno di tempo per pensare", suggerì alzandosi per andare a fumare una sigaretta, lasciando il biondo da solo.
Rimase a fissare il pavimento per qualche minuto, poi tornò in camera e si vestì per uscire.
"Bibi ci vediamo da Starbucks? Quello in fondo alla strada, tra dieci minuti", scrisse velocemente pigiando uno dopo l'altro i tasti del suo iPhone. Un attimo dopo, mentre chiudeva la porta alle sue spalle arrivò la risposta che sperava. "Sto arrivando". Sorrise e aumentò la velocità dei suoi passi.
Quando raggiunse il bar rimase in piedi davanti alla grande vetrata e vide Benjamin seduto all'interno. Sembrava assorto, teneva lo sguardo basso e aveva i gomiti poggiati sul tavolino in legno. "Penc", disse raggiungendolo. "Va meglio?", chiese incerto incrociando i suoi occhi.
"Sto bene, davvero", lo tranquillizzò. "Ordiniamo qualcosa? Vado io", propose.
"Si, scegli tu per me", replicò guardandolo mentre si dirigeva al bancone.
Benjamin afferrò i bicchieri e tornò al tavolo ridendo. "Ciao Phidden", disse cercando di tornare serio senza successo. Il biondo lo guardò dubbioso ma quando osservò il suo frappuccino e si accorse che il cameriere aveva scritto Phidden invece di Fede, si lasciò contagiare dalla risata di Ben.
"Siamo international, Benji & Phidden", disse il moro. "Mi piace, a te no?", chiese ironico.
"Molto", commentò. "Così anche io ho un nome inglese", fece notare.
"Il mio è comunque più bello", replicò guardando Federico roteare gli occhi.
"Si Benjamin, abbiamo capito che hai un nome bellissimo", lo prese in giro sorseggiando la sua bevanda.
Rimasero in quel locale a scherzare, senza più riprendere il discorso iniziato la mattina. Entrambi sapevano che avrebbero potuto parlarne fino allo sfinimento senza ottenere nulla di buono, perché ormai le parole erano superflue. Federico doveva agire e ne era consapevole, più di quanto lo fosse mai stato.Erano quasi le ventidue e il panorama notturno di Los Angeles scorreva veloce fuori dai finestrini mentre il tassista li conduceva all'aeroporto. Nell'abitacolo c'era silenzio, nessuno dei ragazzi sapeva cosa dire. Avevano apprezzato appieno ogni singolo giorno della loro vacanza ed erano nostalgici al pensiero di tornare in Italia. Tuttavia, il tour era alle porte e tutti e tre lo aspettavano con ansia. Erano pronti a dare il meglio e a far scatenare le fan sotto il palco, ancora una volta.
"Rega sull'aereo voglio riguardare la vita è bella, qualcuno vuole deprimersi con me?", chiese Ben rompendo il silenzio.
"No grazie", rispose il fotografo. "Gran bel film ma preferisco sfruttare queste dodici ore per dormire e lavorare un po', mi hanno inviato delle foto da sistemare e voglio portarmi avanti", spiegò.
"Lo guardo io con te", si offrì il biondo, "ma non ti garantisco di riuscire a rimanere sveglio fino alla fine, ho sonno", aggiunse suscitando una risata generale.
"Amore questa non è una novità", fece notare Benjamin, "o ti addormenti o inizi a baciarmi, forse due volte siamo riusciti a finire un film", ridacchiò.
"Benvenuti nel club", intervenne Lorenzo. "Io e Samantha abbiamo sempre bisogno di due sere per vedere un film intero, è un'ottima soluzione", suggerì facendo l'occhiolino.
"Noto che anche voi vi date da fare", insinuò Federico dandogli una pacca sulla spalla. "E poi dici a noi", disse ingenuo. Lorenzo rise e capì di non aver nulla da dire per difendersi.
"Hai vinto biondino", si arrese. "Sei tremendo quando ti ci metti", lo punzecchiò.
Quando sentì quelle parole Benjamin spalancò gli occhi e gli venne in mente la voce di Federico che diceva tremenda muchachita, era una delle cose più sexy che avesse sentito.
"Lollo! Mi hai ricordato una cosa bellissima", esordì sotto il suo sguardo confuso. "Amore", disse guardando il biondo, "parla spagnolo", chiese.
"Benjamin ti senti bene? Perché dovrei parlare spagnolo proprio adesso?", replicò senza capire quale strano collegamento avesse fatto il suo ragazzo.
"Perché sentirti parlare spagnolo è sexy e perché ciò che ha detto Lore mi ha ricordato Eres Mia", spiegò come se fosse ovvio. Gli altri due si guardarono perplessi e risero, facendo roteare gli occhi al moro.
"Ho capito cosa vuoi che dica", disse Federico ammiccando. "Tremenda muchachita", sussurrò malizioso al suo orecchio.
Benjamin arrossì e gli lasciò un bacio sulle labbra, cercando di controllarsi. Avrebbe voluto spogliarlo lì, sui sedili di quel taxi e dirgli che lo mandava fuori di testa ma si trattenne e disse solo "Tu eres mio, amor", guardandolo dritto negli occhi. Lorenzo finse indifferenza ma per l'ennesima volta penso che fossero bellissimi insieme e sperava che Federico prendesse la decisione giusta al più presto.-
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-Ciao ❤️
Voglio ringraziarvi per tutte le letture e le stelline, mi rendete davvero felice. 😍
Questo è l'ultimo capitolo ambientato in America e spero che il racconto della loro vacanza sia piaciuto a voi tanto quanto è piaciuto a me. Ho volutamente omesso la questione del follow/unfollow tra Federico e Paola perché non so cosa pensare a riguardo e non sapremo mai cosa è successo davvero quindi ho preferito evitare di inserirla.
Vi avviso che tra un po' ci sarà il capitolo speciale dedicato al concerto che hanno fatto al Fabrique.
A presto 😘
P.s. Vi ricordo il mio nuovo profilo Instagram, dedicato esclusivamente a Wattpad: @burntheboats_wattpad. Per qualsiasi cosa mi trovate lì 🌷
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Vuoi essere il mio niente? | FENJI
FanfictionFanfiction Fenji (Benji&Fede). Questa storia è ambientata nel presente e si basa sui fatti reali (post sui social, spostamenti ecc) rielaborati per adattarli ai Fenji e per descrivere i punti di vista di entrambi. Enjoy! 🌈💕