28/12/18
Un timido sole illuminava la città e aveva messo di buonumore i cittadini, stanchi di quell'aria uggiosa e grigia che li aveva accompagnati durante i giorni precedenti.
Tra le vie si respiravano ancora i residui delle giornate di festa, c'era chi continuava a scambiarsi gli auguri e chi faceva propositi per l'arrivo del nuovo anno. Molti bambini affollavano il parco giochi approfittando delle vacanze scolastiche e la città era tranquilla, quasi silenziosa. Quella mattina, un ragazzo moro con gli occhi azzurri sfrecciava con il suo skate, approfittando del leggero aumento delle temperature.
Benjamin era stranamente tranquillo, la chiacchierata con Zambo lo aveva rigenerato e aveva deciso di andare in studio per scrivere qualche canzone nuova. Sentiva la necessità di mettere nero su bianco il groviglio di sensazioni che aveva dentro, per dare loro una forma scritta. Mentre lo skate lo portava a destinazione, si chiedeva cosa ne avrebbe fatto di tutti quei testi che voleva scrivere, forse li avrebbe tenuti per sé o magari li avrebbe fatti leggere a Federico, la persona che più lo ispirava negli ultimi tempi. Il biondo era andato in montagna con alcuni suoi amici per fare la prima discesa in snowboard dell'anno e Benjamin era curioso di sapere quante volte fosse caduto, così da poterlo sfottere e finire a farsi la guerra, per poi ritrovarsi a ridere fino alle lacrime.
Dieci minuti più tardi, in studio, Ben era stravaccato sul divanetto con in mano la sua immancabile penna nera e il suo bloc-notes. Non se ne separava mai, perché sapeva che in qualunque momento avrebbe potuto trovare l'ispirazione e non poteva rischiare di lasciarla scappare. A volte utilizzava le note del suo cellulare, ma la scrittura a mano rimaneva comunque la sua preferita. Quel giorno scrisse parole a caso, non aveva idee sul modo in cui metterle insieme ma iniziò a buttare giù piccole frasi senza pretese.
A lui le parole non mancavano mai, era una di quelle persone con tanto da dire ma spesso, proprio quando la necessità di lasciare uscire tutto ciò che aveva dentro era più forte, si sentiva come bloccato. Scriveva e cancellava, tracciando lunghe righe sul foglio che voleva chiedere pietà, finché riusciva a trovare la giusta carica per mettere in parole i suoi sentimenti. I primi a leggere le sue bozze erano sempre Federico e Francesco, seguiti subito dopo da Riccardo e Davide. Nonostante fossero passati anni dal loro incontro, Benjamin era sempre titubante quando lasciava i suoi fogli nelle loro mani. Tutte quelle parole provenivano direttamente dal cuore, si metteva completamente a nudo e sapere che altri stavano leggendo dentro di lui lo imbarazzava. La prima bozza era sempre più introspettiva rispetto al testo finale, che veniva modificato per renderlo più armonioso. Nel cassetto della scrivania erano almeno un centinaio i fogli scritti con parole che non sarebbero mai uscite da quello studio, perché nessuno dei due era convinto di voler pubblicare quei pezzi. Ogni tanto, quando i ragazzi avevano del tempo libero, tiravano quel plico di fogli fuori dalla cartellina blu e li rileggevano, magari modificando qualcosa qua e là, per poi riporli al loro solito posto. Federico era sempre il più indeciso, prima era convinto di voler provare a sistemare definitivamente un pezzo per inciderlo e l'attimo dopo cambiava idea, limitandosi a dire "non credo vada bene, passiamo al prossimo".
Quel giorno in studio c'era solo Benjamin e non gli dispiaceva, anzi amava quella sensazione di calma e tranquillità che gli permetteva di concentrarsi solo su ciò che stava facendo. Rimase lì qualche ora, poi prese nuovamente il suo skate e tornò a casa, deciso a fare qualche Instagram story per rassicurare i fan che da giorni si chiedevano dove fosse finito. Sapeva che le persone si preoccupavano quando spariva dai social, ma lui era fatto così e non voleva sforzarsi per accontentare gli altri. Gli piaceva poter condividere una parte della sua vita ma rimaneva comunque il solito ragazzo riservato che sceglieva di tenere la maggior parte delle cose per sé, soprattutto quando si sentiva bene. Preferiva godersi i momenti di felicità senza doverli ostentare su Instagram come invece facevano molti dei suoi amici e colleghi.
"Chi mi segue dirà 'è tornato in vita Benjamin Mascolo', chi segue Benji e Fede dirà 'c'è anche il chitarrista', la risposta è sì...", aveva deciso di iniziare in questo modo un po' scherzoso, certo che ormai chi lo seguiva, sapeva che tipo di persona fosse.
Il ciuffo non voleva saperne di rimanere a posto, così lo sistemò nel cappuccio della sua felpa balenciaga verde, senza sapere che con quel gesto avrebbe fatto impazzire la maggior parte delle fan. Finite le storie, che quella volta non avrebbe eliminato come era solito fare, riprese da dove si era interrotto.
Musica, una penna in mano e tanta voglia di lasciarsi andare. Quella era l'idea di pomeriggio perfetto per Benjamin Brian Mascolo. Per essere precisi, la sua idea di pomeriggio perfetto comprendeva anche un Federico Rossi in giro per casa o sdraiato accanto a lui, ma in quel momento si era accontentato di un messaggio ricevuto poco prima. Il fatto che il biondo avesse trovato il tempo per scrivergli tra una discesa e l'altra lo aveva fatto sorridere. Lo avrebbe rivisto il giorno successivo ed era impaziente di tornare nel suo posto preferito: le braccia di Federico.-
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Ciao 💕
Scrivo questo primo angolo autrice per ringraziarvi delle letture e delle stelline, mi fa piacere che questa storia (anche se un po' strana rispetto alle altre FF Fenji) vi interessi.
Inoltre volevo scusarmi perché questo capitolo è corto, non è successo nulla di particolare quel giorno ma ho provato a mettermi nei panni di Benjamin.
A presto 😘
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Vuoi essere il mio niente? | FENJI
FanfictionFanfiction Fenji (Benji&Fede). Questa storia è ambientata nel presente e si basa sui fatti reali (post sui social, spostamenti ecc) rielaborati per adattarli ai Fenji e per descrivere i punti di vista di entrambi. Enjoy! 🌈💕