Capitolo 9

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26/12/18

Benjamin aveva trascorso una giornata tranquilla, cercando di rispondere alle domande curiose di suo fratello e sua madre senza far trapelare troppo di sé. Era la sua famiglia ma in quel momento doveva rimanere lucido e forte, non poteva permettere alla sua corazza di crollare perché sapeva che se lo avesse fatto, non sarebbe più riuscito a tornare indietro e non poteva rischiare di peggiorare ancora di più quella situazione già instabile.
Alla fine era riuscito a cambiare argomento di discussione e si era anche ritagliato dieci minuti per sé, rifugiandosi nella sua vecchia stanza. Entrare lì fu come fare un salto indietro nel tempo, Benjamin non ci entrava da almeno due anni. Si chiuse la porta alle spalle e i suoi occhi si spostarono da una parte all'altra della camera, posandosi prima sui suoi peluche e poi su tutti gli scatti appesi al muro. Quelle foto gli ricordavano il suo passato, mentre quelle che aveva appeso nella nuova casa gli ricordavano tutti i cambiamenti degli ultimi anni.
Benjamin era concentrato su una foto scattata in Australia, quando una vibrazione proveniente dalla tasca posteriore dei jeans lo fece sussultare.
"@federicofederossi ha appena pubblicato una nuova foto".
Sapeva, o meglio sentiva, che il biondo avrebbe pubblicato una foto con lei in quella giornata e quella notifica era stata una conferma.
Lesse i commenti alla foto e si rese conto di quante persone avevano notato come fosse diverso il sorriso di Federico a seconda della persona che aveva accanto. Era incredulo, sapeva quanto le fan fossero attente e sapeva anche che molte facevano il tifo per i "Fenji" ma leggere quelle parole in quella serata, lo aveva fatto sentire meglio.
Altra vibrazione, altro tentativo di riportare Benjamin sul pianeta Terra.
"Oh Ben, scusa ma mi sono ripreso adesso dal post sbronza. Come stai bro?", chiese Zambo con una voce che fece ridere il moro.
"Quando la smetterai di ubriacarti ogni sera Zemb? Comunque sto bene, ci vediamo domani?", chiese sperando in un si che non tardò ad arrivare.
"Mai, non la smetterò mai. Piuttosto, domani vado a smaltire in palestra e tu vieni con me, non accetto un no come risposta. I tuoi addominali hanno la cover ormai, devi fare qualcosa zio", lo provocò.
"Senti chi parla, il CR7 dei poveri", ribatté l'altro prima di scoppiare a ridere. Sapeva che l'amico aveva ragione, un tempo era molto più atletico ma negli ultimi anni la pigrizia si era impossessata di lui.
"Fanculo, domani ci vieni a piedi in palestra", amava fare leva sul fatto che Ben non avesse ancora la patente.
"Credo proprio di poter affrontare cinque minuti di camminata sai? Dimentichi che la palestra è dietro casa mia", colpito e affondato.
"10 a 1 per Mascolo, ho capito. Ciao Ben, a domani". Si salutarono così e il moro tornò a concentrarsi sulle foto, osservandone una che lo ritraeva sorridente insieme a Zambo. Da quella foto erano passati anni, ma tra loro non era cambiato nulla.
Benjamin ripercorse velocemente i ricordi del loro rapporto e pensò che poteva fidarsi ciecamente di lui, in quell'istante gli venne un'idea folle.
Avrebbe detto a Zambo la verità su Federico.

27/12/18

Era un freddo pomeriggio di Dicembre e quasi tutti erano già tornati alla loro routine lavorativa. Come ogni anno, Natale era arrivato e terminato in un batter d'occhio e di lì a poco sarebbe giunto anche l'anno nuovo. Due amici, così diversi ma così uniti, stavano cercando di bruciare le calorie assunte nei giorni precedenti con un po' di esercizio fisico.
Benjamin e Federico erano decisi ad allenarsi per almeno un'ora, anche se Zambo passava più tempo a fare Instagram stories che a fare esercizi.
Il moro invece si stava dedicando ai propri muscoli, nonostante sapesse che l'indomani avrebbe avuto difficoltà anche per aprire una bottiglia d'acqua o per fare le scale.
"Ben, dai basta. Per oggi può andare", lo chiamò l'amico togliendo l'auricolare dal suo orecchio.
"Ancora dieci minuti, sono carico oggi", rispose l'altro.
"Beh io no", disse ridendo. "Ti aspetto in spogliatoio. Muoviti, che poi ci metti tre ore a farti la doccia".
"Parla quello che ci mette due ore per decidere cosa indossare e poi sceglie sempre le stesse cose", ribatté facendo roteare gli occhi al suo amico.

Un'ora più tardi i due erano fuori dalla palestra e Ben chiese a Zambo di fare due passi, deciso a parlare con lui. Non sapeva da dove iniziare e le mani gli tremavano così tanto da doverle mettere in tasca per evitare di farlo notare all'amico.
"Benjamin Brian Mascolo, puoi fare finta di niente ma io ti conosco e lo vedo che hai da dirmi qualcosa. Allora, parli o cosa?", lo esortò.
Odiava quando Federico riusciva a leggere così bene i suoi comportamenti. Prese un respiro, anche se sapeva che lo avrebbe perso presto.
"Non so da dove iniziare. Probabilmente hai notato che a volte sono un po' strano..."
"Tu sei sempre strano Ben, sei nato strano", lo interruppe l'amico per alleggerire l'atmosfera e farlo ridere, dato che sembrava sull'orlo di una crisi di nervi.
"E va bene, diciamo più strano del solito", rispose ridendo, per poi tornare serio. "Mi rendo conto di essere lunatico e folle, come quando ho prenotato un last minute e sono finito a Los Angeles. Però c'è un motivo, non sono del tutto impazzito. Io non so come dirlo Federico, non lo so. Voglio farlo, ma...", lasciò la frase a metà, mentre l'altro lo fece fermare in mezzo al marciapiedi.
"Benjamin, lo so che sono un po' matto e mi piace scherzare. Mi piace fare casino, ridere e divertirmi ma sai anche che non mi tiro mai indietro quando ci sono da fare discorsi seri e ho capito che questo lo è. Puoi parlarmi di ogni cosa, sono qui per ascoltarti e, se posso, aiutarti. Siamo amici da anni, non farti problemi con me. Qualunque cosa tu voglia dirmi, io la ascolterò senza giudicare. Continua, Benjamin", lo esortò Zambo che nel frattempo lo guardava negli occhi e cercava di trasmettergli sicurezza.
Il moro sembrò tranquillizzarsi e riprese a parlare, a voce bassa.
"Mi sono innamorato, Zambo. So che non è la prima volta che te lo dico ma non mi sono mai sentito così, te lo assicuro", fece una pausa e cercò di capire cosa passasse per la testa del suo amico. Quest'ultimo gli fece cenno di continuare, così Ben proseguì.
"Sono felice Federico, perché credo che questa sia davvero la volta giusta. Non so dirti a parole ciò che provo, ma è davvero un sentimento così forte da destabilizzarmi. Eppure non tutto va bene, è complicato".
Federico annuì e chiese: "Perché è complicato, Ben? L'amore è una cosa bella, che cosa può esserci di così complicato se due persone si amano?". Voleva che l'amico si aprisse e voleva sentirsi dire ciò che lui sospettava da tempo, pensava fosse questione di minuti prima che il moro crollasse.
"È complicato perché c'è di mezzo una terza persona e la situazione mi fa stare male. È per questo che a volte cambio umore da un secondo all'altro, è per questo che a volte vi ignoro su WhatsApp e non voglio uscire. È per questo che è complicato", ci stava girando intorno perché non riusciva a dire la verità. Voleva farlo ma si sentiva tremendamente a disagio e si sentiva in colpa perché sapeva che Zambo non lo avrebbe mai giudicato ma nonostante quella consapevolezza non riusciva a lasciarsi andare.
"Benjamin, guardami, va tutto bene. Non tenerti tutto dentro, dimmi ogni cosa e vedrai che andrà meglio. Sono mesi che non parliamo di cosa stai passando, ma questo non ti fa bene. Dai, parla", lo incoraggiò e vide crollare il muro di protezione che il suo amico si era costruito intorno.
"Mi sono innamorato di Federico. Tra di noi c'è qualcosa, ma tutti sanno che sta con Paola. In realtà si può dire che noi stiamo insieme, anche se non lo sa nessuno eccetto me e lui. Beh, ora lo sai anche tu", disse tutto d'un fiato, abbassando lo sguardo sulle sue vans nere.
"Amico, tu credi davvero che non si veda che tra voi due c'è qualcosa? Me ne sono accorto praticamente subito e per la cronaca, non solo io. Tu e il biondino avete sottovalutato i vostri migliori amici, perché io e Yuri lo abbiamo capito forse prima di voi", si interruppe per un secondo e guardò l'espressione incredula dell'amico, così sorpreso da non riuscire a parlare. "Benjamin, ti brillano gli occhi quando guardi Fede o parli di lui. Non ti ho mai visto così in tutti questi anni e credimi, sono felice per te perché tu meriti questo amore. Non conosco così bene Federico, non tanto quanto conosco te almeno, ma si vede lontano un miglio che ti ama. Quando tu sei partito è venuto da me, era preoccupato. Abbiamo parlato spesso al telefono e lui era davvero in ansia, voleva addirittura venirti a prendere e ho dovuto dissuaderlo. Ho cercato di fargli sputare il rospo, ma non ha ceduto. Però lo hai fatto tu e credimi, aspettavo che lo facessi perché so quanto soffri quando non parli. Voi vi amate, non c'è niente di male in questo. E credimi, so che riuscirete ad avere ciò che entrambi meritate, non smettere di lottare per lui Ben. Non lasciare che lei rovini tutto quello che avete costruito, perché voi due siete fatti per stare insieme e io sono certo di non essere l'unico a pensarlo", concluse abbracciando il moro che sembrava aver perso le parole.
"Grazie" fu l'unica cosa che riuscì a dire. Con quella nuova consapevolezza e con una ritrovata forza, Benjamin tornò a casa. Si sentiva leggero e compreso, ancora una volta Zambo gli aveva dimostrato di essere un amico su cui contare.

Vuoi essere il mio niente? | FENJIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora