22/01/19
L'aria calda della California entrava dai finestrini abbassati dell'auto rossa che avevano noleggiato mentre la musica risuonava a tutto volume nell'abitacolo. Federico era alla guida, pronto per un lungo viaggio di otto ore in direzione Las Vegas, la città degli eccessi e del lusso.
Erano tutti silenziosi, con poche ore di sonno alle spalle e una dose insufficiente di caffeina in corpo. Benjamin teneva il braccio fuori dal finestrino e i suoi occhi saettavano da una parte all'altra per ammirare il bellissimo panorama che la California offriva. Il mare era ormai lontano, stavano attraversando a velocità moderata la Green Valley, cantando a squarciagola una canzone dei Twentyone Pilots che tutti e tre conoscevano a memoria.
"Ragazzi, siete pronti a un bel servizio fotografico?", chiese Lorenzo guardando gli altri due con l'espressione di chi aveva tutta l'intenzione di scattare foto per ore.
"Io si", rispose entusiasta il moro stravaccato sul sedile posteriore. "La Death Valley è troppo bella, ci sono stato anni fa e mi è rimasta nel cuore", aggiunse.
"È uno dei miei posti preferiti al mondo ed è il paradiso dei fotografi, quindi preparatevi perché non vi lascerò scampo". Aveva cercato di usare un tono minaccioso ma erano scoppiati tutti a ridere.
Benjamin continuava a perdersi guardando fuori dal finestrino, si sentiva leggero come una piuma. Libero e felice, come forse non era mai stato. Quei giorni di vacanza, seppur stancanti, lo stavano rigenerando perché lì, lontano da occhi indiscreti, riusciva a lasciarsi andare completamente e Federico faceva lo stesso. In America vivevano le loro giornate come una coppia normale, senza preoccuparsi di niente. Vagavano per la città con le mani intrecciate e se avevano voglia di scambiarsi un bacio lo facevano, passavano insieme quasi ogni momento ma riuscivano anche a prendersi del tempo per se stessi, con la certezza di ritrovarsi a casa la sera. Oltre alla genuina spensieratezza, Benjamin apprezzava la possibilità di condividere quel viaggio con la persona che amava. Los Angeles era una delle sue città preferite ma viverla con Federico era tutta un'altra cosa.
La vita insieme a Federico era tutta un'altra cosa.
"Bibi, sei tra noi?", lo punzecchiò il biondo guardandolo dallo specchietto retrovisore.
"Ehm, si. Stavo solo pensando, che cosa mi sono perso?", chiese ridacchiando. Da sempre, ogni volta che il paesaggio scorreva davanti ai suoi occhi, si distraeva nuotando tra i pensieri.
"Niente, stavamo solo decidendo dove mangiare. È quasi l'una e il mio stomaco inizia a brontolare, secondo il navigatore siamo circa a metà strada quindi direi che possiamo concederci una sosta", lo aggiornò. "Lorenzo ha voglia di fast food, va bene?", chiese.
"Si va bene, ma grazie a voi due tornerò in Italia rotolando", si lamentò.
"Puoi sempre venire a correre con noi, Benjamin", gli ricordò il fotografo. "Invece di fare il bradipo a letto", scherzò guadagnandosi l'ennesimo dito medio.
"Scordatevelo, sono in vacanza e ho intenzione di essere ancora più pigro del solito", rispose ovvio.
"Comunque Ben, non hai ancora capito che il tuo vaffanculo stona troppo con il tuo bel faccino da cucciolo? Mi fai sempre ridere quando fai il dito medio, dovevo dirtelo", constatò Lorenzo ridacchiando, guadagnandosi un cenno di approvazione da parte di Federico che continuava ad osservare la strada in cerca di un ristorante dove fermarsi.
"Stai forse dicendo che sono adorabile anche quando faccio l'incazzato?", chiese fingendosi offeso.
"Avevi dubbi Penc?", rispose Federico sorridendo. Un attimo dopo anche Lorenzo diede una risposta simile. "Certo, non sei per niente credibile. Cioè, quando ti incazzi fai quasi paura ma resti sempre adorabile", disse dandogli una pacca sul ginocchio.
"Vi odio", rispose imbronciandosi e incrociando le braccia sul petto.
"E io ti amo, ma comunque anche quando metti il broncio sei adorabile", gli fece notare Federico. Benjamin sentì le guance andargli a fuoco e sorrise imbarazzato, non si aspettava quelle due parole.
Era la prima volta che il biondo gliele diceva in presenza di qualcun altro e il suo cuore perse un battito. Non rispose, ma si allungò in avanti per scompigliargli il ciuffo. Quel gesto era il suo modo per dirgli ti amo anche io.
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Vuoi essere il mio niente? | FENJI
FanfictionFanfiction Fenji (Benji&Fede). Questa storia è ambientata nel presente e si basa sui fatti reali (post sui social, spostamenti ecc) rielaborati per adattarli ai Fenji e per descrivere i punti di vista di entrambi. Enjoy! 🌈💕