Thomas Brodie-Sangster

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Non sapevo più da che parte girarmi.
Avevo appena litigato con Thomas, per una cazzata tra l'altro, e lui era uscito da casa nostra sbattendo la porta.
Di solito chiedendogli "Scusa" si risolve tutto, ma non ero sicura che quella volta sarebbe bastato solo quello.
Non l'avevo tradito, se ve lo state chiedendo. Non lo farei mai. Lo amo da impazzire.
No, era una cazzata, una cosa senza senso, per cui era inutile litigare.
E sapete una cosa? È stata colpa mia. Io mi sono intestardita e nonostante i suoi tentativi per farmi ragionare io non volevo cambiare idea. E lui se n'è andato. Aveva ragione. E io non sapevo come rimediare.
Decisi di salire al piano di sopra, nella nostra camera, e di prendere la chitarra: suonarla mi calmava, forse perché dovevo concentrarmi sulla canzone e quindi mi dimenticavo del resto.
Stavo suonando da qualche minuto quando PUNTUALMENTE si rompe una corda. Cercai se ne avessi una di scorta da qualche parte, ma niente.
Salii in macchina e andai dalla mia migliore amica, che lavorava in un negozio di strumenti musicali.
"Ciao (Nome della tua migliore amica)."
"Ciao bella. Dimmi tutto."
"Non è che mi cambieresti la corda della chitarra?"
"Certo. Senti... posso chiederti una cosa mentre aspetti?"
"Dimmi."
"Vedi quell'amplificatore? Non è che potresti provarlo? Per vedere se funziona... collegalo ad una chitarra e suona, tanto a quest'ora non c'è mai nessuno... siamo in tre qua dentro."
Mi domandai chi fosse la terza persona, ma non ci feci troppo caso.
"Certo!" dissi.
"Grazie mille."
Mi avvicinai all'amplificatore, scelsi una chitarra, la collegai e pensai a una canzone da suonare.
Optai per Sweet child o' mine dei Guns 'n' roses, la canzone preferita di Thomas. Non so perché, mi era semplicemente venuta in mente. L'avevo suonata talmente tante volte che le mie dita si muovevano da sole.
Dopo il primo minuto sentii uno strumento aggiungersi alla canzone.
Un basso.
Alzai lo sguardo e vidi Thomas davanti a me che mi sorrideva e continuava a suonare.
Iniziammo a cantarla insieme, io che non riuscivo a smettere di sorridere al pensiero che lui era lì con me.
Arrivò il momento dell'assolo, che eseguii senza sbagliare una nota sotto gli occhi stupiti di Thomas.
"Bravissima." mi disse una volta finita la canzone.
"Grazie. (N/t/m/a), l'amplificatore funziona!" esclamai in modo che lei mi sentisse.
"Grazie!"
"Senti... mi dispiace per-" dissi rivolgendomi a Thomas.
"Non fa niente."
"No! Avrei dovuto ascoltarti e non incaponirmi così. A volte sono proprio una ragazza testarda. Mi chiedo come tu faccia a stare con me."
"Perché tu sei la mia ragazza testarda, e io ti amo con tutto me stesso. Non riuscirei mai a immaginarmi una vita senza di te. E a volte anche io sono una testa di legno, quindi..."
Entrambi accennammo una risata per poi guardarci negli occhi.
"Vado a mettere giù il basso, torno subito."
"Okay."
Spensi l'amplificatore e sistemai tutto. Quando mi alzai mi ritrovai Thomas davanti e sussultai.
"Che spavento."
"Mi farò perdonare."
Si fiondò sulle mie labbra e non potei fare a meno di ricambiare il bacio. Subito dopo mi abbracciò, amavo quando era così tenero.
"Scusami." dissi ancora.
"Non preoccuparti."
"Ti amo."
"Anche io."

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