Quando uscì dall'ufficio di Jauregui, rincontrai Dinah, che non mi rivolse nemmeno una parola nonostante sapesse che fossi vicina a lei.
"Dinah?" la chiamai, e lei rimase in silenzio, mentre scendavamo le scale per andare verso la sala cinema. "È tutto okay?" chiesi, e lei alzò lo sguardo dal vuoto.
"Com'è andata?" chiese con tono statico. Era sempre così... tranquilla. Riusciva sempre a trattenere le sue emozioni. Non era come me, così incontrollabile da scappare da un programma e rischiare persino di morire. Lei tratteneva tutto dentro, e questo da un lato era molto negativo, ma da un altro le evitava guai.
"Sono scappata dalla stanza e ho urtato Lauren. Per tre notti dormirò in psichiatria, non mangerò per una settimana e poi... mi ha punita" dissi, provocando ancora bruciore per i fianchi. "Mi ha fatta sedere e-"
"Aspetta aspetta. L'hai urtata, non sei morta e ti ha scopata?!" urlò anche fin troppo forte, quando entrammo nella sala cinema.
"No, mi ha graffiata con le unghie. E poi, beh, se sono qui allora significa che sono sopravvissuta"
"Che cazzo... suona molto male, sai?" disse quando prendemmo posto. "In che senso poi?" abbassò la voce poichè il film stava per iniziare.
"Non te lo so spiegare Dinah. Mi ha graffiata e mi ha ordinato di non urlare per avere più controllo di me" dissi a bassa voce. "A dire la verità è stato anche molto strano. Sia il metodo che il modo in cui mi ha punita. Cioè, non mi ha uccisa quando io l'ho urtata, sono scappata dai programmi e ho corso per il corridoio" dissi e lei alzò le sopracciglia con incredulità, rivolgendo poi lo sguardo sulla pellicola.
"È qualcosa di davvero strano" disse, e la nostra conversazione si interruppe lì con l'avvicinamento di una guardia che controllava se ci fossero tutti e se facessimo silenzio.
Inutile dire che il film non fu per niente piacevole. Mi chiedevo davvero chi avesse avuto il coraggio di produrre quel film. Era qualcosa di orribile. Riguardava la religione, di quanto fosse importante; e ovviamente trattava anche di omosessualità. Purtroppo la fine fu tragica, e la cosidetta morale, era quella di fare un percorso per ritornare normali e dedicarsi a Gesù.
Quando il film finì non fui l'unica a rimanere interdetta per il contenuto. Ero davvero schifata, lo stesso per gli altri, che discutevano fra di loro mentre tutti uscivamo dal corridoio, arrivando nell'aula magna.
Quando tutti fummo nei campi, delle guardie ci insegnarono delle strategie d'attacco e di difesa. Durante l'ora di conversione e cinema, avevano anche creato dei confini con delle frane sul terreno massiccio. Sapevo che lo avessero fatto in quelle ore perché il giorno prima non c'erano, e nemmeno prima di andare a fare colazione. Ci avevano anche spiegato che dirante il combattimento non dovevamo uscire da quell'area se no saremmo morti sul posto.
Potevano combattere come massimo cinque coppie di persone visto che le aree all'interno delle frane erano abbastanza vaste. Io fui una delle prime purtroppo, e fui costretta a combattere contro una ragazza di nome Normani, che da come avevo visto nelle partite precedenti, era davvero molto brava e abile. Ero sicura che al di fuori da lì facesse Karate.
Mi misi in posizione, e gemetti per il dolore ai fianchi e alla schiena. Inoltre avevo timore dello sguardo combattivo e serio di Normani, e quando la guardia diede il via al combattimento, lei mi spinse abilmente, facendomi perdere l'equilibrio e sbattere contro il suolo mentre buttavo un urlo per il dolore alla schiena.
Mi colpì frequentemente il viso, spaccandomi anche il labbro. Poi mi fece alzare e mi diede una ginocchiata allo stomaco.
"Buttami a terra" sussurrò al mio orecchio quando si avvicinò. Subito dopo si rimise in posizione, fingendosi pronta per colpirmi ancora, e io ascoltai ciò che mi aveva detto, spingendola all'indietro e facendola sbattere contro il suolo. Lei fece finta di sembrare sorpresa per l'attacco, e quando fui abbastanza vicina al suo viso le mani mi tremarono. Non potevo picchiarla, no. "Picchiami. Non ho perso nemmeno una volta e non lo farò più" io non capì ma mi fidai, e chiusi gli occhi per la paura, prima di colpirla continuamente sul viso.
"Ferme!" urlò la guardia, quando vide che Normani non si alzava più da terra. "Normani, hai perso" disse lui. "Camila fu hai vinto e rimettiti in posizione" io lo ascoltai e vidi Normani allontanarsi da lì, pronta per il suo prossimo scontro.
Perché aveva deciso di perdere?
La guardai in lontananza e lei mi sorrise nonostante il dolore che sicuramente provava al labbro, come me, poiché l'avevo colpita proprio su quel punto e lei aveva fatto lo stesso con me.
Perché era stata dolce con me? Speravo di poterle parlare presto e chiederle spiegazioni.
*
Secondo voi perché Normani ha aiutato Camila? 🤔
Scrivete nei commenti cosa ne pensate del comportamento precedente di Lauren e di quello di Normani. Inoltre ditemi cosa ne pensate della storia.
Per finire, voglio anche dirvi di prepararvi perché forse arriverà un altro personaggio, stavolta rompicoglioni.... ma amatemi comunque ❤️
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Homophobia ➳ Camren
FanfictionDopo la morte di uno degli Jauregui, salirono al trono Mike e Clara, che sconvolsero gli Stati Uniti D'America, coinvolgendo anche la figlia, che fu costretta ad obbedire l'onore della sua famiglia, mettendo in atto... i campi di concentramento per...