Quando finì di vestirmi e asciugare i miei capelli con il phon, uscì dal bagno per andare in cucina e parlare con Clara Jauregui, come lei stessa mi aveva chiesto di fare.
C'era silenzio in casa. Michael non era ancora arrivato ed erano circa le sedici.
Quando arrivai in cucina, vidi Clara seduta su una sedia che fissava il vuoto. Come se fosse malinconica o si fosse persa in un ricordo. Capivo quella sensazione. Da quando ero stata deportata nel campo di concentramento, sentivo spesso quella sensazione.
"Siediti pure" disse, quando notò la mia presenza, e io feci come mi era stato detto. Lasciò andare un sospiro, restando qualche secondo in silenzio prima di parlare finalmente. "So quello che vuole fare Michael Jauregui. Vuole portare Lauren in un campo di concentramento" fu diretta.
Io lo sapevo già ma mi finsi sorpresa per non destare sospetti.
"Ma io non voglio. Io ho notato come ti guarda, e ho notato che sembra sciogliersi. L'ho notato da come ti ha difesa mentre ti sentivi a disagio. Nei suoi occhi c'era una luce diversa che... che mi..." iniziò a piangere, ma si asciugò rapidamente le lacrime. "Non l'ho mai vista così. È sempre stata così distaccata con me e suo padre. Crede che vogliamo farle male, lo crede da sempre. Ma in realtà, quello a volerle far male è soltanto Michael, io sono soltanto costretta ad obbedirgli. Lei non ha mai capito questo" mi guardò negli occhi. "Per questo, Camila. Ti chiedo... di aprire il tuo cuore, perché il suo lo è già. Non tirarti indietro. Te lo chiedo per favore. Michael ti ha costretta a venire qui per vedere la reazione di Lauren, ma quando lui non c'è tu puoi essere semplicemente te stessa con lei. Essere gay non è una malattia. E sinceramente, anche se lo fosse, preferirei vedere mia figlia malata ma felice che sana e sempre triste" disse, lasciandomi di stucco.
Cavolo. Io lo sapevo che Clara non fosse così terribile. O almeno non come suo marito.
"Apri il tuo cuore per lei. Lauren è sempre stata circondata da odio e solitudine, e si è nutrita sempre di queste cose. Ha bisogno d'amore" i suoi occhi luccicavano ma lei non faceva cadere giù le lacrime. "Io non posso fare niente. Lei mi odia, e io, non posso fare davvero niente per rimediare a ciò. Non vuole il mio amore, Camila. Non lo vuole" all'ultima frase la sua voce si alterò, singhiozzando e scoppiando in un pianto disperato. "Potresti darle il tuo amore da parte mia..." disse, tirando sù col naso mentre singhiozzava. "Te lo chiedo per favore. Non abbandonarla"
I miei occhi si inumidivano per la tenerezza mentre i suoi singhiozzi diventavano sempre più frequenti e forti. Aveva le mani sul viso, come per nascondere la sua vergogna, e quella scena mi rendeva troppo sensibile.
"A me piace Lauren" ammisi, asciugando i miei occhi dalle lacrime. "Sono sicura che le piaccio, ma credo che non sia pronta per ammettere che sia attratta da una donna. Credo che riguardo a questo non sarà mai pronta" il mio tono era basso.
"Lei ti sta aprendo il tuo cuore, Camila. Lei te lo sta mostrando, e anche troppo. Sei tu che devi affrontare l'argomento"
"Non credo che sia il momento giusto" ammisi, ricordando quella volta in cui dissi a Lauren di ammettere che mi riservasse un trattamento speciale e la sua reazione non era stata molto amichevole.
"Va bene. A me va bene. Ti chiedo soltanto di renderla felice, Camila. Te lo chiedo con il cuore in mano"
Io sorrisi mentre lei si riprendeva dal suo brutto stato.
Quando mi alzai, per andarmene da lì, lei fece lo stesso, e con mia sorpresa mi abbracciò in un modo così confortante che mi venne in mente mia madre. Fu inevitabile nascondere le mie lacrime.
"Fra un'ora arriva Michael. È molto scrupoloso ed è meglio se ti fai vedere subito a lavoro, spolverando qualcosa" mi consigliò, quando si staccò da me. "Non sei costretta a prenderti cura della casa quando non c'è. Ci penserò io in sua assenza, okay?"
"Grazie" sorrisi, e lei ripagò, lasciandomi andare.
*
Il prossimo capitolo sarà straziante
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Homophobia ➳ Camren
FanfictionDopo la morte di uno degli Jauregui, salirono al trono Mike e Clara, che sconvolsero gli Stati Uniti D'America, coinvolgendo anche la figlia, che fu costretta ad obbedire l'onore della sua famiglia, mettendo in atto... i campi di concentramento per...