Capitolo 31 ➳ "Catastrofe"

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Lauren Jauregui

Mancava davvero così poco. Erano passate ormai due settimane per completare il mio piano. Il mio piano per scappare da lì e salvare Camila.
Era stata devastante la sua assenza, ma mi aveva anche dato la forza sufficiente per credere che fossi ancora in tempo per salvarla.

"Camila, resisti un altro po'" guardai l'orologio, aspettando disperatamente che la lancetta più lunga arrivasse al numero dieci.

Sudavo per l'ansia, e la gamba tremava sotto il tavolo della mensa.

Finalmente l'ora arrivò e tutti ci alzammo dai tavoli, dando inizio alla guerra.

Le guardie furono prese alla sprovvista, e poche di loro riuscirono a tenere in pugno la propria pistola.

Ognuno, aveva privato l'arma di ogni guardia, ma purtroppo, alcuni, per farlo, erano stati sparati sul colpo. Era devastante. Ciò mi faceva soltanto sentire più in colpa.

Strizzai gli occhi, cercando di mantenere la calma. Dovevo stare tranquilla. Per arrivare fino a quel punto, mi ero dovuta guadagnare la fiducia di tutti lì dentro. Non volevo deludere nessuno.

Corsi verso il piano superiore per andare verso l'ufficio di Ty.

Notai che c'erano due guardie, che conversavano animatamente sulla cima delle scale. Così, le presi alla sprovvista e gli sparai, arrivando poi al secondo piano.

Ignorai le urla di dolore delle guardie e corsi verso la porta frontale.

"Brutto bastardo" sussurrai, dando un calcio alla porta, che si aprì, mostrando Ty, privo di ogni arma e difesa, davanti alla sua scrivania.

"Lauren, cosa..."

A quanto pare era pure sordo. Possibile che non avesse sentito gli spari? Mi veniva quasi da ridere, ma non lo feci.

Camminai a passo veloce e decisione verso la scrivania.

Il suo sguardo scivolò sulla mia mano destra che teneva una pistola.

"Lauren, cosa sta-" in quel momento sicuramente sentì le urla di tutti i miei alleati, poichè sgranò gli occhi, come se avesse appena realizzato.

Tutti stavano salendo al piano superiore per devastarlo, ma io volevo avere quel piacere. Non lo avrei dato ad uno sconosciuto.
Quell'uomo, che doveva sposarsi con me, era soltanto viscido e maschilista. Persone come lui non dovrebbero vivere nel mondo. Dovevo ucciderlo.

"Hai soltanto due possibilità" lo guardai dritto negli occhi, appoggiando i miei palmi sul bordo della scrivania. "O mi dici dov'è Camila, e ti faccio scappare, oppure ti uccido, adesso" dissi decisa.

Scappare da lì sarebbe dovuta essere un'impresa, ma Ty era così incompetente che sicuramente non si era preoccupato nemmeno di comprare dei poliziotti esterni di riserva. I miei genitori me l'avevano lasciato come incarico, e poi avevano fatto lo stesso con Chris quando ero stata cacciata. Sicuramente Chris non se n'era ancora occupato, quindi, conoscendo Ty, e sapendo quanto fosse tirchio, non ci stessi tanto per intuire che era davvero un cagnolino indifeso.

"Lauren. Ca-calmati. Po-possiamo par-parlarne" barbettò, alzandosi lentamente dalla sedia con le mani in alto. Io lo seguì con la pistola e lo sguardo.

Mi sentivo potente. Non mi sentivo più la primcipessa, ma il capo di quella merda, e mi piaceva un sacco. Mi sentivo la vera Lauren Jauregui. Non più la ragazza che è costretta ad obbedire alle regole reali.

La folla stava salendo le scale. Potevo sentire il rumore dei passi sempre più forte e vicino.

"Dimmi dov'è" scomposi le due parole con enfasi, e lui deglutì.

"È... è... a Doral" disse. "Nella vecchia casa abbandonata di Doral. L'abbiamo chiusa in una stanza dopo aver ristrutturato l'abitazione"

Io abbassai la pistola, voltandomi per andarmenez

Lui fece un sospiro di sollievo, ma dopo qualche passo, mi girai e gli sparai in fronte, sorridendo subito dopo.

"Credevi che ti avrei lasciato vivo, bastardo?"

La folla, ormai, era davanti all'ufficio, ma vedendo che tutto era finito, ognuno lasciò le proprie pistole, e tutti scapparono da lì, da quel bastardo campo di concentramento.

Tutti erano così felici, che quasi mi sentì anch'io così. Ma purtroppo, la mia felicità era un'altra.

Camila.

Tutti erano liberi, mancava soltanto Camila.

Ero convinta che l'avrei salvata. Ne ero sicurissima. Ma purtroppo anche i piani più calcolati possono andare male.

*

Preparatevi per il prossimo capitolo...

Homophobia ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora