Capitolo 27 ➳ "Uscita"

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"Da te come va lì?" disse la voce dall'altro lato del telefono.

Era pomeriggio e Lauren aveva chiesto a Christopher di farmi parlare con Dinah.

"Da me va bene" guardai Lauren dall'altro lato della sua camera. Sembrava fregarsene della nostra conversazione e questo mi faceva sentire a mio agio.

Io e Lauren eravamo sole a casa ma tra momenti sarebbe ritornata Clara. Non sapevo dove fosse ma non mi importava.

"Come va con Jauregay?" domandò Dinah con una serietà che mi fece quasi ridere.

"Jauregay?" mi trattenni dal ridere.

Lauren si girò, abbandonando la sua attenzione al suo pc sulla sua scrivania.

"State sparlando di me?" domandò ironica la ragazza dagli occhi verdi, alzando un sopracciglio. Io negai subito.

"Ma quindi come va con lei? Avete fatto qualcosa di strano?" sperai che Lauren non avesse sentito. D'altronde il volume era abbastanza forte anche se la chiamata non era in modalità vivavoce. "Che c'è? Perché non rispondi? Lauren è con te? Avete fatto cose strane, vero? Sei nella sua camera? Che ci fai nella sua camera!"

"Dinah!" la rimproverai, sentendo le mie guance rosse per la vergogna. Non osavo guardare Lauren, e speravo che non mi stesse guardando anche se il mio sesto senso sembrava dirmi il contrario.

Qualche minuti dopo, fui costretta a chiudere la chiamata con Dinah poichè Clara si piombò dentro la stanza, costringendomi a chiudere immediatamente la chiamata.

"Camila, ti stavo cercando ovunque" disse Clara, guardando la figlia nell'angolo della stanza. Lauren era concentrata sul suo pc ed era tranquilla.

"Mi scusi, io-"

"Tranquilla. Volevo soltanto dirti se puoi comprare la spesa. D'altronde tu ti devi occupare della casa e di conseguenza del cibo" disse, e io annuì velocemente.

"Certo, certo" dissi.

"Bene. Ti farò accompagnare da una guardia di sicurezza"

Sospirai. Non andavo molto d'accordo con le guardie, nonostante quella che si sarebbe occupata di accompagnarmi in un negozio fosse ben diversa da quelle che consocevo io. Da quando ero entrata nel campo di concentramento avevo una brutta idea e opinione sulle guardie di sicurezza.

"Mamma, credo che non sia pronta. È uscita dal campo di concentramento adesso e avere una guardia non la renderà tranquilla" il suo tono non mostrava alcuna emozione, ma sapevo che in fondo, aveva detto quelle parole proprio per dei sentimenti.

"Capisco. Allora, Camila, sai guidare?" domandò Clara e io scossi la testa.

"No" dissi, stringendomi dalle spalle. Sicuramente stavo dando fastidio. Non mi andava mai bene nulla.

"L'accompagno io" disse Lauren, chiudendo il pc e alzandosi. "Adesso mi preparo. Mamma, esci. La porterò io da qualche parte e mi occuperò io delle spese"

Clara annuì e abbandonò la stanza.

Lauren prese dei vestiti all'interno del auo armadio e si vestì, spudoratamente davanti a me, o precisamente davanti allo specchio attaccato sulla parete sopra il comò.

"Jauregay ha un bel culo, no?" disse Lauren sosprendendomi e svegliandomi dal mio stato di trance.

Quella frase mi aveva fatto capire che aveva sentito la mia conversazione con Dinah, e così avvampai.

"N-no, io... i-io st-stavo s-solo pen-pensando" dissi, e lei rise dolcemente, truccandosi con la trousse sul comò.

"È okay. Non balbettare. Dobbiamo ancora continuare la nostra conversazione"

Conversazione? Non capivo

"Anche se credo che tu non debba parlare chissà quanto" sorrise sotto i baffi, terminando di truccarsi con un rossetto rosso sulle labbra.

In quel momento sgranai gli occhi, e poi deglutì.

La conversazione del giorno prima, voleva davvero continuarla, e come?

*

Che ne dite? Facciamo continuare la loro conversazione o no? Io penso proprio di sì...

P.S. Preparatevi che questi capitoli così belli non ci saranno sempre, quindi non fateci l'abitudine. Lo dico per voi. Sapete che tengo molto alla vistra salute emotiva (se proprio)

E niente, commentate e addios. Ci vediamo alla "conversazione" del prossimo capitolo

Homophobia ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora