☀열하나

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Capitolo 11 🌹

Capitolo 11 🌹

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°.○¤The heart fluttering feeling I got when I first saw you, it won't change, stay with me, always remember °.○¤

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Guido verso il ristorante scelto da Tae mentre accanto a me sul sedile del passeggero siede l'amico di Jungkook. Sono sorpreso di averlo rincontrato, di solito quando accadono certe cose, come scontrarsi mentre si cammina, si dimenticano e l'altra persona coinvolta non diventa che un punto sbiadito nei tuoi ricordi, non ti interessa studiare meglio il suo volto o scoprire chi sia, che carattere abbia o altro... ti importa solo di insultarlo quei cinque minuti e poi basta.

Però questo ragazzo mi aveva colpito in quel momento -e non solo fisicamente-, sarà destino? Caso? Fatto sta che questo ragazzo ha attirato in un qualche modo il mio interesse.

Sposto il mio sguardo verso la sua figura. E' appoggiato al finestrino, visibilmente scazzato e sembra proprio non avere alcuna voglia di socializzare. Intanto i due piccioncini sui sedili posteriori continuano a parlare come se i loro migliori amici non fossero presenti. Devo dire che si prospetta una serata alquanto noiosa.
Accendo la radio per ascoltare il mio CD preferito che ormai è fisso all'interno della mia macchina, abbasso il volume quel tanto che basta per non dare fastidio a Tae e la prima canzone parte.
<piacciono anche a te gli Shinwa?> mi giro verso Yoongi che a quanto pare ha ritrovato la voglia di parlare.
<oh sì, sono la mia band preferita> dico per poi riposare lo sguardo sulla strada.
<li conosco bene anch'io, sono uno dei gruppi preferiti del mio ragazzo> rimango sorpreso da quella affermazione. Non avrei mai pensato fosse una da dire ai quattro venti i fatti suoi, soprattutto una cosa personale come la propria sessualità.
<oh, quindi anche tu con i ragazzi> lascio un po' sospesa quell'affermazione e il viso del ragazzo si fa improvvisamente bordoux, come se avesse appena realizzato ciò che aveva detto prima <oi, tranquillo, anch'io ho il ragazzo e in più anche a lui piace questo gruppo, infatti li ascoltiamo sempre quando andiamo da qualche parte> si gira a guardarmi sorpreso, come se avessi detto la cosa più strana di questo mondo.
<ho detto qualcosa di male?> chiedo.
<no... no, no. Solo... pensavo fossi etero>
Finalmente arriviamo al ristorante e, con mia grande fortuna, riesco anche a trovare un posto davanti all'entrata del locale.
Scendiamo tutti dall'auto e la prima cosa che noto e la faccia schifata di Yoongi. Mi sento dispiaciuto, probabilmente sperava in qualcosa di meno caro.
<oddio Tae, ma è bellissimo questo posto!! Hai esagerato non dovevi> il "quasi ragazzo" del mio coinquilino è al settimo cielo e ha gli occhi che brillano, soprattutto quando guarda il mio amico. Certi sguardi sono inconfondibili, devo dire che sono proprio fatti l'uno per l'altro.
<ma figurati, non è niente di che. Dai entriamo. Hobi fai strada?> si avvicina a me tenendo Jungkook per le spalle.
<ma certo, perché oltre a tassista sta sera sarò anche il vostro cameriere> mi inchino davanti a tutti in modo teatrale facendo scoppiare la coppietta a ridere. Quando mi rialzo butto uno sguardo al più grande. Ha abbozzato un sorriso che cerca di nascondere, ma io ormai l'ho visto ed uno strano senso di felicità mi attanaglia dentro.
Entriamo nel ristorante e ci accomodiamo al tavolo. Ovviamente Jungkook e Tae si siedono vicini obbligando me e Yoongi a sederci uno accanto all'altro. Non che mi dia fastidio, ma ho come l'impressione di non andargli molto a genio.
Io e Tae non apriamo nemmeno il menù dal momento che prendiamo sempre le stesse cose, mentre gli altri due appena lo guardano impallidiscono, in particolare il ragazzo accanto a me.
<sentiti libero di ordinare quello che vuoi, veramente. Sta sera offro io> il mio amico cerca di consolare Jungkook che stava cercando in tutti i modi di non farsi pagare tutto.

<scommetto che invece io e te dovremmo arrangiarci> mi dice Yoongi senza staccare gli occhi dal menù.
<senti, lo so che forse Tae ha un po' esagerato, e che probabilmente voi non vi aspettavate questa spesa, perciò...>
<non ti azzardare a offrirmi la cena per pietà>
<ma...>
<niente ma> lo guardo addolorato, ma lui ha lo sguardo duro e serio.
Tanto un modo per pagargli la cena dopo lo troverò.
Per fortuna arriva il cameriere a prendere le nostre ordinazioni interrompendo quel momento che stava iniziando a diventare imbarazzante.
<se te lo stavi chiedendo, dato la faccia che hai fatto prima, si mi piacciono i ragazzi> gira lo sguardo verso di me confuso. Poi realizza quello che gli ho appena detto e la sua espressione diventa indecifrabile. Ho notato, anche se l'ho visto solo sta sera, che ha spesso un viso apatico, indecifrabile, il che mi destabilizza dato che spesso per parlare con la gente guardo sempre prima l'espressione.
<non volevo essere indiscreto, però veramente mi davi l'impressione di essere proprio etero>
<in realtà è da qualche anno che l'ho scoperto, fino ai 19 anni ero sicuro mi piacessero solo le ragazze> non so perché gli sto raccontando queste cose così apertamente, sinceramente questo argomento non lo tiro fuori col primo che incontro, però lui mi da sicurezza, non so perché.
<oh, e come lo hai capito... se posso saperlo?>
<beh, è arrivato questo ragazzo e credo mi abbia stregato il cuore con un qualche sortilegio ahahahaha, una bomba carinissima di stregoneria gay> in effetti è così. Jimin mi aveva proprio rubato il cuore.
Lo vedo ridacchiare sotto i baffi e sono contento di avergli tolto anche se per poco quell'espressione così seria.
Però poi si fa subito serio e mi preoccupo.
<però scusami sei diventato gay così tutto d'un botto, cioè vedi sto ragazzo e improvvisamente scopri che ti piacciono i ragazzi?> cacchio ha proprio beccato il mio taboo.
<ahahah, hai proprio beccato il punto delicato. Non è stato così immediato come credi, ci ho sofferto molto perché appunto non capivo com'era possibile, ci ho messo qualche mese per capire di provare qualcosa di serio per questo ragazzo> è stato un periodo al quanto travagliato da dopo il giorno in cui Jimin ha fatto il suo ingresso all'Accademia. <e comunque non mi definisco gay, perché non è che ora le ragazze mi facciano schifo, cioè è complicato, credo di non aver ancora capito bene come definirmi o meglio non voglio definirmi> sorrido imbarazzato mentre mi massaggio il collo con una mano. Intanto lui continua a guardarmi fisso come se mi stesse analizzando in ogni piccolo dettaglio.
<con questo ragazzo com'è andata a finire allora?>
<beh ora stiamo insieme da quasi tre anni>
<wow complimenti>
<grazie> cala il silenzio fra noi due ed in quel momento passa il cameriere con i nostri piatti.
<tu invece? Cosa sei?>
<in che senso?> mi chiede perplesso
<ceh, te sei gay?> non mi risponde, ma porta alla bocca un boccone della sua ordinazione. Non insisto oltre e comincio a mangiare anche io la mia cena. Non volevo rovinare la conversazione, speravo che magari lui potesse non so, socializzare di più, almeno per non rendere la serata una noia mortale.
<io non sono gay> si porta il tovagliolo alla bocca per pulirsi <sono bisex>
<oh, okay> il suo sguardo è nuovamente impassibile. Non so come interpretare questa sua confessione. Il suo astio nel raccontare delle cose sue personali è evidente e il motivo per cui con me invece ne abbia parlato anche se per poco è, non so come spiegarlo, piacevole. Si è piacevole. Quasi soddisfacente. Forse questa serata non andrà poi così male.

Between Us ||sope|| (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora