Capitolo 4

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Gale. Ma ci è permesso chiamarlo così? Data la poca differenza d'età non mi viene proprio da chiamarlo comandante, capo... vada per Gale.

Mi avvicino a lui, che sta appoggiato su un tavolo dove viene servita la razione serale di cibo e ne prendo un po'. Con mio grande rammarico tutti i posti a sedere sono occupati e devo per forza rimanere lì, mi sento completamente a disagio.

" Tu vieni dall'11 vero?" mi ci vogliono un paio di secondi per rendermi conto che la voce proveniva dalla persona accanto a me.

Rispondo di si a Gale e torno a mangiare. Dopo circa un minuto mi chiede di nuovo: "Quindi conosci molto bene le varie tecniche di coltivazione e coltura? Stiamo riunendo quanta più gente possibile dal tuo Distretto per cercare di inserire campi coltivati e frutteti anche qui. Se volessi dare una mano anche tu dimmelo." Metto a posto il piatto e intanto penso.

Mia madre ne sapeva tantissimo. Sapeva come far crescere un albero anche nella più completa siccità. Molte delle sue conoscenze le ha passate a noi figli, se solo avessi i suoi quaderni degli appunti potrei essere ancora più d'aiuto. Ma queste persone mi hanno dato un posto dove dormire e un lavoro, devo ricambiare il favore anche solo per un piccolo aiuto.

"Certo" gli dico " dimmi tu dove dovrei trovarmi."

"Te lo farò sapere.." mi dice senza neanche guardarmi.

Alla fine non so più che fare, rimanere accanto a lui sarebbe ridicolo ma è l'unico posto dove non c'è tanta gente. All'improvviso la voglia di compagnia è scomparsa, ha fatto posto al sonno e alla voglia di solitudine. Forse è meglio tornare alla tenda. Mi stacco dal tavolo quando la sua voce mi blocca ancora una volta.

"Conoscevi quella ragazzina che è morta nei penultimi Hunger Games? Rue. Conoscevi Rue?"

"Non posso dire di averla conosciuta bene. Ma lavoravamo insieme nei frutteti e anche se non vuoi alla fine ti ci affezioni a quella bimba. Mi è dispiaciuto tantissimo quando l'hanno uccisa. Ma la sua morte è stata di ispirazione alla mia gente, è da lì che abbiamo capito che le ostilità dei capitolini nei nostri confronti dovevano cessare. E una certa Katniss Everdeen ha pensato di darci una mano."

Lo vedo irrigidirsi, gli occhi si dilatano e stringe i pugni. Poi abbassa lo sguardo e capisco che non ha voglia di continuare, cosi mi stacco nuovamente dal tavolo e mi giro per tornare alla mia tenda.

Faccio pochi metri quando sento un sparo, poi un altro, un altro ancora e infine delle urla di disperazione. Mi giro in direzione del falò e vedo che le urla provengono da alcune ragazze che stavano lì, si è formato un cerchio ancora più stretto attorno a qualcosa.

Mi avvicino, cerco di farmi largo tra gli altri e quando finalmente posso vedere l'oggetto delle loro urla capisco che non è qualcosa ad averli traumatizzati. Ma qualcuno.

A terra giacciono i corpi di due ragazzi. Anche un ceco avrebbe capito che non c'è più speranza.

Accanto al falò, invece, c'è una ragazza con una gamba sanguinante che invocava aiuto. Veronica!

Mi lancio su di lei.

"Veronica! Cosa è successo?!"

"Le truppe filo presidenziali. Attaccano soprattutto noi giovani perché siamo la manodopera più forte per costruire il distretto! Mi hanno colpita alla gamba, dovete portarmi all'infermeria"

Le metto un braccio intorno al mio collo ma è troppo pesante per me, così viene ad aiutarmi un ragazzo molto più corpulento. Mi guida fino all'infermeria e lì mi dicono che anche se volessi restare tutta la notte non potrei entrare a vederla fino a domani mattina. L'unica cosa che posso fare è avvertire i suoi genitori, così mi dirigo verso la loro tenda e quando gli comunico la notizia corrono in preda al panico dalla figlia.

La vita di Gale dopo la rivolta: FF su Hunger GamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora