Capitolo 16

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Nicole

Rimango tra le sue braccia per tanto tempo. Mi costringo anche a rimanere sveglia, per godermi ogni singolo secondo con lui.

Il treno ad un certo punto sobbalza e sono costretta a staccarmi per evitare di schiacciarlo.

"S-scusa anche per prima" gli dico.

"Non ti devi scusare di nulla, davvero"

Noto che in fondo al divanetto c'è ancora il libro che stavamo sfogliando insieme. Lo prendo e mi rannicchio nuovamente tra le sue braccia.

"È bellissimo"  sussurro.

"Già..così facendo non se ne andranno mai via"

Poi mi stringe più forte.

"Gale.." allento la presa e mi ascigo le lacrime con la mano.

"Gale..tutto questo, è sbagliato" faccio io.

"Sapevo che l'avresti detto" risponde.

Abbasso la testa, sento una morsa allo stomaco. Poi dolcemente prende il mio viso tra le sue mani e sussurra:

"Io voglio solo che tu sia felice. Felice al cento per cento. Se vorrai essere felice con me allora io ci sarò, sempre, altrimenti accetterò la tua scelta" sentiamo un botto e il treno si ferma di colpo "Siamo arrivati, suppongo" e si alza lentamente.

Prima di prendere il suo borsone accenna un sorriso, che io ricambio e poi usciamo insieme.

Fuori troviamo la sua famiglia ad aspettarci, sua madre quando mi vede mi abbraccia dolcemente e poi ci accompagna all'Ex Palazzo di Giustizia del 12.

"Gale ci vediamo per cena allora?" Gli chiede. Gale annuisce e poi ci lasciano da soli.

Quando entriamo veniamo accolti da alcuni funzionari che ci portano in una grande stanza dove un paio di persone discutono tra loro.

Non appena ci vedono si bloccano e vengono a presentarsi.

"Sono il signor Rootfod, capo-distretto e lui è il mio vice, il signor Haley. So che dovrete controllare minuziosamente un grande carico di merci provenienti dal 13, posso sapere di cosa si tratta?"

"Quando lo scopriremo anche noi magari glielo faremo sapere" risponde Gale sorridendo.

L'uomo scoppia in una risata e poi aggiunge: "Potrete alloggiare qui per tutto il tempo che vi serve. Anche per i pasti, potete usufruire della nostra mensa"

"Grazie" ribatte Gale "ma io sono originario del 12, e allogeremo entrambi dalla mia famiglia"

Lo guardo di scatto alzando il sopracciglio. Non erano questi patti.

Subito dopo veniamo congedati e quando siamo fuori dico a Gale:

"Non c'è bisogno che ospitiate anche me, posso rimanere qui e vederci al lavoro"

"Non se ne parla, staresti da sola. Ci sono abbastanza letti e non disturbi. A mia mamma stai simpatica!"

Poi mi prende per mano e ci dirigiamo verso le case nuove.

Ad un certo punto si accende una lampadina: non ho chiamato Matt!

"Gale! Scusa mi sono dimenticata di fare una cosa al Palazzo, devo tornare indietro"

Gale annuisce dubbioso e decide di accompagnarmi.

Una volta dentro chiedo di poter fare una telefonata e subito mi viene indicato un telefono.

Lo raggiungo e compongo il numero.

"Pronto?"

"Salve sono Nicole Caspay, abito nel 2 ma sono nel 12 per lavoro. Vorrei parlare con Matt Walker, è possibile?"

Aspetto circa un quarto d'ora prima di sentire la sua voce.

"Ehi piccola!" Odio quando mi chiamano piccola.

"Ehi..volevo dirti che sono arrivata. Tutto bene!"

"Perfetto! Io tra tre giorni potrò venire, restisti nel frattempo"accenna una risata, poi continua: "Seeenti, ma hai già visto Katniss Everdeen?"

"Perché dovrei aver visto Katniss?" Chiedo in tono aspro.

"Beeeh, sai era una curiosità! Ora devo andare piccola, ci vediamo tra qualche giorno un bacio!"

E riattacca. È stato molto strano.

Esco dal palazzo, dove mi sta aspettando Gale e andiamo a casa sua.

* * *

Dopo aver cenato ci rechiamo tutti nel salotto, ma io non ho voglia di stare seduta, né tanto meno ho voglia di stare con tante persone in questo momento, così con una scusa decido di andare a fare una passeggiata fuori.

Il Distretto 12 è bello. È molto piccolo, tutto si concentra nella piazza principale, dove c'è un grande via vai di gente. Il fatto che sia stato ricostruito velocemente ha fatto sì che la maggior parte delle persone potesse finalmente godersi la vita, e per questo in piazza ci sono tante famiglie che passeggiano allegramente.

L'aria estiva, poi, rende tutto ancora più piacevole.

Mi sento rilassata. Forse perché nessuno sa chi sono, passo inosservata e ho la possibilità di schiarirmi le idee.

Ho combinato un casino nel treno, ma Gale è come una calamita per me. Non riesco a perdonarlo, ma nemmeno a farne a meno. Non è giusto che mi comporti così nei confronti di Matt, lui mi ha sempre aiutata ed è stato un grande amico. Ma per me è solo questo. E fingendo di provare qualcosa per lui peggioro solo le cose. Gli parlerò quando verrà qui a trovarmi, non posso dire certe cose per telefono.

Cammino per la piazza, colpendo un sassolino ogni tanto con la scarpa.

Poi mi appoggio ad un piccolo muretto e continuo ad osservare la gente.

Ad un certo punto sento una mano sulla mia spalla, mi giro e sorrido.

"Vuoi stare da sola?" Mi chiede mentre i miei occhi si perdono nei suoi, grigi come il ghiaccio.

"Facciamo una passeggiata?" Chiedo di rimando. Mi alzo, gli prendo la mano e lui mi guida attraverso le vie del Distretto.

Camminiamo presi per mano, non me la lascia mai e io mi sento al sicuro.

Poi appoggio la testa sul suo braccio e mi aggrappo alla sua presa salda. Parliamo del più e del meno, sembra quasi che questi mesi di silenzio si siano dissolti in un attimo. Mi trovo bene con lui, glielo faccio capire e lo vedo sorridere. Poi senza nemmeno essrcene accorti siamo di fronte alla porta di casa. Entriamo senza far rumore, per non svegliare gli altri e mi accompagna silenziosamente al piano di sopra. Mi fa entrare in una camera dove ci sono due letti singoli e noto che la mia valigia è ai piedi di uno dei due letti.

"Dormiamo qui io e te" sussurra "spero che non ti dia fastidio che stiamo nella stessa stanza"

Dopo quasi due anni che non vedo un letto vero dormirei anche fuori!

Scuoto la testa e poi apro la valigia per prendere il pigiama.

Dopo essermi cambiata torno dal bagno e trovo Gale steso sul letto, dorme già. Prima di avvicinarmi chiudo la porta della camera e poi dolcemente gli accarezzo la guancia. Non appena sente il contatto sussulta e si sveglia, poi quando vede che era la mia mano a sfiorarlo sorride e la prende tra le sue.

"Dormi con me" mi tira delicatamente verso di lui e mi fa posto nel suo letto. Senza esitare un attimo mi rannicchio tra le sue braccia.

Manca solo una cosa perché questo momento diventi davvero perfetto.

Mi giro lentamente verso di lui e appoggio le mie labbra sulle sue.

Dio quanto mi mancavano! Una mano si muove tra i suoi capelli mentre continuiamo a baciarci, prima con dolcezza e dopo con foga. Mi tira ancora più verso di sé fino a quando non mi trovo di lui. Proseguiamo con bramosia, poi la sua mano si infila sotto la mia maglietta e mi accarezza dolcemente la schiena, per poi passare ai fianchi. Vorrei che non finiasse mai.

Vorrei che quest attimo durasse per sempre.

***

Salve a tutti, che ne dite allora di questa storia? Vi sta piacendo? Cosa credete che succeda dopo? Spero di aggiornare presto, nel frattempo vi mando un grande abbraccio!

La vita di Gale dopo la rivolta: FF su Hunger GamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora