Quella mattina si sveglia con l'ansia addosso.
Se la sera precedente non era preoccupata per la sua esibizione, oggi è terrorizzata.
Non ha dormito bene Elena.
Non dorme mai bene prima di un evento simile , ma quella notte ha dormito particolarmente male e poco, anche per via di quello che è successo la sera precedente.
Non ha avuto nemmeno bisogno della sveglia per alzarsi.
Alle 6:30 è già in piedi, attenta a non fare rumore per non svegliare gli uomini che ancora dormivano tranquilli.
Si è infilata il primo giacchetto che ha trovato, le scarpe e un capello per tentare di nascondere i capelli arruffati dalla notte ed è uscita di casa per andare a compare la colazione.
Ha voglia di cornetti oggi.
Le ci vuole un quarto d'ora per raggiungere il bar più vicino dalla sua zona. Il suo quartiere non è propriamente attrezzato. Si tratta per lo più di un complesso di villette separate accuratamente da un muretto che divide ciascun abitazione dalle altre. Ad Elena non è mai dispiaciuto, era un posto tranquillo anche con abbastanza verde.
A quell'ora presto non ci sono molte persone in giro perciò non deve nemmeno fare molta fila al banco e trova tutto quello che vuole. Quando il commesso gli porge una busta bianca con dentro i suoi cornetti sorride felice e dopo aver salutato ripercorre la stessa strada per tornare a casa. Il sole è sorto da poco ma sembra prospettarsi una bella giornata.
E lei è felice.
Chiude gli occhi sospirando contenta e ispira l'aria fresca di prima mattina lasciandosi calmare da essa. Quando sente i muscoli del corpo rilassarsi riprende a camminare, più tranquillamente, lasciando che il suo sguardo vaghi ovunque. Ci sono giorni dove si sente meravigliata da qualsiasi cosa la circondi. Ed oggi sembra essere proprio una di quelle giornata. Sorride serena entrando in casa e dirigendosi subito in cucina per posare il sacchetto. Quello che non si aspetta è di trovare Elijah già in piedi con in mano, quella che dall'odore, sembra essere una tazza di caffè.
" Sei già in piedi?" gli chiede fermandoglisi accanto e poggiando la busta sul bancone.
Elijah salta letteralmente sul posto spaventato e per poco non rovescia il contenuto della sua tazza a terra. La poggia perciò sul ripiano, prima di combinare qualche disastro e sospira portandosi una mano sul cuore. La sua ragazza, accanto a lui, ridacchia per via della sua reazione.
" Dovrei fartela io questa domanda" le fa notare girandosi col busto in modo da guardarla.
"Quando mi sono svegliato, circa 20 m fa, non eri a letto....Dove sei stata?" gli chiede alzando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto.
Elena sorride come una bambina mostrandogli la busta e sistemandosi tra le sue gambe.
"Sono andata a compare la colazione" risponde contenta.
Il suo ragazzo sembra rilassarsi e le circonda la vita con le braccia spingendola verso di se. Petto contro petto. Ed Elena ride leggermente avvolgendogli le braccia attorno al collo, avvicinandosi ulteriormente anche col viso in modo che le loro fronti si tocchino. E gli sorride. Oggi si sente strana, si sente felice dopo la passeggiata che ha fatto e non può fare a meno di sorridere.
"Buongiorno" gli sussurra il ragazzo ricambiando il suo sorriso dolce.
"Buongiorno" ripete lei con lo stesso tono mordendosi il labbro inferiore mentre lo guarda.
Ed Elijah non può fare a meno di baciare quelle labbra che tanto gli appartengono. Perciò si sporge giusto quel che basta per annullare quei pochi centimetri che li separano e gli lascia un casto e lungo bacio sulle labbra morbide.
"Grazie per la colazione" le dice poi baciandole la fronte. Elena a quel gesto arrossisce leggermente. E in momenti come questo che si sente una bambina alle prese con la sua prima cotta. Per nascondere l'imbarazzo si stacca da lui e recupera la busta per celare il rossore sulle sue guance.
Non gli risponde. Sorride solo andando poi verso il frigo per versarsi un bicchiere di succo di frutta. Sembrerà strano, ma oggi non ha voglia di caffè, ma bensì di succo alla pera. Dopo essersi riempita il bicchiere si siede accanto al suo ragazzo e afferra un cornetto semplice dal sacchetto dandogli subito un morso.
"Sei preoccupata per oggi?" le chiede il Elijah allungando una mano per sfiorare la sua. Ed Elena il quel momento vorrebbe tanto ammazzarlo, perché se prima aveva smesso di pensarci, ora un po' d'ansia gli è tornata cavolo!
Perciò annuisce impercettibilmente.
"Un pochino" ammette.
Anche se un pochino è abbastanza lontano dall'ansia e dalla pressione che si sente addosso.
"Vedrai andrà tutto bene... Sarai bravissima" tenta di rassicurarla sorridendole incoraggiante.
"Grazie" risponde forzando un sorriso. Finiscono in fretta di fare colazione perché Elena non ha proprio intenzione di arrivare in ritardo e mentre Elijah pulisce il tutto lei va di sopra per prepararsi.
Il borsone con dentro il suo costume di scena e le scarpette l'aveva già preparato ieri sera, perciò prende un paio di jeans grigi dall'armadio e un maglioncino leggero bordeaux e si chiude in bagno, per lavarsi i denti e sistemarsi i capelli. Al trucco ci avrebbero pensato le truccatrici a teatro.
" Ti aspetto fuori" gli grida Elijah una volta che si sono preparati, prendendole il borsone per portarlo giù.
" Va bene" gli risponde Elena con lo stesso tono dalla sua camera.
Si infila le dottor martens con mani tremanti e prende il cappotto nero prima di uscire dalla sua stanza e andare in quella del fratello per salutarlo.
Quando entra nella sua camera, come si aspettava, lo trova già sveglio con le braccia allargate pronto a ricevere e a darle un abbraccio. Elena sorride avvicinandoglisi e lasciandosi stringere dalle sue braccia, ricambiando la stretta.
"Buona fortuna piccola peste...sono sicuro che sarai bellissima e bravissima oggi" le dice il fratello lasciandole un bacio fra i capelli.
E lei sorride con la faccia premuta sul suo petto.
"Di a quel coglione del tuo fidanzato che deve farti tante foto e video... vorrò vederli dopo" continua.
"Va bene" gli risponde tra le risate lei.
"Tu come ti senti?" gli domanda premurosa scostandosi di poco per sentirgli la temperatura.
"Meglio"
E in effetti non sembra che scotti.
"Ora devo proprio andare Klaus" gli dice dispiaciuta. Vorrebbe tanto che il fratello venisse con lei.
"Va bene" gli sorride leggermente, anche lui dispiaciuto dagli avvenimenti che li hanno voluti separati per questo evento.
"Ti voglio bene e ricordati che sono sempre fiero di te" gli ricorda dolce.
Ad Elena per quelle parole batte forte il cuore e non può evitare che sul suo viso spunti un sorriso meraviglioso.
"Ti voglio bene anche io Klaus...tanto" gli fa sapere sincera, felice prima di lasciargli un bacio sulla guancia e dirigersi verso la porta.
"Ah!..." si blocca sul posto.
"In cucina c'è la colazione già pronta. Stamattina sono passata a prendere i cornetti" lo informa e lo vede leccarsi le labbra.
" Ti adoro" dice entusiasta.
" Lo so" gli risponde ridendo, uscendo poi dalla sua stanza.
Fa le scale di corsa e si precipita fuori dalla porta di casa per raggiungere Elijah. Lo trova fermo in mezzo al vialetto a guardare un punto fisso. Gli si avvicina confusa dal suo comportamento e dalla sua espressione, toccandogli una spalla per richiamare la sua attenzione.
"È successo qualcosa?" gli domanda non capendo.
Il suo ragazzo sembra ritornare sulla terra e si volta a guardarla, lo sguardo severo, quasi arrabbiato.
"Vi hanno imbrattato il muretto...che teppisti" le fa sapere adirato.
"Ma che stai dicendo"
Elena sconvolta e furiosa si volta a guardare il muretto per vedere il disastro, l'orrore, lo scarabocchio che qualche scapestrato ha fatto probabilmente la notte appena passata. Ma quello che si ritrova davanti non è certamente quello che si è aspettata. Il muro adiacente a casa sua è stato ridipinto, con quella che sembra essere una bomboletta, di macchie di ogni tipo di colore al cui centro spiccano due enormi ali bianche.
Come ha fatto a non notarlo prima?
Ne rimane piacevolmente sconvolta. Si ritrova a dover smorzare il suo stupore difronte all'espressione indignata del suo ragazzo. Ma a lei batte forte il cuore e non può credere a quello che vede. È quasi sicura di sapere di chi sia l'opera e non può credere che abbia davvero fatto una cosa del genere. Perciò sorride mordendosi il labbro per cercare di camuffarlo, mentre non riesce a smettere di guardare il murales che ora arricchisce il muro della sua casa.
"Beh non dici niente?" la incalza Elijah che pensava si sarebbe messa a gridare per tutto il quartiere.
"Io lo trovo carino" gli dice con la voce che leggermente le trema per l'emozione che ancora prova, alzando subito dopo le spalle per cercare di nascondere il tremolio nella sua voce.
Maledizione a lei e a quando non riesce a controllarsi.
Il suo ragazzo ora la guarda come se le fossero spuntate altre due teste. Davvero non riesce a capirla questa mattina. Perciò sbatte più volte gli occhi incredulo difronte all'atteggiamento di Elena, che di tanto in tanto lancia occhiate al disegno sul muro.
"Sei per caso impazzita? A tuo fratello prenderà un colpo!" cerca di farla ragionare.
" Dai quanto sei scemo" prova a smorzare la tensione ridacchiando e spingendolo leggermente.
"Non essere così drammatico" continua.
"Non sono drammatico.. sono realista" controbatte quasi offeso e mettendo su il broncio.
Elena ride e lo spinge verso la macchina.
" Dai signor realista andiamo. Il teatro ci aspetta" lo prende in giro ridendo e continuando a spingerlo finché non raggiungono l'auto.
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Come un uragano
RomansaElena non lo sapeva, ma presto si sarebbe resa conto di amare proprio colui che aveva sempre odiato e evitato. Un amore che agli occhi di tutti sembra impossibile, persino ai suoi. Un amore difficile sin dal principio. Un amore capace di ferire e...