Elena si sveglia nel letto di casa sua, a Londra.
È tornata ieri sera dopo mezzanotte, ed era così stanca che appena ha toccato il cuscino con la testa si è addormentata, ancora vestita e con la valigia abbandonata al piano terra.Elijah l'ha accompagnata fino al portico, con la sua valigia stretta in una mano, l'ha salutata con un bacio veloce sulle labbra e poi se ne è andato senza dirle nulla.
Quel saluto così freddo e privo di sentimento, l'ha lasciata con l'amaro in bocca e con la consapevolezza di aver fatto un casino, con la consapevolezza di averlo ferito con il suo comportamento distaccato.Dopo il lago hanno passato quel poco tempo che ancora avevano a disposizione a sistemare la valigia e riordinare e pulire la baita.
Durante quel lasso di tempo non si sono sfiorati nemmeno una volta e hanno scambiato giusto qualche parola di cortesia.Elena continuava a rimanere sulle sue, il più distante possibile da lui, scossa dai messaggi ricevuti quello stesso giorno e preda dei sensi di colpa che le impedivano di avvicinarsi al suo fidanzato senza sentirsi un ipocrita.
Elijah rassegnato dal comportamento della sua ragazza aveva smesso di tentare di avvicinarglisi e di parlare per cercare di capire cosa fosse successo.
Ovviamente la sua mente lo stava torturando con mille ipotesi, stava cercando con tutto se stesso di darsi una spiegazione valida agli atteggiamenti della sua fidanzata, senza però riuscirci, e questo rischiava di portarlo alla follia.
Più volte era stato vicino dal esplodere e gridarle contro per avere delle risposte, ma quando succedeva si mordeva le labbra e serrava i pugni per controllarsi.
Si ripeteva che tanto sarebbe stato inutile, che così si sarebbero solo gridati contro e non si sarebbero capiti, non si sarebbero ascoltati. Perché tra di loro accadeva sempre così, si urlavano a vicenda e poi non si parlavano per giorni, finché uno dei due non metteva l'orgoglio da una parte e bussava alla porta dell'altro.
Quella volta aveva deciso di metterlo subito da parte e di cercare di darle i suoi spazi, anche se questo comportava il dover impazzire nell'attesa di avere risposte.Non riusciva a capire come fosse possibile che nel giro di una notte la sua ragazza non lo degnasse di uno sguardo, perché fosse così taciturna e perché si sforzasse di apparire sorridente e spensierata, quando era chiaro anche ai muri che non fosse così.
Non riusciva a capire perché non si confidasse con lui. Eppure era sempre stato il suo punto di riferimento, la spalla sulla quale piangere quando era triste. Si era sempre sfogata con lui, su tutto.
Aveva provato più volte a chiederle cose le fosse successo, se fosse capitato qualcosa, ma Elena lo aveva liquidato sempre con la classica risposata: "va tutto bene, non preoccuparti".
E invece non andava bene nulla e lui era preoccupato.
La sera, con l'amaro in bocca, l'aveva riaccompagnata a casa con la triste consapevolezza che quel weekend che sarebbe dovuto servire per riavvicinarli, si era rivelato inutile.
All'inizio aveva creduto veramente che le cose stessero andando per il verso giusto, che potessero ripartire da lì più uniti di prima, più innamorati di quando erano arrivati, e invece le cose erano precipitate all'improvviso, senza nemmeno dargli il tempo di prepararsi all'impatto.
Elena, ancora sotto le coperte, si passa le mani sul volto stanco, consapevole del disastro che è attualmente la sua vita sentimentale.
Non sa cosa fare, dove sbattere la testa per sistemare tutto questo.Sa solo che impazzirà per via di tutti i pensieri e le preoccupazioni che le affollano la mente.
Da una parte pensa al moro: a quello che prova per lui, a quello che l'ha portata a non respingerlo quella notte.
Dall'altra pensa ad Elijah: a come lo ha trattato ieri senza dargli la minima spiegazione.
Che persona orribile che è.

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Come un uragano
RomanceElena non lo sapeva, ma presto si sarebbe resa conto di amare proprio colui che aveva sempre odiato e evitato. Un amore che agli occhi di tutti sembra impossibile, persino ai suoi. Un amore difficile sin dal principio. Un amore capace di ferire e...