Elena era totalmente e completamente immersa nello studio, e sommersa da libri.
Si era presa due giorni di ferie dal lavoro, per dare i due esami che aveva in programma e si era chiusa in camera sua.
Nessuna distrazione di alcun tipo.
Bob non le aveva fatto molte storie martedì sera, quando a fine turno era andata nel suo studio per chiedergli i giorni. Lo aveva messo al corrente fin da subito, ancora prima che le facesse il contratto e lui aveva accettato le sue clausole.
Era uscita solo quella mattina, per dare il primo dei due esami, quello di psicologia infantile.
Fortunatamente le era andato bene, il professore le aveva fatto tutte domande che sapeva e lei se l'era cavata con un bel ventotto.
Era felice perché tutte le materie che abbracciavo il campo della psicologia le piacevano, la affascinavano.Ora è concentrata sul manuale di psichiatria , sul letto è aperto il libro, e accanto il quaderno che usa per prendere appunti a lezione e per riassumere i capitoli.
Si è sempre trovata bene con questo metodo di studio, e si trova ancora meglio quando ripete assieme a Ludovica.
Anche lei deve dare il suo stesso esame, quindi ripasseranno assieme.
Si sono divise gli argomenti da ripetere, in modo da andare più veloci e ora lei sta ripassando i suoi, in modo da essere pronta, con la matita incastrata dietro l'orecchio destro.Viene distratta dallo studio, dal fratello che bussa alla sua porta, per chiedere il permesso di entrare.
Non vuole disturbarla quando è impegnata in cose che riguardano l'università, sa quanta dedizione ci metta, e ne è orgoglioso, ma vuole sapere come è andato il suo esame di stamani prima di andare a lavoro."Vieni entra" gli dice, togliendosi la matita dell'orecchio e portandosela alle labbra.
Klaus le sorride, mentre cauto entra nella stanza.
Non vuole dire che è un macello qua dentro, ma effettivamente la parola giusta sarebbe quella.
Oltre alla quantità immane di libri sparsi sul letto, ci sono anche numerosi fogli per terra, e il cestino è stracolmo di carta.
Sa che la sorella, ogni volta che finisce un esame, poi si sbarazza di tutto quello che lo riguarda.
Lo fa sempre.
Ovviamente però tiene i manuali che potrebbero tornarle utili in un futuro."Come stai?" Le chiede gentile, spostando un libro per sedersi vicino a lei.
Elena sospira stufa e si stiracchia, allungando le braccia e la schiena verso l'alto.
È da come minimo due ore che è china su questo manuale, e gliene manca ancora uno.
Potrebbe impazzire.
Per di più questa mattina si è svegliata prestissimo per andare a sostenere il suo esame, ed ora è qui ha ripassare un altra materia.
Cosa non facile visto che il suo cervello è ancora fermo a psicologia infantile, per cui molte volte fa confusione con le due materie.
Così non va proprio.Concentrati.
Si ripete.
"Un po' stanca" ammette afflosciandosi su se stessa.
"Ma posso farcela" continua per auto convincersi, stringendo la mano a pugno.
Il fratello ridacchia e le accarezza i capelli.
"So che puoi" le dice orgoglioso.
E lei si gira leggermente, per guardarlo, e gli sorride, contenta delle sue parole. Che per lei significano sempre molto.
Poi gli poggia la testa sulla spalla e chiude gli occhi, vuole riposarsi solo per qualche secondo.
Klaus le bacia la fronte e le circonda il bacino con il braccio, abbracciandola."E l'esame di questa mattina come è andato?" Le sussurra, per non rompere quel momento di quiete.
"Ho preso ventotto" risponde con lo stesso tono, nascondendo un sorriso.
Sente Klaus trattenere il fiato per lo stupore e la gioia, e quando solleva il viso per incontrare il suo volto, vi legge felicità e orgoglio.
E non può non sorridere a trentadue denti per questo.
È fiera di se stessa quando il fratello la guarda così.
Perché vuole renderlo fiero, dopo tutti i sacrifici che fa per lei.
È il minimo che possa fare.

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Come un uragano
RomanceElena non lo sapeva, ma presto si sarebbe resa conto di amare proprio colui che aveva sempre odiato e evitato. Un amore che agli occhi di tutti sembra impossibile, persino ai suoi. Un amore difficile sin dal principio. Un amore capace di ferire e...