Si sveglia nel proprio letto, ma non si ricorda come c'è arrivato. Non sa nemmeno che ore sono.
È ancora confuso e quando prova a mettersi seduto gli gira la testa ed è costretto a lasciarsi ricadere sul letto con la testa sul cuscino. Gli fa malissimo, sta per scoppiargli non riesce nemmeno a tenere gli occhi aperti. La poca luce che filtra dalle tapparelle gli dà fastidio e la gola è completamente asciutta. Sta morendo di sete ma non pensa di farcela a lasciare il letto.
Odia il post sbornia cazzo!
Si porta il braccio a coprirsi gli occhi e sbuffa irritato.
Cosa cazzo ha combinato ieri?
Chi lo ha riportato a casa?
Più si sforza di ricordare più non ricorda nulla. Il vuoto totale, come se la sua mente avesse cancellato le ultime 12 ore. Ma ovviamente, ironia del destino si ritrova a pensare, non ha cancellato le ore peggiori della sua vita. Si ricorda tutto e sarà costretto a farci i conti per tutto il resto della sua vita.
Deve andare avanti, cercare di dimenticare se è possibile o almeno non pensarci più si ripete.
Ce la può fare.
Non è colpa sua, è stato costretto, ha fatto quello che ha potuto per cercare di evitare il peggio.
"Zayn?"
È la voce del suo migliore amico che lo lo riporta al presente. In tutta risposta il moro mugugna qualcosa, non ha voglia di parlargli. Vuole solo rimanere da solo con il suo post sbornia che lo sta già portando all'esaurimento.
"Sei sveglio?" continua imperterrito il castano entrando nella stanza.
Il migliore amico continua ad ignorarlo sperando che in questo modo creda stia ancora dormendo e lo lasci solo. Ma Liam non sembra recepire il messaggio.
"Ah come mi dispiace che dormi....porterò la pastiglia e l'acqua in cucina allora" continua in modo sarcastico.
Non è stupido lo ha capito che è sveglio e lui non ha alcuna intenzione di andarsene da lì senza che abbiano parlato.
Zayn sbuffa, perché sa che l'amico ha vinto. Tutto quello che al momento gli serve si trova nelle mani di Liam. Perciò, per motivi di sopravvivenza decide di mandare a puttane la sua idea di rimanere solo con se stesso e di accettare ciò che il migliore amico gli ha portato con tanta premura. Ma Liam è sempre stato premuroso con lui, sin dalle elementari, quando gli altri bambini lo prendevano in giro per il suo colore di pelle o per le sue origini. Liam lo difendeva sempre e lo consolava quando le offese erano insopportabili, quando si sentiva sbagliato e fuori luogo. Liam lo consolava, lo stringeva tra le braccia e lo lasciava piangere lì, sulla sua maglietta, non gli importava che la inzuppasse con le sue lacrime. C'era sempre nei momenti di difficoltà e Zayn c'era sempre per lui. Anche nella sua fragilità di bambino, anche da adolescente, quando si trattava di Liam il moro diventava un'altra persona. Cercava di essere forte, perché Liam lo era e anche lui doveva esserlo per lui. Si ricorda ancora quando al compleanno del migliore amico non si era presentato nessuno, e di quanto lui ci fosse rimasto male. Ma Zayn gli era stato vicino e aveva fatto in modo che Liam si divertisse lo stesso, che passasse un buon giorno di compleanno. Perché loro questo facevano, da quando erano diventati inseparabili, si sostenevano a vicenda e non si abbandonavano mai. Non importa quante volte potevano litigare, trovavano sempre il modo di fare pace e tornavano più uniti di prima.
Così Zayn sbuffa, ma lo fa col sorriso sulle labbra perché è felice che Liam sia lì pronto ad aiutarlo.
"No ti prego!" sussurra quasi disperato girandosi su un fianco per poterlo guardare, gli occhi semi chiusi ancora non abituati alla poca luce presente nella stanza.
"Coglione" lo sente sussurrare prima che si sieda accanto a lui.
Zayn sembra fare uno sforzo sovrumano per mettersi a sedere e poggiarsi con la schiena alla spalliera del letto. Poi allunga una mano verso il migliore amico per esortarlo a passargli il bicchiere con l'acqua e la pasticca per il mal di testa. Non si domanda nemmeno come l'amico sappia che gli serva quella roba.
Probabilmente ieri sera rientrando, ipotizza, perché non ricorda davvero nulla di quella serata, ha fatto rumore in casa e l'amico l'ha beccato ubriaco marcio.
Non è male come ipotesi.
Il castano gli passa il tutto e Zayn manda giù la pasticca e beve l'acqua come se fosse assetato da giorni. Tirando un sospiro di sollievo, subito dopo, sentendosi già meglio.
Che bello, pensa.
" Che cosa è successo ieri?" gli domanda Liam.
Ed eccolo l'amico preoccupato e investigatore.
Ma Zayn questa volta non può proprio dirgli nulla. Si vergogna di quello che ha fatto e pensa che se il migliore amico lo scoprisse non vorrebbe avere più niente a che fare con lui. E lui non può proprio permettersi di perderlo. In oltre non vuole che gli succeda niente di male, vuole proteggerlo e non è convinto sia sicuro raccontargli quella merda.
"Perché deve essere successo qualcosa?" finge allora, facendo il finto tonto.
Perché è quello che sa fare meglio. Fingere che tutto vada bene. E Liam sa che quando Zayn risponde alle sue domande con un altra domanda è perché non vuole dirgli quello che si nasconde dietro ai suoi comportamenti. Ma lui non ha intenzione di demordere questa volta. Questa volta deve essere successo qualcosa di grave per ridurlo in quello stato.
" Non lo so dimmelo te" gli risponde perciò già un po' alterato, ma cercando comunque di mantenere la calma.
"Ora non posso nemmeno più bere?" si difende lui cercando di sviare l'argomento principale, ovvero cosa lo ha portato a bere, che è quello che il suo migliore amico invece vuole scoprire.
"Certo che puoi Zayn....Ma non così!" lo rimprovera Liam, all'inizio calmo ma poi, sull'ultima frase arrabbiato.
" Non mi sembra di aver fatto chissà cosa" risponde, il che è vero.
Lui non ricorda proprio nulla.
"Non ti sembra? Scherzi Zayn?" dice Liam sarcasticamente.
"Eri talmente andato che non ti reggevi in piedi" gli fa sapere.
" Dai cazzo smettila Liam" comincia il moro.
Non ha alcuna intenzione di stare a sentirlo mentre gli fa il terzo grado. Non è mica suo padre e non gli sembra di aver ammazzo qualcuno. Ha solo bevuto un po', non vede quale sia il problema.
" Non sono affari tuoi. Non sei mio padre." sbotta poi. Cercando di mettere fine a quell'inquisizione.
Cazzo si è appena svegliato non è pronto per questo.
"Sono affari miei se mi chiamano all'una di notte per venirti a recuperare in un cazzo di Bar! Brutto cazzone che non sei altro" gli grida il migliore amico ora furioso. Evitando non solo di spintonarlo ma anche di commentare la sua ultima frase.
È solo un idiota quando si comporta così.
Zayn a quella rivelazione sbatte gli occhi più volte.
Come come?
L'hanno chiamato?
E lui è venuto a prenderlo?
Non se lo ricorda. Era convinto di tutt'altro.
"I-io non lo sapevo" balbetta sentendosi in colpa per come lo ha trattato.
" Grazie non ti ricordi un cazzo a quanto pare" continua duro il migliore amico, e il moro si ritrova ad abbassare lo sguardo dispiaciuto.
"Scusa Liam" gli dice sincero.
"Scusa se sei dovuto venire a recuperarmi e se ti ho risposto di merda.....Solo che mi sono appena svegliato e non mi sento tanto bene" continua guardandolo ora negli occhi.
Liam sospira arreso chiudendo gli occhi per cercare di calmarsi.
"Allora vuoi dirmi che è successo?" gli ridomanda e Zayn si ritrova a doversi inventare una scusa su due piedi.
"Oh non preoccuparti. Avevo fatto solo una stupida scommessa con uno dei ragazzi" si inventa cercando di utilizzare un tono divertito e grattandosi il retro del collo fingendosi imbarazzato.
" Vedi che sei proprio un Coglione!" lo prende in giro Liam che ora sembra più rilassato.
E Zayn si lascia scappare un piccolo sospiro perché l'amico sembra essersi bevuto quella balla. A volte è proprio tonto.
"Gai ragione" concorda ridacchiando leggermente.
La situazione ora capovolta. Quell'aria di tensione sparita.
"Hai detto che ti hanno chiamato. Chi è stato?" gli domanda poi una volta che si è fermato a pensare alle parole dell'amico.
Chi poteva essere stato?
"È stata Elena" gli fa sapere e Zayn rimane sconvolto a tale rivelazione.
"Mi ha chiamato dicendomi che eri ubriaco nel suo locale e che dovevo venire a prenderti, che credeva ti fosse successo qualcosa. Sembrava preoccupata" continua l'amico.
E il moro si ricorda, in un flash back, dei suoi occhi. Dei suoi occhi che gli erano sembrati preoccupati. Credeva di esserselo immaginato quello sguardo ma forse non era così. Si era davvero preoccupata per lui.
Sorride impercettibilmente nel apprendere quella notizia.
" Puoi darmi il suo numero?" se ne esce fuori di getto. Incapace di tenere a freno la lingua.
"Perché vuoi il suo numero?" Liam lo guarda confuso con un sopracciglio alzato.
" Voglio ringraziarla" gli fa sapere.
E in parte è vero, vuole ringraziarla per essersi preoccupata per lui. E poi è un ottima scusa per avere finalmente il suo numero.
Il migliore amico annuisce così Zayn prende dal comodino il suo telefonino, notando che orami è pomeriggio inoltrato.
Quanto cazzo ha dormito? Ma tanto non deve andare da nessuna parte. Andy gli ha dato una settimana di pausa dopo il suo ultimo incarico.
Segna il numero che l'amico gli detta con il sorriso, contento di essere riuscito ad avere il suo contatto finalmente.
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Come un uragano
RomanceElena non lo sapeva, ma presto si sarebbe resa conto di amare proprio colui che aveva sempre odiato e evitato. Un amore che agli occhi di tutti sembra impossibile, persino ai suoi. Un amore difficile sin dal principio. Un amore capace di ferire e...