"Chiamami quando arrivate" le dice Klaus sulla soglia della porta.
Questa mattina si erano svegliati tutti presto, avevano fatto colazione assieme e poi Elena era volata di sopra a finire la sua valigia.
Durante la notte si era ricordata di non essersi portata il costume e le scarpe col tacco, in oltre doveva vestirsi e mettere anche il pigiama via.
Per il viaggio si era messa una tuta, per stare comoda, con le sue adorate air jordan bianche e nere.
"Certo" gli risponde lasciandosi stringere dalle sue braccia, mentre Elijah li guarda.
Il fratello le bacia la fronte e dopo essersi raccomandato con l'amico li lascia andare.
Elijah carica la sua valigia dietro al porta bagagli e poi sono pronti per partire.
La casa del suo fidanzato si trova a Cotswolds, un paesino immerso nel verde a poco più di due ore da Londra. Elena adora trascorrere del tempo li, è un paesaggio così pittoresco e la gente del posto è molto ospitale.
Elijah mette in moto la macchina e prima di partire si allunga sul sedile per lasciarle un bacio sul naso e sorriderle.
Elena ricambia il sorriso e poi si affretta a collegare il cellulare alla macchina per mettere la musica.
"Se vuoi che mi fermi dimmelo ok?" le dice premuroso, mettendo la retro e uscendo dal suo vialetto.
Salutano Klaus che, in pigiama, sulla soglia della porta li guarda e poi partono. L'aria condizionata accesa, la musica che riempie l'abitacolo e la mano del suo fidanzato sulla sua coscia.
Quando sono in macchina è sempre così, la sua mano finisce sempre lì per accarezzarla ogni tanto, o stretta alla sua. È un piccolo gesto che però è capace di farla sorridere, di farle scoppiare il cuore di gioia. È come se il suo ragazzo volesse fargli sapere che è lì per lei.
"Tranquillo, non credo ce ne sarà bisogno. Sono solo due ore di macchina" gli risponde ridacchiando.
Il viaggio di fatti trascorre tranquillo tra chiacchiere, risate e qualche canzone cantata a squarciagola. Non trovano nemmeno tanto traffico in autostrada e dopo due ore esatte, minuto più minuto meno, sono arrivati.
Elena guarda fuori dal finestrino e sorride incantata. Questo posto le fa sempre lo stesso effetto. È bellissimo, il villaggio è immerso nella natura, le case sono tutte in mattoni con i tetti spioventi, le sembrano così vecchie ma allo stesso tempo affascinanti. Su molte di esse si arrampicano delle piante rampicanti e questo contribuisce, a suo parere, a renderle ancora più belle. Il paesino è costeggiato da un fiume e ci sono molti pontili in pietra che ti permettono di attraversarlo e raggiungere l'altra parte del villaggio.
La casa di Elijah si trova poco fuori il villaggio. I genitori volevano la loro privacy e tranquillità e per questo motivo si sono fatti costruire una baita in mezzo al bosco. Mentre percorrono la strada non asfaltata, che li porterà a destinazione, Elena abbassa il finestrino e a occhi chiusi ispira l'aria pulita e fresca della montagna. Si sente già in pace con se stessa.
Elijah intento a guidare, si distare solo un attimo per vedere la sua ragazza serena e sorride contento.
Questo weekend farà bene a tutti e due.
"Siamo arrivati" le dice qualche minuto dopo, mentre cerca il telecomando per aprire il garage.
"Lo vedo" gli dice ridacchiando.
Una volta parcheggiato Elijah scarica la macchina e attraverso la porta del garage entrano in casa.
Il suo ragazzo poggia le borse nel salotto e va ad accendere subito il camino per riscaldare l'abitazione.
Elena nel frattempo decide di andare a fare un giro per la casa, per vedere se è rimasto tutto come lo ricorda.
Il salotto è enorme, il pavimento è in legno, come del resto quello di tutta la casa, sulla sinistra c'è una parete di mattoni che ospita al centro il camino. Davanti ad esso c'è un grande tappeto di pelo bianco e un tavolino basso in legno con sopra un abat-jourdi è un vassoio di frutta finta. Sparsi per il resto della stanza ci sono divani, coperti da cuscini e coperte per tenersi caldi, e pouf.
Di fronte, all'altra estremità del salotto, attaccato alla parete c'è un lungo mobile di legno e poco più in alto una credenza in vetro. Sulla parte destra della stanza, dietro al grande divano in pelle grigia, c'è un enorme vetrata, che porta al terrazzo coperto, che affaccia sulle montagne, offrendo una vista mozzafiato. Uscendo dal salotto e oltrepassando le scale in legno si arriva alla cucina. Molto semplice ma al tempo stesso elegante. La prima cosa che salta all'occhio in quella stanza è il lungo bancone in marmo grigio, sopra ci sono i pochi e indispensabili oggetti da cucina, come il microonde, il set di coltelli, il frullatore e il tagliere. Il piano di cottura è a induzione, appesi alla parete, sopra al lavandino, sono attaccati dei cuori in stoffa di diverse dimensioni. L'ambiente è completamente illuminato dalle finestre che costeggiano tutto il piano cottura. Alla parete destra il frigorifero, che Elena scopre essere vuoto.
Dovranno andare a fare la spesa, se vogliono mangiare.
Usciti dalla cucina poco più avanti c'è uno dei due bagni della casa. Questo è il più piccolo, ha la cabina doccia in vetro, un lavandino in marmo con lo specchio e una piccola finestra al centro della stanza.
Salendo di sopra ci sono le camere da letto e uno dei bagni più belli che Elena abbia mai visto. È grande quanto la sua camera a Londra. Accanto alla porta, a scomparsa, c'è una doccia simile a quella di sotto, ma poco più grande, di fronte, attaccato alla parete, un mobile in legno con il bancone in marco bianco che ospita due lavandini con un enorme specchio che prende tutta la parete, e in fondo sulla sinistra un enorme vasca in marmo, che occupa tutta la parte finale del bagno, con attorno tutte candele e una vista spettacolare, come quella al piano di sotto, delle montagne, offerta dalla grande vetrata vicino alla quale è posta la vasca.
La camera da letto padronale, quella che utilizzano lei e Elijah ogni volta che vengono qui è molto semplice. Al centro c'è il letto a due piazze, con la base in legno, alla sua destra e sinistra i due comodini con sopra le abat-jour. Sopra il letto una parte di soffitto in legno è stata sostituita con una vetrata, per permettere la vista delle stelle durante la notte. Forse questa caratteristica è la cosa più bella della casa. E per finire sulla parete destra c'è il lungo armadio in legno con intagliate sulle ante le stelle alpine.
È proprio tutto come se lo ricordava. Pensa mentre scende di sotto per tornare dal suo ragazzo.
"Dove eri finita?" le chiede col sorriso, appena mette piede in salotto, fermo davanti alla vetrata.
La stanza ora più calda, rispetto a quando sono arrivati, grazie al fuoco del camino.
"Ero andata a fare un giro" gli spiega avvicinandoglisi lentamente, come una predatrice, senza smettere di guardarlo negli occhi.
Quando gli è vicina gli cinge il collo con le braccia e si preme contro il suo corpo sorridendo. Elijah posa le sue grandi mani sui suoi fianchi e si china a baciarla languidamente.
Elena ricambia il bacio alzandosi sulle punte e accarezzandogli i capelli con una mano. Il suo ragazzo, all'improvviso, la afferra da sotto i glutei e lei emette un gridolino di sorpresa prima di allacciargli le gambe intorno alla vita, dove può benissimo sentire l'erezione di Elijah a contatto con la sua intimità. Geme nella sua bocca e scende con le mani a cercare di sbottonargli la camicia. Elijah si ferma solo il tempo necessario per permetterle di togliergli l'indumento e poi ricomincia a baciarla. Le bacia la mascella, poi il collo e quando incontra il tessuto della sua felpa decide che è arrivato il momento di togliergliela. Elena con la bocca leggermente aperta per via del respiro pesante alza le braccia per fare in modo che il suo ragazzo gliela levi. Elijah, con un po' di fatica, visto che con una mano la sorregge per non farla cadere, riesce a sfilargliela e subito si tuffa in mezzo al suo petto per baciare e leccare la sua pelle candida. Elena, ancora in braccio a lui si agitata e gli stringe i capelli mentre sente le dita fredde del suo ragazzo armeggiare per slacciarle il reggiseno. Quando anche quell'indumento è volato via Elena si stringe a lui, circondandogli le spalle grandi con le braccia, e con il petto schiacciato al suo lo bacia infilandogli la lingua in bocca. Elijah geme e dopo avergli stretto una natica tra le mani si muove attraverso la stanza per trovare una posizione più comoda. Individua subito con lo sguardo il tappetto di pelo bianco e senza pensarci due volte, si abbassa con ancora lei addosso e la adagia sulla superfice soffice e calda. Elena lo guarda dall'alto bramosa e impaziente e si morde il labbro, mentre contempla la bellezza del suo petto scoperto e di quegli addominali mozzafiato. Allunga la mano, come in trans, per accarezzare ogni centimetro della sua pelle ed Elijah la guarda ipnotizzato.
"Ti voglio" gli dice alzandosi col busto per arrivare con la mano al bottone dei pantaloni, che gli slaccia con un movimento lento.
Elijah a quelle parole sembra riprendersi e gemendo la rispinge per terra. Con uno movimento veloce, quasi frenetico le leva i pantaloni della tuta e comincia a baciarle, leccarle e morderle la pancia, poi l'interno coscia, mentre le accarezza le gambe nude. Elena sotto di lui sospira e geme travolta dai brividi e dalla voglia che ha di sentirlo addosso. A fatica si costringe ad alzare un arto e ad allungarsi per fargli capire che è troppo vestito, che è arrivato il momento che si tolga quei pantaloni e che le lasci ammirare interamente il suo corpo. Elijah che coglie al volo il segnale si interrompe e si alza, facendola lamentare scontenta, per togliersi gli ultimi indumenti.
È semplicemente bellissimo.
Pensa Elena mentre lo contempla. Anche lui la osserva e pensa la stessa cosa.
Elena sotto quello sguardo voglioso sorride e decide di provocarlo. Allarga le gambe, in un chiaro invito a tornare da lei e finire quello che hanno cominciato, quello che aspetta da ieri sera e che lui gli ha negato.
Elijah alla vista della sua ragazza con le gambe aperte che lo guarda con desiderio non ci vede più e si getta a capofitto su di lei, le sue labbra attaccate al suo seno e le sue mani a sfilarle le mutandine. Entrambi gemono quando i loro corpi ormai completamente nudi entrano in contatto, e le loro intimità si sfiorano. Elena inarca la schiena e quando Elijah entra in lei, senza preavviso e senza un minimo di delicatezza, si morde il labbro per reprimere un urlo. Ma non si lamenta, nemmeno quando il ragazzo comincia a spingersi forte dentro di lei, anzi lo arpiona con una gamba per spingerselo più addosso, per sentirlo di più e lo bacia forte, muovendosi anche lei veloce sotto di lui e chiedendo di più con la voce ridotta a un sussurro e spezzata dai gemiti che le squassano il corpo.
Quando Elijah all'improvviso esce da lei, si sente confusa e quasi arrabbiata perché si è fermato sul più bello. Vorrebbe prenderlo a pugni e gridargli contro ma non fa in tempo a dire nulla, perché il suo ragazzo la costringe ad alzarsi e a girarsi, carponi sul tappetto, le afferra i fianchi con le mani e la penetra così.
"Cazzo" sussurra lei con la voce che le si incastra in gola.
Elijah le accarezza la colonna vertebrale con le dita, le schiaffeggia il sedere e poi riprende a muoversi in lei, che stringe i pugni sulla stoffa del tappetto per cercare di non cadere per via delle sue spinte forti. Non l'hai mai visto così, non hanno mai fatto del sesso così violento e sporco.
Lo sente chinarsi su di lei, sente le sue labbra sulla sua pelle, il fiato vicino all'orecchio e crede di impazzire.
"Non sai quanto ho aspettato questo momento" le ansima all'orecchio.
"Posso immaginarlo" gli risponde, alludendo alle sue spinte aggressive.
"Non ti piace?" le domanda "Vuoi che smetta?" la provoca fermandosi e spostandole i capelli da un lato.
"No" gli risponde in un lamento "Continua ti prego" lo supplica.
Lui sorride contento sulla sua pelle e le morde una spalla.
"Sei così bella" le dice accarezzandola dolcemente e prendendo a baciarle la schiena candida.
Elena geme e volta la testa per guardarlo, per reclamare un bacio che il suo ragazzo le dà subito. Le afferra la mascella con la mano e la bacia prepotente, accarezzandole il palato con la lingua e mordendole il labbro.
Elijah ricomincia a muoversi, prima piano, poi sempre più veloce fino a quando le spinte non diventano irregolari e il suo respiro pesante. Sta per arrivare al limite. Le afferra i capelli e dopo due, tre spinte finalmente raggiunge l'apice e soffoca un urlo sulla pelle della sua ragazza, che esausta e sfinita si lascia cadere a terra, toccando con il corpo il tessuto soffice del tappetto.
Elijah, anche lui stremato, le si stende accanto, la schiena poggiata sul tappetto e le braccia aperte, mentre il petto si alza e si abbassa nel tentativo di riprendere fiato.
Dopo essersi ripresa, Elena si gira e si avvicina al suo ragazzo per poggiare la testa sul suo petto e circondargli il bacino con una gamba. Elijah sorride, le accarezza i capelli e le bacia la fronte felice.
"Ti amo" le dice.
Elena posa il braccio sul suo petto e si alza leggermente col busto per arrivare con il viso all'altezza del suo.
Non gli risponde, ma sorride e lo bacia dolcemente sulle labbra.
Rimangono accoccolati sul tappetto a coccolarsi e a bearsi del tiepido calore del fuoco per un po', prima di decidere di alzarsi.
"Dovremmo andare a fare la spesa, se vogliamo mangiare qualcosa" gli dice mentre disegna dei cerchi immaginari sul suo petto.
"Hai fame?" le domanda divertito guardandola.
"Un po'" ammette Elena arrossendo.
Elijah ridacchia e dopo averle baciato le labbra e il naso si alza stiracchiandosi i muscoli indolenziti, poi le porge una mano per aiutarla ad alzarsi.
Elena la afferra, lui la strattona tirandola su senza problemi, e si ritrova di nuovo col corpo schiacciato contro il suo, le labbra vicine alle sue.
Elijah le accarezza tutto il braccio, poi passa alla schiena e si ferma sul suo collo. Elena è in estasi, completamente rilassata dall'incredibile sesso che hanno appena fatto e gli sorride come un ebete, alzando la mano per accarezzargli la guancia ruvida. Se non stesse morendo di fame probabilmente lascerebbe che il ragazzo la prenda lì di nuovo, ma hanno tutto il tempo per rifarlo. Perciò gli bacia le labbra e poi si allontana da lui cominciando a cercare i suoi vestiti, sparsi per il salotto qua e là.
Si rivestono lentamente e in silenzio e una volta sistemati, alla meglio, escono di casa mano nella mano.
Direzione il piccolo supermarket del paese.
Fuori fa freddo, e lei rimpiange di non essersi messa la giacca prima di uscire. Si stringe al ragazzo che le cinge le spalle col braccio e stretti insieme camminano nel sentiero del bosco per raggiungere il paese abitato.
È quasi l'ora di pranzo quindi Elena non si stupisce di vedere poche persone girare per strada, saranno quasi tutti a casa a mangiare. Ogni tanto qualcuno li saluta allegro, riconoscendo Elijah che da bambino veniva sempre a passare lì le vacanze estive e invernali, e lei, la sua ragazza che da qualche anno veniva con lui. Altri si mostrano felici di rivederli dopo tanto tempo, altri gli augurano una buona permanenza. Elena sorride e risponde a tutti contenta e ogni tanto si perde ad osservare le strade pittoresche. Ci sono degli artisti sui marciapiedi, c'è chi disegna, chi suona, tutti contribuiscono a migliorare l'umore di Elena che non si sente più oppressa dai sensi di colpa lì, ma anzi in pace con se stessa.
Non sa se il motivo è quel paesino, quella gente che li accoglie col sorriso o il suo ragazzo, accanto a lei, che parla educatamente con tutti, o il fatto che abbiano fatto del sesso straordinario nemmeno un'ora fa. Forse è un mix di tutte queste cose, ma a dire la verità non le interessa. Non vuole farsi domande ma viversi queste sensazioni piacevoli fin che durano.
Al minimarket comprano un po' di tutto: latte, caffe, cerali, biscotti, frutta, verdura....Insomma tutto l'occorrente per sopravvivere questi due giorni.
Volevano comprare anche l'acqua, ma come due imbecilli volevano fare una camminata e non hanno preso la macchina, quindi era meglio non caricarsi di ulteriori pesi.
"Più tardi torno io a prendere due casse d'acqua" le dice Elijah una volta che con fatica sono tornati a casa.
Lei annuisce e insieme cominciano a sistemare le cose in cucina.
"Cosa vuoi mangiare?" le chiede pizzicandole un fianco.
"Ehi!" si lamenta lei sorridendo.
"Che ne dici dei bocconcini di pollo con insalata e pomodori?" gli risponde poi con un sorrisetto.
"Vada per quello" asserisce prendendo la confezione di carne.
In silenzio, con la sola musica che esce dallo stereo in salotto, Elijah si occupa del pollo e Elena del contorno. Ogni tanto canticchia e muove i fianchi a tempo di musica completamente presa dalle parole della canzone, rischia anche di affettarsi un dito il più delle volte ma non le interessa. Elijah la guarda muovere i fianchi e reprime a stento la voglia di saltarle addosso e scoparla lì, sul bancone della cucina.
Potrà farlo dopo, si ripete.
Durante il pranzo, che consumano sul grande tavolo in legno in cucina, Elena riceve numerosi messaggi:
*Ehi! Che fine hai fatto?*
*Sei sparita*
*Che ne dici se più tardi andiamo a farci un aperitivo?*

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Come un uragano
RomansElena non lo sapeva, ma presto si sarebbe resa conto di amare proprio colui che aveva sempre odiato e evitato. Un amore che agli occhi di tutti sembra impossibile, persino ai suoi. Un amore difficile sin dal principio. Un amore capace di ferire e...