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Taehyung aprí gli occhi sentendo le palpebre pesanti come non mai, ma fu costretto a richiuderli velocemente qualche secondo dopo. Una luce troppo bianca per i suoi gusti, lo aveva assalito tutto d'un tratto.
«Tae! Grazie al cielo sei vivo» una testolina menta gli si fiondó al collo, stringendolo in un dolce abbraccio. Il moro inspiró il forte odore di fumo, tipico di Yoongi, e si sentí in un certo senso più sicuro.
«Dove sono?..» biascicó, stropocciandosi gli occhi con il dorso di una mano, mugolando appena per il senso di stordimento che aveva cominciato a pervadere il suo corpo.
«Ti ho portato in ospedale... Namjoon se la sta vedendo con quel Baekhyun e mi ha letteralmente ordinato di soccorrerti perché perdevi molto sangue.» Yoongi deglutí, guardando il suo migliore amico negli occhi «Come... Come ti senti?» gli chiese infine, sentendo un nodo alla gola cominciare a formarsi.

Taehyung, sdraiato sul lettino, sospirò muovendo le mani per passarsele fra i capelli. «Scombussolato...» si morse un labbro, gettando la testa all'indietro. «E praticamente non mi sento le gambe, ma credo sia perché sono stato steso tutto questo tempo.» fece spallucce, rivolgendo un tenero sorriso al suo amico vicino a lui, col suo chiodo di pelle, nella speranza di rassicurarlo almeno un po'. Yoongi non aveva per nulla una buona cera, delle grosse e violacee occhiaie gli contornavano gli occhi e la sua pelle era molto secca.

«Dai, aiutami ad alzarmi di qua che ho bisogno di un caffè.» si stiracchió il minore, mentre il suo solito sorriso quadrato gli adornava il volto. Dall'altra parte, Yoongi avrebbe solamente voluto sprofondare in un abisso senza mai più fare ritorno, sentí il suo cuore essere stretto da una morsa mortale. Seppure lui fosse solitamente un duro, dal cuore di ghiaccio, in quella situazione proprio non ce la fece.

Le parole gli morivano in gola, deglutiva a vuoto ormai: come avrebbe potuto dirglielo? Come avrebbe potuto dirgli una cosa del genere?

Una lacrima, una rarissima goccia salata rigó il volto sempre impassibile di Min Yoongi, ora contorto in una smorfia a dir poco penosa.
«Yoongi ma che cos—» parló il moro notando il repentino cambio di umore nel suo hyung.

«Tae, tu non potrai più camminare cazzo» urló piegandosi su se stesso lo menta, piangendo come mai aveva fatto in vita sua. I singhiozzi scuotevano il suo addome, mentre l'altro era immobile su quel letto di ospedale.
E fu in quel momento, che Kim Taehyung desideró per la prima volta nella sua vita di essere morto per davvero.

Daddy's babyboy | Taekook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora