Dopo varie ore passate chiuso nella mia camera da letto a fissare il nulla,varie ore in cui Dylan è rimasto chiuso nel bagno a sfogare la sua rabbia in un bagno caldo,e varie ore in cui Umberto è rimasto ad ascoltare musica in salotto,decido di uscire da quella maledetta camera che avevo contemplato così a lungo da ricordarmi ogni dettaglio.
Ci ho pensato tanto e sono arrivato alla conclusione che non posso distruggere la nostra amicizia solo per lo strano periodo che sto passando.
Distrugge tutto solo pe' sta merda che c'ho nella testa."Ehi..." mi presento in sala trovando a mia sorpresa entrambi seduti sul divano.
"Ehi." Dylan è duro come mai è stato,Umbe nemmeno risponde.
"Ve volevo chiede scusa regà" mi siedo sulla poltrona di fronte a loro.
"Riconosco che qualcosa non va bene,che ce sta qualcosa se sbajato nell'umore mio ultimamente ma n'capisco cosa,però non vojo rovinà noi tre,siete i miei fratelli..."si guardano negli occhi e penso sia la fine.Lo penso davvero,penso che ormai siano troppo arrabbiati per ascoltare le mie scuse ed accettarle.
Si alzano dal divano e si catapultano su di me abbracciandomi.
Tiro un sospiro di sollievo e cominciamo ad insultarci,come dei veri fratelli.
"Nicolò sei così cojone che te fai volé bene" scoppiamo a ridere e mi sembra di tornare in dietro nel tempo.A quando eravamo tutti felici,uniti.
A quando c'era Arturo,a quando per scrivere una canzone ci bastava guardarci negli occhi,scoppiare a ridere e trovare quelle parole che messe assieme stavano bene.
A quando Luke era molto più vicino a noi,a quando ci faceva i beat mentre si scherzava.A quando avevo lei.
Tutto era più bello.
"Regá pe'tornà un po' ai vecchi tempi,che dite se 'na cenetta tutti insieme?"
L'idea di Umberto mi sembra azzeccata,sopratutto in un momento come questi.
Ci mettiamo d'accordo sull'orario,il luogo e sulle persone da invitare.
Chiamiamo Luke,Gionata,Mirko,Mario e Luca,e fortunatamente sono tutti disponibili.
"Allora Luca,in centro a Milano,me raccomando fatte trovà alle 19:30 puntuale eh,ciao pischello"
Umberto termina l'ultima chiamata e siamo finalmente tutti d'accordo per la cena.Appena i due si sdraiano sul divano,io vado sul balcone a fumare una sigaretta e comincio ad osservare il panorama milanese.
"Che è questo in confronto a Roma?" ridacchio tra me e me,Roma è er mejo,e non lo dico solo
perché sono romano.
Roma é significativa,ci sono nato,cresciuto,ne ho passate di tutti i colori,ci ho conosciuto Dylan,Umberto,Luke ed anche Arturo,ho passato bei momenti e brutti momenti,ho cominciato con la musica,abbiamo fatto i nostri primi Live,i nostri primi autografi e le nostre prime foto assieme ai fan.Ma sopratutto a Roma ho conosciuto lei,e ci siamo pure fidanzati a Roma,davanti al Colosseo,dove 1 settimana dopo esserci fidanzati abbiamo litigato di brutto,pensavamo entrambi fosse già finita dopo quella lite.
Una lite pesantissima,e se ora ci ripenso,mi rendo conto quanto mi mandasse fuori di testa il suo essere permalosa,il suo voler avere sempre ragione,il suo orgoglio.
Tutti difetti che però la rendevano unica,e mi facevano impazzí.
Quando se litigava,la volevo uccidere,però a ripensarci tutta la mia ira era semplice paura di poterla perdere.E quella prima lite davanti al Colosseo è stata tanto brutta quanto magica.
Dopo la tempesta è arrivato il sole,perché proprio dopo quella lite,abbiamo fatto l'amore per la prima volta,nei bagni del bar di fronte.Il Colosseo per noi è magico,esattamente una settimana dopo averci litigato davanti,e dopo due settimane esserci messi insieme,sempre lì davanti,ci siamo detti il primo ti amo.
Me lo ricordo benissimo:
Eravamo usciti a cena insieme,in un ristorante che per noi era lussuosissimo.
Appena finita la cena siamo usciti e non curammo del fatto che avesse cominciato a piovere.
Così uscimmo,senza ombrello,con le maniche corte,correvamo disperati mentre ridevamo,cercavamo un luogo che ci potesse riparare dalla forte pioggia.Abbiamo corso così tanto che siamo arrivati proprio davanti al Colosseo,in un modo o nell'altro finivamo sempre lì,tutte le strade,tutte le circostanze e tutti gli avvenimenti ci riportavano in quel luogo.
Una volta accorti di essere capitati davanti al Colosseo per la terza volta in due settimane,coninciammo a ridere mentre lei alludeva al fatto che fosse il destino a portarci li,ed io prendevo in giro il suo modo di fantasticare su cose come il destino.Tra una risata e l'altra,lei si poggió su di una lastra di sasso a fissa er Colosseo,senza preoccupasse del fatto che se stesse bagnando tutta.
Lei fissava quell'opera d'arte,mentre io fissavo lei,che per me era l'unica opera d'arte presente in quel posto.
Fissava sognante tutto il panorama,e ricordo che la chiamai,dicendole "pischella",così la chiamavo agli inizi.Si voltó con un sorrisino sulle labbra,facendo risaltare le fossette.
La presi per i fianchi e l'avvicinai a me dicendole finalemente "ti amo".
Sorrise e ci baciammo,come in un film.
Aveva gli occhi lucidi per l'emozione e lo si capiva nonostante la pioggia.
Ricambió subito il "ti amo".
Sembrava na bimba,na bimba bellissima.A ripensa' a quel ti amo,me rendo conto quanto significato ci sia in due parole.
Solo lei aveva il potere di fare determinate cose in me,solo lei aveva la capacità di calmarmi nei peggiori momenti,e solo ora me ne rendo conto.Mi rendo altrettanto conto che ancora non l'ho dimenticata,ma prima la dimentico,meglio è.
Io ho Eleonora,l'unica donna che devo amare.
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Swisher Sweet-Tonyeffe
Romance"E ogni volta che ti rivedo è come se mandassi a fanculo tutto il tempo passato a dimenticarti."